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La distruzione delle stelle Iadi.

Post n°3399 pubblicato il 14 Maggio 2021 da blogtecaolivelli

 

Fonte: Notizie Scientifiche

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HOMESPAZIO E ASTRONOMIA

Qualcosa sta distruggendo l'ammasso

stellare a noi più vicino, forse è materia

oscura

 

L'ammasso stellare Iadi visto 

dal telescopio spaziale Gaia.

Sono visibili delle "code" di stelle

che si estendono dall'ammasso

centrale (credito: ESA/Gaia/DPAC, CC

BY-SA 3.0 IGO; riconoscimento:

S. Jordan/T. Sagrista)

L'ammasso stellare più vicino a noi,

quello delle Iadi, situato ad una distanza

di 153 anni luce ed osservabile abbastanza

facilmente dall'emisfero settentrionale, è

in corso di distruzione a causa dell'influenza

gravitazionale di quella che al momento,

non è ancora riconosciuta con precisione

ma che sembra avere una struttura ma

abbastanza massiccia.

Secondo i ricercatori potrebbe essere un

sub-alone di materia oscura, nubi di particelle,

a noi invisibili, considerabili come "reliquie"

della formazione della stessa via Lattea.

Questi aloni sono sparsi un po'in tutta la

galassia e formano una sorta di sottostruttura

invisibile che però ha una sua influenza

gravitazionale.

La scoperta è stata effettuata dalla ricercatrice

Tereza Jerabkova ed altri colleghi dell'Agenzia

Spaziale Europea che hanno usato i dati del

telescopio spaziale Gaia, come rileva un comunicato

apparso sul sito della stessa agenzia.

L'influenza gravitazionale di questo alone, infatti,

spinge le stelle spostandole prima ai bordi

dell'ammasso stesso e poi fuori dall'ammasso,

letteralmente spazzate via.

Questo processo, tra l'altro, sta formando due

lunghe code di stelle, conosciute come "code di

marea", mai osservate in un ammasso stellare

così vicino, in questo caso lunghe migliaia di

anni luce.

Eseguendo simulazioni al computer, la ricercatrice

ha scoperto che una delle due code di marea

sembra mancare del numero di stelle che ci si

aspetterebbe: "Deve esserci stata una stretta

interazione con questo ammasso davvero enorme,

e le Iadi sono state distrutte", spiega la ricercatrice

secondo la quale a causare la coda di marea deve

essersi scontrata con un sub-alone di materia

oscura con una massa di 10 milioni di soli.

Il risultato? Le stelle che vanno incontro a questa

collisione vengono letteralmente distrutte

dall'enorme forza gravitazionale.

 
 
 
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