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Messaggi del 19/01/2019
Post n°1824 pubblicato il 19 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli
Pubblicato nel 1937 negli Stati Uniti, apparso un anno dopo in Italia nella celebre traduzione di Cesare Pavese, "Uomini e topi" è un piccolo, intenso dramma che colloca l'amara vicenda dei suoi protagonisti su uno sfondo di denuncia sociale. Il romanzo affronta in chiave simbolica il problema dell' emigrazione contadina all'Ovest, terra di mancate promesse negli anni successivi alla Depressione: è la storia tragica e violenta di due braccianti che trovano lavoro in un ranch della California, il grande lennie, gigante buono e irresponsabile ed il saggio George, guida e sostegno dell'amico nella vana resistenza alla miseria del mondo. Sfruttamento e lotte sociali, ingiustizia e sofferenza umana, tutti temi che verranno trattati con realismo aspro e risentito in "Furore", sono qui espressi con una vena di commozione lirica all'interno di un disegno scarno, con quel vigore narrativo che fa di Steinback uno dei grandi autori amaricani. |
Post n°1823 pubblicato il 19 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli
Costola staccata dai "Promessi sposi", la "Colonna Infame", storia di "un atroce giudizio" durante la peste del 1630, diventa, nella prospettiva più propriamente letteraria,l a negazione del romanzo, dell'idea, della possibilità del romanzo: il passaggio dalla prima stesura di impianto ancora narrativo- "componimento misto di storia e di invenzione" - alla definitiva- quasi un saggio storico-giuridico- riflette l'itinerario manzoniano da un massimo ad un minimo di narratività, traduce sul piano pratico l'evoluzione delle teorie letterarie elaborate dopo i Promessi Sposi del '27. "Ma la menzogna, l'abuso di potere, la violazione delle leggi e delle regole più note e ricevute, l'adoprar doppio peso e doppia misura", che in esso si denunciano, "non furono purtroppo particolari ad un'epoca"; parole": parole emblematiche della motivazione profonda di un testo poliedrico per possibilità di lettura, che, al di là dei problemi morali e religiosi avvertiti come particolarmente gravi e pressanti dal Manzoni, continua ad offrire motivi di inquietante riflessione sui rapporti tra potere politico e giustizia, sulla morfologia del processo penale ( si pensi all'attualissimo dibattito sul processo inquisitoria o accusatorio) e sulla corretta informazione ed elaborazione dei dati di cronaca e di storia. Nel che si rivela, ancora una volta, la non mai abbastanza dimostrata modernità del Manzoni. |
Post n°1822 pubblicato il 19 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli
Fra i più grandi autori moderni di racconti è Maupassant. Allievo spirituale di Flaubert, ci ha lasciato un sorprendente ritratto della vita in Francia negli ultimi trent'anni del secolo scorso, l'età cosiddetta della "decadenza". Eravamo abituati al Maupassant naturalistico, ma a quello fantastico?Il divario fra i due non è così poi clamoroso. Il Naturalismo non è, per Maupassant, riproduzione fotografico della realtà ma originale "impersonalità", e nei suoi racconti fantastici egli applica questa tecnica analitica ai temi dell'Invisibile, del Doppio, delle Realtà ulteriori che i nostri sensi non possono afferrare, perfino della Vita sugli altri pianeti. Il fantastico, per Maupassant, non consiste nella brutale intrusione di fenomeni straordinari in una realtà compatta: come è stato detto, anzi, esso "nasce da tutto ciò che rode l'uomo, vuoi originato da Forze esterne o interne, e che alla fine ne svuota la coscienza per mezzo dell'angoscia". In questo volume il lettore troverà i racconti più sorprendenti, malefici e "strani" del grande autore francese, scoprendo quell'"altra" personalità che covava nel realistico, nel taurino, nel normanno Maupassant. |
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