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Messaggi di Marzo 2021
Post n°3383 pubblicato il 27 Marzo 2021 da blogtecaolivelli
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Post n°3382 pubblicato il 27 Marzo 2021 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato dall'Internet Egitto: scoperto il birrificio più antico del mondo Un team di archeologi americani ed egiziani ha portato alla luce quello che potrebbe essere il più antico birrificio di cui si conosce l'esistenza 16 Febbraio 2021 Condividi su Facebook+ Un'altra incredibile scoperta in Egitto va ad aggiungersi agli straordinari tesori portati alla luce di recente, e questa volta si tratta di qualcosa di davvero inaspettato. Un team di archeologi americani ed egiziani ha portato alla luce quello che potrebbe essere il più antico birrificio di cui si conosce l'esistenza, in uno dei siti archeologici più importanti dell'antico Egitto. Stando a quanto rivelato da Mostafa Waziri, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità, la fabbrica è stata trovata ad Abydos, un antico luogo di sepoltura situato nel deserto a ovest del fiume Nilo, a più di 450 km a sud del Cairo. Si pensa che il birrificio risalga ai tempi del re Narmer, anche noto come il faraone Menes, cui è stata attribuita la prima unificazione del Basso Egitto con l'Alto Egitto, in una data intorno al 3000 a.C. Gli archeologi hanno trovato otto enormi unità, ognuna della lunghezza di 20 metri e larga 2,5 metri, e ciascuna di queste comprende circa 40 bacini ceramici, presumibilmente utilizzati per riscaldare una miscela di cereali e acqua al fine di produrre fino a 22.400 litri di birra alla volta. La missione archeologica congiunta è stata co-presieduta da Matthew Adams, dell'Istituto di Belle Arti dell'Università di New York, e Deborah Vischak, docente di storia dell'arte e archeologia dell'antico Egitto all'Università di Princeton. Stando a quanto ha rivelato Adams ad alcune testate internazionali, tra cui il Guardian, il birrificio era stato probabilmente costruito in questa zona per fornire birra per i rituali reali, dato che gli archeologi hanno trovato prove che dimostrano l'uso della bevanda più antica e diffusa del pianeta nei riti sacrificali degli antichi egizi. Con i suoi vasti cimiteri e templi, Abydos è considerato un luogo sacro sin dall'antichità ed è noto per i monumenti eretti in onore di Osiride, il dio egiziano degli Inferi e il giudice delle anime nell'aldilà, venerato in questa necropoli per oltre tremila anni. Si riteneva, infatti, che nel suo tempio simbolo fosse sepolta la testa del dio. La scoperta del più antico birrificio di cui si conosce l'esistenza va, così, ad aggiungersi ad altri straordinari rinvenimenti, come quello di una mummia risalente a 2000 anni fa dalla lingua d'oro, fatto in quello che anticamente era il sito di Taposiris Magna, nel Nord del Paese, o la tomba del custode dei tesori reali, nella necropoli di Tuna el-Gebel. |
Post n°3381 pubblicato il 27 Marzo 2021 da blogtecaolivelli
Fonte: libere risorse dell'Internet Stonehenge: scoperti nuovi reperti preziosi, tra cui resti umani Stonehenge uno dei siti archeologici più famosi al mondo e ora torna a regalare nuove scoperte 9 Febbraio 2021 Condividi su Facebook+ A Stonehenge per ammirare il Solstizio d'inverno La maestosa architettura neolitica di Stonehenge, meraviglia del passato e testimonianza di un'era di cui purtroppo sono ancora molti gli aspetti che non conosciamo, riesce a sorprenderci ancora una volta. Proprio mentre si continua a parlare di un importante lavoro che potrebbe minare la sua fragile esistenza, ci regala nuovi reperti interessanti, venuti alla luce nel corso degli ultimi scavi archeologici. Ormai da molti anni il Regno Unito è scisso in una battaglia che ha come protagonista proprio Stonehenge. È in progetto una galleria che dovrebbe agevolare il traffico dell'A303 , una delle strade più frequentate dell'intero Paese, ma i lavori sono osteggiati da coloro che vogliono preservare il famosissimo sito archeologico. Tale tunnel dovrebbe infatti passare proprio sotto il monumento neolitico, rischiando di comprometterne la stabilità e di occultare per sempre la presenza di reperti non ancora rinvenuti nei dintorni. In effetti, quest'ultima preoccupazione non è infondata: durante una prima fase dei lavori preliminari, gli archeologi hanno riportato alla luce alcuni resti preziosi, in grado di rivelare alcuni segreti di Stonehenge e di raccontarci qualcosa in più sulla vita nel periodo del Neolitico e dell'Età del Bronzo. Tra i reperti emersi nel corso dell'esplorazione ci sono ceramiche neolitiche, fossati probabilmente risalenti all'epoca del campo di Vespasiano, un misterioso recinto a forma di C e un frammento di scisto ritrovato in una tomba di 4mila anni fa. Sono poi venuti alla luce alcuni resti umani: la tomba di un bambino seppellito assieme ad un piccolo vaso e due sepolture del gruppo dei Beaker, risalenti probabilmente ad un periodo attorno al 2.500 a.C. Una di queste sepolture contiene lo scheletro di un adulto in posizione accovacciata, con un vaso tra le mani, mentre nell'altra sono state trovate solamente le ossa delle orecchie di un bambino. Cosa ancora più strabiliante, nella tomba dell'uomo adulto è stato rinvenuto un frammento di spillo e un piccolo oggetto cilindrico di scisto, ma visto finora. Tutti i reperti sono stati immediatamente portati a Salisbury, dove verranno analizzati e quindi esposti nel grande museo della città. Nel frattempo, si inasprisce nuovamente il dibattito in merito all'opportunità di proseguire con i lavori per la costruzione della galleria sotterranea. Andy Crockett, il direttore del progetto, ha assicurato che nei prossimi mesi verranno effettuate numerose investigazioni per verificare che non vi siano altre scoperte da riportare alla luce. Solo nel 2023, infine, dovrebbe avere inizio la costruzione del tunnel. |
Post n°3380 pubblicato il 27 Marzo 2021 da blogtecaolivelli
Fonte: risorse libere dell'Internet Scoperto il più antico "dipinto" di tutto il mondo Sull'isola indonesiana di Sulawesi è stato rinvenuto in una grotta un dipinto risalente a ben 45.000 di anni fa 16 Gennaio 2021 Condividi su Facebook+ Le scoperte archeologiche e i misteri che portano alla luce non smettono mai di sorprenderci. Sull'isola indonesiana di Sulawesi è stato, infatti, rinvenuto in una grotta il più antico dipinto al mondo, una pittura rupestre che raffigura un cinghiale tipico dell'Indonesia, risalente a ben 45.000 di anni fa. Accanto al dipinto, in una grotta calcarea di Leang Tedongnge, luogo isolato sconosciuto anche alla popolazione locale e scoperto nel 2017 dall'equipe di archeologi guidata da Adam Brumm, spiccano altri antichissimi dipinti tra cui uno vecchio di almeno 32.000 anni. L'archeologo, che ha pubblicato i risultati ottenuti sulla rivista Science Advances, si è dichiarato molto sorpreso da queste magnifiche creazioni su roccia, davvero spettacolari e ben conservate. Per accertare l'età di una formazione minerale sovrapposta ai dipinti, gli archeologici hanno utilizzato la tecnica dell'uranio, metodo di datazione radiometrica. L'analisi ha così permesso di scoprire che le rocce avevano almeno 45.000 anni e che l'arte rupestre potrebbe essere ancora più antica. L'incredibile ritrovamento supera quindi quella che, finora, si riteneva la più antica arte figurativa del mondo, le pitture rupestri ritrovate dal team australiano a Sulawesi e vecchie di 43.900 anni. In questo caso, si trattava di creature favolose, un gruppo di figure umane dalla testa di animale, i cosidetti therianthropes, nell'atto di catturare bufali nani e facoceri. Tale forma d'arte può essere iprimo esempio della capacità dell'uomo di immaginare creature sovrannaturali, le radici, insomma, delle religioni più note come ritengono gli autori dello studio. Il cinghiale appena ritrovato ha lunghezza superiore al metro ed è dipinto con un pigmento ocra rossastro. La specie rappresentata, oggi endemica dell'isola, era molto apprezzata dai cacciatori-raccoglitori della zona. L'opera d'arte lo raffigura nelle sue fattezze, con gambe corte, verruche facciali distintive e corpo a forma di botte. Dopo questa clamorosa scoperta, i ricercatori non escludono di poter ritrovare opere più antiche e rimane aperto il dibattito su chi siano stati i misteriosi autori: una specie umana ormai estinta? Oppure gli Homo Sapiens? Il mistero non ha ancora una soluzione mentre resta anche da risolvere l'allarmante deterioramento di altri dipinti figurativi delle grotte dell'isola che potrebbero correre il rischio di essere cancellati per sempre. |
Post n°3379 pubblicato il 27 Marzo 2021 da blogtecaolivelli
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