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« In Sardegna... | La vita su Titano? » |
Post n°3103 pubblicato il 17 Giugno 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato dall'Internet 19 APR 2017 BOLLICINE NEI MARI DI TITANO Posted at 15:20h in Astronews, Lune e satelliti, Pianeti, Sistema Solare by Barbara Bubbi Share Un team di ricercatori di diverse istituzioni in Francia e Messico ha sviluppato modelli a computer che simulano le condizioni sulla più grande luna di Saturno, Titano, dimostrando che alcune isole visibili sulla superficie del pianeta potrebbero essere in realtà flussi di bolle. Lo studio è stato pubblicato su Nature Astronomy. Precedenti ricerche avevano suggerito che i mari esistenti sulla superficie di Titano fossero composti di metano in superficie ed etano a maggiori profondità, e che l'atmosfera della luna fosse costituita principalmente di azoto. Inoltre i dati della sonda Cassini avevano rilevato isole misteriose che comparivano e sparivano nel corso del tempo in alcuni mari della luna, come riportato in questo articolo https://www.universoastronomia.com/2016/03/07 /misteriose-formazioni-sui-laghi-titano/ Studi relativi a queste isole avevano consentito di appurare che non erano dovute a cambiamenti nel livello del mare, il che aveva portato alcuni scienziati a teorizzare che si trattasse di bolle in risalita dal fondale verso la superficie. Nel nuovo studio i ricercatori hanno costruito modelli a computer per scoprire se le bolle potessero davvero essere la causa delle enigmatiche isole. Il risultato riportato nello studio dimostra che le isole potrebbero, in effetti, essere costituite da flussi di bolle in risalita, e fornisce una spiegazione sulla dinamica del fenomeno. Gli scienziati suggeriscono che fattori come maree, venti o persino cambiamenti nella temperatura atmosferica potrebbero far sì che l'azoto nell'atmosfera si mescoli con il metano in superficie, che verrebbe di conseguenza spinto giù in profondità nelle pozze di etano. La differenza di pressione a varie profondità potrebbe provocare la separazione delle componenti, causando la formazione di bolle di azoto, che risalirebbero naturalmente verso la superficie. Simili bolle sarebbero molto riflettenti, il che spiegherebbe le rilevazioni della sonda Cassini. https://phys.org/news/2017-04-islands-titan-streams.html Credit NASA, JPL |
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