Creato da blogtecaolivelli il 04/03/2012

blogtecaolivelli

blog informazione e cultura della biblioteca Olivelli

 

 

« Robinson CrusoeL'infanzia primordiale... »

Robinson Crusoe

Post n°1871 pubblicato il 02 Febbraio 2019 da blogtecaolivelli

 

Robinson Crusoe

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Robinson Crusoe

Titolo originale

The Life and Strange Surprising Adventures of Robinson Crusoe

Altri titoli

La vita e le avventure di Robinson Crusoe, La vita e le strane avventure di Robinson Crusoe, Le avventure di Robinson Crusoe

 

Autore

Daniel Defoe

1ª ed. originale

1719

1ª ed. italiana

1800

Genere

romanzo

Sottogenere

di avventura, moderno

Lingua originale

inglese

Ambientazione

Illuminismo inglese

La vita e le strane sorprendenti avventure di Robinson Crusoe

 (The Life and Strange Surprising Adventures of Robinson Crusoe),

 meglio noto come Le avventure di Robinson Crusoe o, più

semplicemente, Robinson Crusoe

 adattamento popolare italianoRobinson Crusoè 

è un romanzo di Daniel Defoe pubblicato il 25 aprile 1719 e

 considerato il capostipite del moderno romanzo di avventura e,

 da alcuni critici letterari, del romanzo moderno in generale.

Trama

Robinson Crusoe è figlio di un mercante di Brema (il cui nome

originale è Kreutznaer) emigrato in Inghilterra. Nato nel 1632 

nella città portuale di York, il padre lo educa severamente alla

nuova condizione di rappresentante cadetto dellaclasse media

 e vuole che in futuro diventi un avvocato; il giovane però, da

sempre fortemente appassionato alla vita di mare, decide appena

 compiuti diciannove anni di andar contro le direttive paterne,

 fermamente contrarie ai suoi 'istinti di viaggio', e quindi d'imbarcarsi.

In uno dei suoi primi viaggi al largo delle coste del Nord Africa

 viene fatto prigioniero dai pirati, rimane così schiavo alla loro

 mercé per ben due anni; riesce infine a fuggire dal porto marocchino

di Salé assieme ad altri arabi, tra cui il giovane Xury, costeggiando

 la costa atlantica africana in direzione sud.

Incontrato un capitano della marina portoghese, dopo avergli

consegnato Xury (sotto la promessa di liberarlo dopo 10 anni di

 servizio e, soprattutto, dopo che il ragazzo si fosse convertito

all'unica vera religione, ossia quella cristiana) si fa trasportare

 fino in Brasile, al di là quindi dell'Oceano Atlantico, dove riesce

 a prendere la guida di una piantagione di canna da zucchero 

grazie alle sue peculiari abilità commerciali.

Torna successivamente in mare in direzione della Guinea, con

 l'intento di catturare degli africani da far schiavi; la nave su cui

 viaggia però affonda al largo delVenezuela a causa di una terribile

tempesta caraibica, finendo per arenarsi su un'isola sconosciuta

 presso la foce del fiume Orinoco. Robinson, unico sopravvissuto

di tutto l'equipaggio, riesce a salvare dei moschetti e diversi pezzi

 di utili attrezzature dal relitto prima che questo venga completamente

distrutto dai forti venti, dalle onde e disperso dalla corrente,

trasportandoli con delle zattere che si costruisce di volta in volta,

apprestandosi così ad iniziare la propria permanenza sull'isola deserta.

Per prima cosa si costruisce un fortino in cui poter stare al sicuro

 di notte; comincia a coltivare la terra e a procurarsi i vestiti

utilizzando le pelli delle capre selvatiche che paiono pullulare

per tutta l'isola; riuscirà più avanti a farle riprodurre e quindi

allevarle in gregge. Tra le prime cose che costruisce v'è anche

 una grande Croce, su cui incide la data del suo arrivo:

30 settembre 1659. A partire da quel momento farà giornalmente

una tacca sulla croce a mo' di calendario, così da non perdere

 la coscienza del tempo che passa.

Su quest'isola rimarrà per ventotto lunghi anni, dodici dei quali

passati in assoluta solitudine; tuttavia si adatta facilmente al

suo nuovo tipo d'esistenza e riesce a catturare e addestrare

 per compagnia anche un pappagallo parlante.

Robinson Crusoe decide di annotare in un diario, giorno dopo

 giorno, tutte le esperienze e avventure da lui vissute: continuerà

a scriverlo fino a quando non esaurirà l'inchiostro, nel luglio 1660.

Durante una grave malattia, in cui si vede costretto a letto in preda

 ad una febbrealtissima, ha una visione: un uomo discende da una

 nuvola nera sopra una grande fiamma e gli ricorda che fino a quel

 momento la sua vita non è mai stata illuminata dalla luce della fede.

 Tornato in salute Robinson, che prima d'allora non era mai stato

 particolarmente religioso, comincia a rafforzare sempre più la sua

 fede in Dio, ringraziandolo per tutte le cose che riesce a trovare

sull'isola. Prende inoltre l'abitudine di leggere ogni mattina almeno

 una pagina della Sacra Bibbia, unico libro portato con sé.

Dopo dodici anni di isolamento si accorge di non essere solo: un

giorno sulla spiaggia scopre infatti un'impronta di un piede più grande

 del suo e i resti di un banchetto attorno al fuoco. L'isola è, a quanto

pare, il luogo in cui i selvaggi portano i prigionieri di guerra per

compiere sacrifici umani e atti di cannibalismo; Robinson,

fortemente inorridito da tale pratica, un giorno decide di attaccarli

per liberare la povera vittima che sta per essere sacrificata.

Li uccide tutti e libera il loro prigioniero, che tiene con sé come

 "suddito" e che ribattezza "Venerdì" (in ossequio al giorno del

loro incontro), insegnandogli la lingua inglese e iniziandolo alla

 fede cristiana attraverso la costante lettura della Bibbia.

Successivamente Robinson salva altre due vittime sacrificali

catturate dai cannibali: una è il padre di Venerdì e l'altra uno

spagnolo, quest'ultimo informa Robinson che vi sono altri suoi

connazionali naufraghi dispersi in tutta l'isola, pertanto il gruppo

cerca di escogitare un piano per salvarli. Proprio a quel punto

una nave inglese fa ancoraggio al largo dell'isola; l'equipaggio

 si è ammutinato e ha deciso di abbandonare il capitano e i

due marinai rimastigli fedeli sulla spiaggia, apparentemente

disabitata. Dopo una feroce battaglia contro gli ammutinati,

Robinson e i suoi amici riescono a prendere stabile possesso

 della nave: termina così un esilio durato più di un quarto di secolo.

Il 19 dicembre 1686, Robinson salpa dall'isola e giunge

 nuovamente a York, in Inghilterra, l'11 giugno dell'anno

 seguente, dopo ben 35 anni di assenza dall'Europa e

dalla sua civiltà. Da lì s'imbarca con Venerdì per Lisbona,

dove riesce ad incontrare il capitano portoghese, che gli

dà subito un resoconto dettagliato della situazione delle

 proprie piantagioni in Brasile. Robinson viene a sapere

che i suoi genitori e suo fratello sono morti e, con suo

sommo stupore, di essere diventato un uomo molto ricco:

 grazie alle piantagioni, divenute incredibilmente feconde

 durante la sua assenza, è riuscito a guadagnare ben

 600.000 sterline.

Lungo il trasporto delle sue ricchezze via terra, Robinson

 e il fedele Venerdì affrontano, attraversando i Pirenei,

l'ultima grande avventura: combatteranno un branco di

feroci lupi affamati.

Vendute in seguito le sue piantagioni, Robinson investe

il patrimonio ricavato per sposarsi e mettere su famiglia

 (avrà tre figli). Nel dicembre 1694, dopo la morte della

moglie, si trasferisce sull'isola dove era naufragato, ora

abitata dalla pacifica colonia di spagnoli che era rimasta,

 per assumerne il ruolo di governatore per diverso tempo.

Dopo altre avventure non specificate (forse in un resoconto

successivo, come dice il finale), il 10 gennaio 1705, Robinson

rimette piede in Inghilterra, dove decide infine di riposarsi e

 di godersi in pace il resto della sua vita.

 

Personaggi

Robinson Crusoe: Un ventenne di famiglia borghese, che

naufraga su un'isola deserta.

Padre di Robinson: Un perfetto borghese affetto da gotta

 che cerca di star lontano dagli eccessi e che cerca d'insegnare

 (senza successo) a Robinson la gioia della vita tranquilla.

Xury: Giovane arabo compagno di prigionia di Robinson in

Marocco. Se lo porta con sé quando fugge, vendendolo poi

 ad un marinaio portoghese.

Capitano portoghese: Robinson si fa trasportare da lui in Brasile,

dopo avergli venduto Xury, con la promessa però di liberarlo non

 appena questi si fosse convertito alla verità cristiana o dopo

 10 anni di servizio.

Venerdì: Il ragazzo selvaggio salvato da Robinson mentre stava

per esser sacrificato in un rituale di cannibalismo.

Padre di Venerdì: Salvato dai cannibali da Robinson e Venerdì.

Analisi

Defoe riesce a cogliere nel suo romanzo, come motivo

universale, il problema dell'uomo solo, davanti alla natura

 e a Dio, nobilitandolo con la ragione che può, secondo i

ricordi cristiani o biblici della creazione, dargli il dominio

sulle cose. Defoe spiega in questo libro anche la mentalità

inglese del tempo, quella secondo la quale l'uomo bianco

 è la figura civilizzata e l'uomo di colore è il selvaggio.

Oltretutto spiega anche il fatto che, all'epoca, l'Inghilterra

tendeva a rendere simili a quello inglese tutti i popoli,

"civilizzandoli" con la propria lingua e religione.

Ad esempio Robinson Crusoe decide di costruirsi un tavolo,

 perché: "senza un tavolo non potevo mettermi né a mangiare,

né a scrivere, né fare varie altre cose con molto piacere: perciò

 mi misi al lavoro. E qui devo osservare che poiché la ragione

 è la sostanza e l'origine della matematica, così squadrando

 e calcolando ogni cosa con la ragione e giudicandone nel

modo più razionale, ogni uomo può, col tempo, diventare

 padrone di ogni arte meccanica".

Sulla falsariga di Prospero, le osservazioni di Crusoe lo

portano ad aprire il libro della natura al quale Galileo Galilei 

prima e i sensisti dopo attingeranno per scoprire le leggi

eggono l'universo e che quindi lo controllano.

Ma nell'affrontare la natura, che non sempre gli è favorevole,

Robinson comincia a porsi i grossi problemi dell'anima,

dell'essere e del non essere, della vanità del mondo e del

valore della meditazione e della solitudine, della salvezza e

 della provvidenza. È un percorso parallelo a quello della

sopravvivenza fisica, che cambierà radicalmente Robinson.

Il contesto sociale

A questi concetti fa da sfondo il carattere dell'illuminismo 

inglese e soprattutto il carattere dell'epoca in cui visse l'autore,

legata all'ascesa della borghesia mercantile puritana

 emergente, grazie all'espansione della colonizzazione e

dei traffici marittimi. I valori borghesi sono esaltati in questo

romanzo: laboriosità, spirito di iniziativa e di sacrificio,

intelligenza, intraprendenza.

La fiducia serena nella ragione inserisce l'opera nell'ambito

 dell'Illuminismo. Il lavoro è il mezzo con cui l'uomo diventa

proprietario legittimo delle cose che crea o che cura.

Per quanto concerne poi l'ambito religioso, si può riconoscere

 una religiosità legata al puritanesimo nel fatto che per

Robinson esiste un limite all'accumulo dei beni segnato dal

 loro valore nell'uso, dalla funzione che svolgono per

soddisfare necessità e moderati piaceri, limite rispettato

anche attraverso lo scambio (che Robinson rimpiange di

 non poter effettuare) con i beni prodotti da altri, dato che

 il lavoro è un'attività prevalentemente sociale.

La fede sostanzialmente ottimistica nella provvidenza ha

 origine nell'educazione puritana di Defoe il quale si trova

in una situazione che esalta il suo individualismo: egli può

contare solo sulle proprie forze, sulla propria intelligenza,

sul proprio coraggio. Defoe rispecchia quindi la mentalità

individualistica che è alla base della società borghese e 

capitalistica che in Inghilterra sta muovendo i primi passi.

Quanto al rapporto uomo-natura, Robinson lotta per piegare

 la natura alle sue esigenze, e trova la propria dignità nel

dominio di un ambiente selvaggio ed ostile, mai prima toccato

dall'uomo occidentale.

Pur senza negare questi lati negativi del personaggio Crusoe,

fortemente criticato da James Joyce che lo lesse come

manifesto dell'utilitarismo, è comunque necessario ricordare

 che (come accade nelle pseudo-autobiografie) chi dice "io"

(Robinson) non è l'autore. L'autore è Defoe, e le sue simpatie

vanno a Venerdì per la sua bontà ma anche intelligenza.

Egli,archetipo del buon selvaggio fu preso a modello dallo

stesso Jean-Jacques Rousseau a cui ispirò in parte le

teorie pedagogiche dell'Emile.

Nelle intenzioni dell'autore il personaggio di Venerdì appare

 in una luce molto positiva, soprattutto quando è confrontato

 a Robinson: Robinson entusiasma per le sue avventure e,

se il suo carattere ci appare piatto e un po' calcolatore, è

 perché manca della spontaneità e delle emozioni di Venerdì.

 Che dire della meraviglia di Robinson per le astuzie di

Venerdì, che incanta un orso scagliatosi per aggredirli,

facendolo ballare solo per colpirlo al momento giusto?

Robinson non presupponeva tanta astuzia da un "selvaggio",

ma Defoe sì.

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/blogtecaolivelli/trackback.php?msg=14201498

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Nessun commento
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

ULTIME VISITE AL BLOG

vurlaprefazione09m12ps12vittorio.59dony686miriade159tirchio2000blogtecaolivelliellistar2012Draiostre.sa47bibanna545annamatrigianoLoneWolf1822
 

CHI PUņ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

TAG CLOUD

 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963