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Una importante scoperta..

Post n°3298 pubblicato il 07 Novembre 2020 da blogtecaolivelli

Fonte: articolo riportato dall'Internet

Il vino esisteva già 3500 anni

fa: la scoperta in Italia

Scoperte in provincia di Ferrara le più antiche tracce di

vino della storia: sono state rilevate in contenitori risalenti

a 3500 anni fa.

4 Novembre 2020

Fonte: 123RF

Il vino è convivialità, ma soprattutto tradizione.

Mai però avremmo pensato di ritrovare le sue origini

in tempi così lontani e, soprattutto, nel nostro paese.

Invece, proprio in questi giorni, a Bondeno - in provincia

di Ferrara - è stata fatta una sorprendente scoperta.

Negli scavi di Bondeno sono state trovatetracce di vino

in contenitori e tazze risalenti a circa 3500 anni fa.

Si tratta dei resti più antichi legati al vino più antichi

mai scoperti sinora.

I risultati degli scavi sono stati raccontati nell'ultimo

numero del Journal of Archaeological Science, come

riporta GreenMe.

Per l'esattezza ci troviamo nel sito archeologico della 

Terramara di Pilastri (risalente al 1600-1300 a.C.), i cui

scavi sono a capo del Dipartimento dei Beni Culturali

dell'Università di Padova.

"L'analisi dei residui organici condotta mediante gas

cromatografia accoppiata alla spettrometria di massa - si

legge nell'articolo - ha consentito l'identificazione dell'acido

tartarico in 20 campioni su 31 recuperati da diversi recipienti

in ceramica (come bicchieri, pentole grossolane, presunti

recipienti di stoccaggio).

Sulla base di studi integrati, suggeriamo che i derivati ​​del succo

d'uva (incluso vino o aceto) fossero probabilmente consumati

nei siti.

Questa è la prima prova diretta del consumo di derivati ​​dell'uva

in questa area.

Combinati con le prove botaniche, questi risultati contribuiscono

alla nostra comprensione dell'emergere del consumo di vino nel

Mediterraneo occidentale".

"Le analisi gas-cromatografiche effettuate da Alessandra Pecci

(Università di Barcellona) - spiega Massimo Vidale, direttore

del Dipartimento - dimostrano che circa più di un terzo dei

frammenti di vasi di Pilastri sinora esaminati contengono

tracce dei bio-markers del vino, ossia acidi tartarico, succinico

e maleico, e che in alcuni casi il contenuto aveva tracce di zolfo

e di resina di pino.

Lo zolfo potrebbe essere stato aggiunto come antifermentativo

della bevanda, oppure essere stato usato per sterilizzare i contenitori;

la resina, per impermeabilizzare le parti interne dei vasi".

 
 
 
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