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In Sardegna...
Post n°3102 pubblicato il 16 Giugno 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato dall'Internet SUPRAMONTE DI ORGOSOLO La foresta primaria di Sas Vaddes e i nuraghi dentro il bosco Tombe dei Giganti sotto il cielo stellato. © Bobore Frau BOBORE FRAU4 GIORNI FA Con il termine Supramonte si indica una vasta area montuosa caratterizzata da substrato calcareo, morfologicamente accidentata e poco accessibile, ubicata nella Sardegna centro orientale. Ma da cosa ha avuto origine questo toponimo? Inizialmente "supra'e Montes" indicava una porzione del territorio di Orgosolo che si trova appunto "al di sopra" della località di Montes. Definizione che è stata poi estesa ai territori vicini di Urzulei, Baunei, Dorgali e Oliena, accomunati dal medesimo substrato geologico e con aspetti naturalistici molto simili. Nella prima tappa della nostra ultima escursione di due giorni abbiamo deciso di visitare il cuore più autentico del Supramonte di Orgosolo: la foresta primaria di Sas Vaddes e i nuraghi custoditi nel suo cuore verde. La prima sensazione che si prova quando il fuoristrada si addentra nel territorio di Orgosolo è un misto di stupore e smarrimento. Un immaginario varco temporale ci riporta indietro a un'epoca lontana e indefinibile, dove le tracce dell'uomo sembrano una perturbazione appena percettibile. La segnaletica è praticamente inesistente e per muoversi in sicurezza è necessario affidarsi a una guida esperta. La prima tappa della nostra escursione è il nuraghe Mereu, noto a Orgosolo come "su Nurahe de intro 'e Padente" che letteralmente significa "il nuraghe dentro il bosco di lecci". Questa affascinante costruzione in bianca pietra calcarea si erge dal fitto del bosco e domina il territorio circostante. L'utilizzo dei nuraghi è cambiato nel tempo ma una delle teorie più accreditate è che queste imponenti torri avessero originariamente una funzione difensiva, così come le muraglie megalitiche ritrovate nelle vicinanze. Dal Nuraghe Mereu, in allineamento con il canyon di Gorropu, si distingue una seconda costruzione: il Nuraghe Presethu Tortu. Tutto il territorio è ricco di altre testimonianze archeologiche come tombe dei giganti e domus de janas, prova di una frequentazione umana costante nel tempo. Il mare verde della foresta separa i due nuraghi, celando al suo interno altri inestimabili tasselli della storia sarda, per molti aspetti ancora avvolta nel mistero. Tortu. © Bobore Frau La nostra escursione prosegue verso un autentico santuario naturale: la foresta primaria di Sas Vaddes. Un pecchiaiolo in migrazione saluta il nostro ingresso prima di riprendere il suo tragitto errabondo. In questo luogo, ogni espressione della natura si manifesta in modo monumentale. Le chiome di enormi lecci plurisecolari, come lunghe e forti braccia indurite dal tempo e dalla fatica si sollevano dal buio del bosco alla disperata ricerca di luce. La foresta di Sas Vaddes è una delle più antiche d'Europa, rappresenta un unicum in ambito mediterraneo e sfortunatamente versa in una situazione di pericolo. Lungo i sentieri che la attraversano si osservano grossi lecci spezzati o sradicati . Le cause sono ancora oggetto di studio ma prendono in considerazione una concomitanza di fattori in grado di indebolire gli apparati radicali (sovrapascolamento, scavi tra le radici operati da maiali e cinghiali, attacchi fungini...) e spianare così la strada all'azione del vento e della neve. A ogni modo, i varchi lasciati dalle piante più vetuste sembrano trovare rimpiazzo in quelle più giovani, che come una promessa di rinnovamento godono di nuova luce e spazio vitale. Ancora inebriati dall'odore del sottobosco, dal buio e dai suoi misteri, lasciamo Sas Vaddes per accamparci nel rifugio di sa Senépida. Prima che il sole tramonti riusciamo a osservare gli spostamenti di alcuni mufloni in mezzo alle ferule in fiore. Cala la notte. Il vino e il fuoco riscaldano l'atmosfera, mentre una meravigliosa volta stellata incornicia le tombe dei giganti poco lontane dal rifugio. Un ringraziamento particolare ai compagni di viaggio Sergio, Kecco e Davide. © RIPRODUZIONE RISERVATA RIPRODUZIONE CONSENTITA CON LINK A ORIGINALE E CITAZIONE FONTE: RIVISTANATURA.COM |
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