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« La rapida migrazione di Titano. | La nascita di un pianeta » |
Post n°3106 pubblicato il 17 Giugno 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato dall'Internet 23 Agosto 2012 Vincenzo Zappalà News 3.606 13 A parte il nome (spesso gli astronomi si divertono con i loro paragoni fantasiosi), l'oggetto osservato al VLT dell'ESO è veramente una rarità. Tra non molto si trasformerà in una supernova, forse la prossima della nostra galassia. Ve ne sono pochissime conosciute e IRAS 17163-3907 è quella a noi più vicina (solo 13000 anni luce, intendendo -come al solito- che la sua luce ha impiegato 13000 anni per giungere fino a noi) ed è nella costellazione dello Scorpione. Essa è veramente un mostro celeste. La sua luminosità è 500 000 volte quella del Sole ed è classificata come iper-gigante gialla. In questa fase evolutiva, le sue dimensioni raggiungono mille volte quelle della nostra stella e una massa venti volte superiore. Se la nebulosa dell'uovo fritto fosse al centro del nostro Sistema Solare, la Terra sarebbe ben all'interno della stella e la sua superficie rasenterebbe l'orbita di Giove. La nebulosa che la circonda ingoierebbe tutti i pianeti e i pianeti nani e anche molte comete esterne all'orbita di Nettuno. La parte più esterna della nebulosa arriverebbe a circa 10000 Unità Astronomiche. IRAS 17163-3907 mostra chiaramente due quasi perfetti involucri di gas e polvere. Le stelle iper-giganti gialle sono in una fase terminale estremamente attiva e sono caratterizzate da episodi di espulsione violenta di materiale. Questa, in particolare, ha già espulso almeno quattro masse solari nel giro di poche centinaia di anni. Nell'immagine del VLT si vedono chiaramente due involucri differenti, composti essenzialmente da polvere ricca di silicati, mischiata a gas. Tra non molto esploderà come supernova, arricchendo i suoi dintorni di elementi pesanti e innescando probabilmente la nascita di nuove stelle e di nuovi pianeti attorno a esse. L'immagine è stata ottenuta nel medio infrarosso. La stella è una delle trenta più luminose del cielo a 12 micron di lunghezza d'onda. Ora non ci resta che attendere i suoi fuochi artificiali... la nebulosa dell' uovo fritto |
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