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Lo sviluppo delle società complesse

Post n°2280 pubblicato il 08 Luglio 2019 da blogtecaolivelli

Fonte: Le Scienze

29 marzo 2019

Gli dèi moralizzatori non c'entrano con lo sviluppo delle società complesse

Gli dèi moralizzatori non c'entrano con lo sviluppo delle società complesse

Le grandi religioni basate su figure divine moralizzatrici

si sono diffuse in un'epoca posteriore al sorgere delle

società umane complesse, e quindi non hanno avuto un

ruolo nel loro sviluppo.

E' quanto sostiene un nuovo studio condotto con metodi

quantitativi e statistici che mette in discussione la funzione

prosociale delle religionidi Marcus Woo/Scientific American

societàstoriaantropologia

Circa 12.000 anni fa le società umane s'ingrandirono; tribù e

villaggi si svilupparono in vaste città, regni e imperi nel giro

di pochi millenni.

Ma perché società così grandi e complesse potessero mettere

radici, era necessario mantenere coesione sociale e cooperazione,

anche tra estranei.

L'elemento che ha permesso questo, hanno sostenuto molti ricercatori,

è stata la religione.

Secondo questo punto di vista, una religione funziona

particolarmente bene [a questo scopo] se stabilisce standard

di moralità e comportamento e li impone con la minaccia

di una punizione soprannaturale.

Questo può coinvolgere i cosiddetti grandi dèi che si preoccupano

di chi si comporta bene o male, come nelle religioni abramitiche.

Oppure, come nel concetto buddista del karma, le religioni possono

imporre la moralità attraverso la cosiddetta "punizione

soprannaturale dffusa", con conseguenze spontanee che

avvengono senza l'intervento di grandi dèi convenzionali.

Ma un nuovo studio, pubblicato su "Nature" mette in dubbio

il ruolo di questo tipo di religione "prosociale" nel favorire

società di ampie dimensioni.

"Non è il principale motore della complessità sociale, come

avevano previsto alcune teorie", afferma Harvey Whitehouse,

antropologo dell'Università di Oxford e tra gli autori principali

dello studio.

Gli dèi moralizzatori non c'entrano con lo sviluppo delle società complesse

I simboli delle tre religioni mototeiste: islam, ebraismo e

cristianesimo (BSIP/AGF)Al contrario, lo studio suggerisce

che le religioni prosociali sono apparse dopo che erano già

emerse società complesse.

Anche se queste religioni possono aver contribuito a sostenere

e far crescere grandi società, l'analisi spiega che non erano

necessarie fin dall'inizio perché le società si espandessero.

Le religioni prosociali possono dominare il mondo di oggi, ma

non l'hanno fatto in gran parte del passato dell'umanità, quando

le persone in genere cercavano di placare dèi volubili con la preghiera

e il sacrificio piuttosto che impegnarsi a essere buone.

Le religioni prosociali erano "davvero non comuni", dice Edward

Slingerland, storico e studioso religioso dell'Università della British

Columbia che non era coinvolto nel nuovo studio.

"Eppure quando emergono, poi si diffondono".

L'ipotesi delle religioni prosociali - che gli autori del nuovo studio

definiscono anche ipotesi degli "dèi moralizzatori" - prevede che si

siano diffuse perché hanno dato il via alle grandi società, che alla

fine sono arrivate a dominare ampie parti del mondo.

Le persone che vivevano in piccole tribù e villaggi spesso erano

imparentate biologicamente o comunque si conoscevano bene,

quindi era abbastanza facile sentirsi reciprocamente responsabili

quando si trattava di cooperare e scambiare favori reciproci.

Ma le grandi società richiedono la cooperazione tra estranei che

potrebbero interagire solo una volta, dice Slingerland.

Di conseguenza, un gruppo di ricercatori, tra cui Slingerland e Ara

Norenzayan, psicologo della UBC, aveva proposto che le religioni

prosociali - in particolare quelle con i "grandi dèi" - fossero state

necessarie per promuovere una cooperazione sufficiente a far

decollare le società complesse.

Alcuni esperimenti hanno scoperto che persone psicologicamente

predisposte a pensare alle religioni prosociali sono più collaborative.

Studi storici hanno anche suggerito che l'ascesa di quelle religioni

coincise con l'aumento della complessità sociale.

Monaci buddhisti (agefotostock / AGF)Ma altre prove sono

state contradditorie, trovando differenze tra i due tipi di religioni

prosociali.

Per esempio, uno studio del 2015 sulle società austronesiane ha

trovato grandi dèi emersi dopo l'ascesa di società complesse, anche

se il concetto di punizione soprannaturale diffusa era apparso prima.

Uno studio del 2017 sulla Scandinavia dell'era vichinga ha trovato

risultati simili.

Gli studi precedenti, tuttavia, si concentravano su regioni geografiche

specifiche, mentre quello pubblicato ora riguarda tutto il mondo:

si basa su una banca dati chiamata Seshat, che copre 414 società di

30 regioni geografiche attraverso 10.000 anni di storia.

Per costruire questo database, i ricercatori hanno esaminato la

letteratura scientifica disponibile relativa a diverse società.

Hanno stabilito quanto una società credeva nelle religioni prosociali,

insieme a vari indicatori di complessità sociale tra cui la popolazione,

le dimensioni del territorio e la presenza di codici legislativi e tribunali.

Gli autori hanno codificato queste informazioni in valutazioni

numeriche e hanno utilizzato tecniche statistiche per calcolare un

numero che riflettesse il livello di complessità di ciascuna società.

Quando i ricercatori hanno confrontato la crescita della complessità

sociale con la cronologia della comparsa delle religioni pro-sociali,

hanno scoperto che, nella grande maggioranza delle società, quelle

religioni erano emerse successivamente, dopo che le società si erano

espanse fino a raggiungere una popolazione di circa un milione di persone.

"Questo articolo ha portato danni sostanziali all'ipotesi dei grandi dèi,

che si adatta a ciò che era stato trovato in precedenza", dice Russell

Gray, evoluzionista del Max-Planck-Institut per la Scienza della

Storia umana, che faceva parte dello studio sull'Austronesia ma

non di quello nuovo.

I nuovi risultati indeboliscono anche l'idea che sia necessaria una

punizione soprannaturale diffusa per avere delle società complesse,

dice.

"Questa è di gran lunga la cosa migliore che ho visto arrivato finora

dal tanto pubblicizzato progetto Seshat".

Ma Slingerland è scettico. Sottolinea che molte delle voci del

database Seshat non riportano alcuna consultazione con esperti.

"Questo mi preoccupa", dice. Molti elementi del database, come

la fede nelle religioni prosociali, sono soggetti all'interpretazione

e al dibattito, anche tra esperti che hanno passato la carriera a studiare

specifiche società e periodi di tempo, osserva.

Senza esperti che controllino ogni inserimento di dati, aggiunge,

il database potrebbe sottostimare l'incertezza o caratterizzare in

modo errato una società.

"Non sto dicendo che i dati siano tutti sbagliati", dice.

"È solo che non lo sappiamo: in un certo senso, ciò è altrettanto

negativo, perché non conoscere significa non poter prendere sul

serio l'analisi".

Gli autori dell'articolo di "Nature" si sono consultati con dozzine

di esperti, ma sarebbe stato impossibile reclutare studiosi per

controllare tutti i 47.613 documenti che hanno analizzato, dice

Patrick Savage, antropologo e statistico dell'Università Keio, in

Giappone, che ha guidato il nuovo studio insieme a Whitehouse

e a Pieter Francois, antropologo di Oxford.

Anche senza la verifica di ogni voce da parte di esperti, Savage

afferma che il gruppo rimane fiducioso sulla qualità dei suoi

dati e delle sue analisi.

Dove c'erano incertezze o discrepanze, aggiunge, l'analisi

statistica è stata ripetuta più volte con molteplici valori possibili

dei dati.

Ogni volta, si sono continuate a trovare religioni prosociali

emerse dopo società complesse.

Le conclusioni erano così forti e coerenti che discrepanze o errori

di sorta nel database non sarebbero stati abbastanza rilevanti da

fare molta differenza, dice.

Gli dèi moralizzatori non c'entrano con lo sviluppo delle società complesse

La pesa delle anime (dettaglio del Giudizio Universale, Saint-

Pierre-le-Jeune, Strasburgo; ©Godong/UIG/AGF)Se lo studio

resiste al controllo, non significa che gli dèi moralizzatori non

abbiano alcuna relazione con le società complesse: potrebbero

aver aiutato a rafforzare la coesione e la cooperazione, poiché

queste società ne conquistavano altre e via via abbracciavano

una popolazione più diversificata.

"Non sono tutte cattive notizie per l'ipotesi degli dèi moralizzatori",

dice Whitehouse.

A far crescere la complessità sociale potrebbero aver contribuito

anche altri aspetti della religione.

Per esempio, Whitehouse ipotizza che la standardizzazione dei

rituali religiosi potrebbe essere stata cruciale.

Secondo l'analisi del suo gruppo, le prove archeologiche dei rituali

corrispondono spesso alle epoche in cui le società sono diventate

grandi, prima che comparissero le religioni prosociali.

"Quando si tratta della nascita della complessità sociale", hanno

scritto gli autori dello studio, "il modo di adorare in definitiva

potrebbe essere più importante di che cosa si adora".

(L'originale di questo articolo è stato pubblicato su "Nature"

il 20 marzo 2019. Traduzione ed editing a cura di Le Scienze.

Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati.)

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