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Post n°1563 pubblicato il 23 Gennaio 2018 da blogtecaolivelli

Fonte: Internet

31 marzo 2015

La fine di un supercontinente stimolò

la biodiversità nel Cambriano

La fine di un supercontinente stimolò la biodiversità nel Cambriano

 

La grande proliferazione di forme differenti

di vita che caratterizzò l'inizio del Cambriano,

oltre mezzo miliardo di anni fa, fu innescata

dalla frantumazione dell'antichissimo super=

continente di Pannotia. Nei nuovi mari che si

aprirono si crearono nicchie ecologiche diverse

che favorirono l'evoluzione di gruppi animali distinti(red)

biodiversitàevoluzionescienze della terra

Fu la tettonica a placche a innescare il più

ampio aumento della biodiversità che si sia

mai verificato sul nostro pianeta, la cosiddetta

esplosione del Cambriano, avvenuta tra 540 e

520 milioni di anni fa. La scoperta è di Lin Na 

e Wolfgang Kiessling, della  Friedrich Alexander

Universität a Erlangen-Nürnberg e della Humboldt

Universität a Berlino, che la descrivono

 sui "Proceedings of the National Academy of Sciences".

Nell'arco di tempo geologicamente breve in cui si

verificò l'esplosione del Cambriano, emersero una

cinquantina di nuovi phyla animali (il phylum è il

raggruppamento tassonomico più generale,

appena sotto il regno e sopra la classe), ma non

è mai stato chiaro se i fattori che guidarono questa

eccezionale diversificazione siano stati abiotici (per

esempio, salinità e temperatura delle acque),

ecologici, genetici o qualche complessa interazione

tra di essi.

La fine di un supercontinente stimolò la biodiversità nel Cambriano

La struttura corporea fondamentale di tutti

gli animali marini oggi viventi è riconducibile

a una delle nove forme di base apparse

durante l'esplosione cambriana. Molti animali

della precedente fauna di Ediacara, vissuta

fra 620 e 550 milioni di anni fa, avevano

strutture differenti, che nessun animale odierno

possiede più (Cortesia Eric Cheng/Stanfod University)

Lu e Kiessling hanno analizzato i dati disponibili

sui fossili dell'epoca e le formazioni geologiche che

li contenevano, per poi classificare le informazioni

sulla base del tipo di diversificazione osservata nelle

serie storiche in funzione delle località di ritrovamento.

Per valutare la biodiversità, hanno preso in esame

tutti e tre i livelli a cui può essere considerata:

il numero di specie presenti in una comunità che

occupa un certo ambiente in una certa località

geografica (detta biodiversità alfa); il numero di

comunità presenti in una determinata area geografica

(diversità beta); e  il numero totale di specie presenti

in una data regione geografica (diversità gamma).

Dall'analisi dei dati hanno concluso che l'esplosione

del Cambriano è stata determinata anzitutto

dall'aumento della biodiversità beta, ossia da una

intensa proliferazione di differenti comunità "provinciali".

Questa proliferazione fu innescata dalla frantumazione

dell'antico supercontinente di Pannotia, che portò

all'apertura degli oceani Giapeto e Aegir, e quindi

alla separazione e migrazione nei quattro continenti

di Laurentia, Baltica, Siberia e Gondwana.

Laurentia comprendeva le placche che oggi formano

l'America settentrionale, la Groenlandia e la Scozia,

mentre il nucleo del continente di Gondwana era

formato dalla riunione degli attuali Sud America,

Australia, India, Africa, Antartide, ed era circondato

da numerosi microcontinenti (corrispondenti a Cina

meridionale, Iran, e Turchia e altre attuali aree dell'Europa).

Questo impressionante smembramento si consumò

in tempi geologicamente molto ristretti, non più di

venti milioni di anni, e comportò  la dislocazione

delle diverse regioni costiere in posizioni caratterizzate

da climi più caldi e più freddi, e l'alterazione delle

correnti marine. Tutto ciò determinò una  moltiplicazione

di nicchie marine differenti in cui si svilupparono forme

animali diverse.

Alla riduzione delle dimensioni delle varie nicchie si

sovrappose poi un ulteriore meccanismo, quello

dell'aumento della predazione locale, forse legato

anch'esso alle minori dimensione delle nicchie

rispetto a quelle originarie.

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