blogtecaolivelli
blog informazione e cultura della biblioteca Olivelli
TAG
TAG
« L'origine della vita um... | L'animale più vecchio del mondo » |
Post n°2972 pubblicato il 27 Maggio 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato dall'Internet Decifrato il ritmo delle enigmatiche stelle pulsanti Illustrazione della stella di tipo delta Scuti denominata HD 31901 (©Chris Boshuizen/Simon Murphy/Tim Bedding) I dati del satellite TESS e del telescopio spaziale Kepler della NASA hanno permesso di ricostruire il ritmo di vibrazione di una particolare sottoclasse di stelle pulsanti, aprendo la strada allo studio della loro struttura interna Delta (δ) Scuti: per la maggior parte delle persone questo nome oscuro non vorrà dire molto, ma per gli astrofisici è sinonimo di uno dei misteri meglio custoditi del cosmo. Si tratta del nome di una classe di stelle pulsanti di massa intermedia, il cui ritmo sembrava sfuggire a ogni comprensione. Almeno fino alla pubblicazione sull'ultimo numero di "Nature" di uno studio firmato da Timothy R. Bedding del Sydney Institute for Astronomy (SifA), in Australia e colleghi, che hanno scoperto la chiave per risolvere l'enigma.
sono onde che le fanno vibrare e risuonare, un po' come fanno le onde sonore con la cassa di risonanza di una chitarra. L'ampiezza e la frequenza delle singole oscillazioni dipendono dallo stato fisico dei differenti strati attraversati. I diversi spettri di oscillazione meccanica sono legati a cicli termodinamici della stella, che a loro volta fanno espandere e contrarre le stelle, e influenzano la radiazione stellare con periodici red shift (spostamenti verso il rosso) e blue shift (spostamenti verso il blu) dovuti all'effetto Doppler. ricostruire gli spettri vibrazionali, parametri preziosi per studiare l'interno delle stelle che è nata un'apposita branca di ricerca, l'astrosismologia. Nel caso delle stelle delta (δ) Scuti, gli schemi di pulsazione sono apparentemente casuali e perciò molto difficili da interpretare le per ricavare indizi sulle strutture stellari. (TESS) e della missione Kepler della NASA, Bedding e colleghi hanno osservato una sottoclasse di 60 stelle delta (δ) Scuti piuttosto giovani, distanti da noi tra 60 e 1400 anni luce, e caratterizzate da spettri di pulsazione molto più semplici, ordinati e comprensibili. È da questi spettri ordinati i ricercatori sperano di poter trovare lo spunto per capire anche quelli apparentemente casuali delle stelle più vecchie, e di riuscire così a studiare moltissime stelle di questo tipo presenti nel cosmo. pulsazioni tendono a diventare più complicati via via che le stelle invecchiano", ha spiegato Warrick Ball, ricercatore dell'Università di Birmingham, nel Regno Unito, coautore dell'articolo. "Le stelle più giovani ci danno quindi la possibilità di trovare gli spettri ordinati". usarle come punti di riferimento per aiutarci a interpretare l'enorme numero di altre stelle del gruppo che presentano spettri di pulsazione più complicati", ha aggiunto Bill Chaplin, collega di Ball a Birmingham e coautore dello studio. (red) |
https://blog.libero.it/blogtecaolivelli/trackback.php?msg=14968064
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
AREA PERSONALE
MENU
CHI PUŅ SCRIVERE SUL BLOG
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.