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Messaggi del 10/04/2020
Post n°2741 pubblicato il 10 Aprile 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato dall'Internet Scoperto notevole picco di inquinamento da piombo verificatosi 800 anni fa in Europa Quello che può essere considerato come il più alto livello di inquinamento da piombo premoderno, ossia avvenuto prima della rivoluzione industriale, è stato scoperto da un team di scienziati archeologi dell'Università di Nottingham in collaborazione con il Climate Change Institute dell'Università del Maine e con la Harvard University. I ricercatori hanno scoperto che un picco dell'inquina- mento da piombo causato da forti attività estrattive avvenute circa 800 anni fa, secondo quanto descrivono in un nuovo studio pubblicato sulla rivista Antiquity . Si tratta dell'individuazione più precisa e più dettagliata, non solo a livello cronologico, di un evento di inquinamento avvenuto prima dell'era premoderna. Analizzando nuclei di ghiaccio prelevati da un ghiacciaio alpino al confine tra Italia e Svizzera, i ricercatori sono infatti giunti alla conclusione che, dopo la metà del XII secolo quest'area presentava gli stessi livelli di inquinamento da piombo che si sono poi visti solo dalla metà del XVII secolo e fino alla fine del 1800. Questo significa, almeno per quanto riguarda l'inquina- mento da piombo, che le nostre nozioni di inquinamento atmosferico partite essenzialmente solo dalla rivoluzione industriale siano almeno in parte da correggere, come lascia intendere Christopher Loveluck dell'Università di Nottingham. L'inquinamento da piombo può essere molto pericoloso. Il piombo è un metallo tossico che può arrivare a ridurre finanche la funzione cerebrale e può provocare complicazioni a lungo termine. Per secoli gli esseri umani hanno estratto questo metallo per trasformarlo in oggetti vari, tra cui monete, tubi per l'acqua, eccetera. La concezione più diffusa riguardo agli inizi dell'inquinamento da piombo si rifà all'inizio dell'era industriale o preindustriale ma in realtà gli esseri umani hanno rilasciato sostanze chimiche tossiche nell'ambiente per secoli o addirittura millenni prima di questo periodo. Lo dimostrano le analisi dei ghiacciai come quella effettuata ai fini di questo studio sulle Alpi: tracce di inquinamento da piombo fanno risalire le prime pesanti attività di estrazione di questo metallo già al XII secolo. Probabilmente queste tracce sono dovute alle forti attività di estrazione avvenute in Gran Bretagna in questo periodo, in particolare nelle miniere di Carlisle e del Peak District. Ne sono testimonianza, oltre alle analisi delle deposizioni annuali di piombo presso il ghiacciaio alpino, anche gli archivi reali e finanziari medievali britannici che tracciano una produzione annuale di piombo, come riferiscono gli stessi ricercatori, aumentata di moltissimo tra il 1170 e il 1220. |
Post n°2740 pubblicato il 10 Aprile 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato da Focus Per ricordare Jurij Gagarin, il primo uomo nello Spazio Il 27 marzo 1968 moriva Jurij Gagarin, il primo uomo ad andare nello Spazio dimostrando al mondo che si poteva fare - andare, e anche tornare. La meraviglia della Terra nei racconti di Gagarin. Vedi anche: la propaganda sovietica e la corsa allo spazio. | Il primo uomo nello Spazio, il russo Yuri Gagarin, è morto in un misterioso incidente aereo: sono trascorsi solo 7 anni dalla sua storica impresa... Più o meno così i mezzi di informazione del pianeta annun ciava la morte di Jurij Alekseevič Gagarin il 27 marzo 1968.
La storica impresa era stata un'incursione nello Spazio di appena 108 minuti: poco meno di due ore che ebbero però un significato politico (in piena Guerra Fredda) e tecnologico di grandissima importanza. Fatti alla mano, l'Unione Sovietica dimostrava agli Stati Uniti di padroneggiare la tecnologia che permetteva all'uomo di esplorare lo Spazio oltre la Terra. Per quel volo Gagarin divenne, e ancora oggi è, un eroe per i russi e per il mondo intero.
Nulla potrà mai equiparare l'impresa di quest'uomo nell'immaginario sovietico: Jurij Gagarin è di gran lunga uno dei personaggi più amati nel firmamento delle stelle socialiste. Il 12 aprile 1961, lo stesso giorno del suo volo nello spazio, la radio e i giornali sovietici diedero notizia della storica impresa: una notizia totalmente inaspettata, perché nulla era mai trapelato, fino a quel momento. Vedi anche: UNA VITA DIFFICILE. Nato il 9 marzo 1934 nel villaggio rurale di Klushino, a circa 200 chilometri a ovest di Mosca, in una fattoria collettiva, la sua istruzione fu bruscamente interrotta dalla guerra, nel 1941, quando la famiglia fu costretta a fuggire. Gagarin mostrò una passione per gli aerei fin dall'infanzia e a 20 anni si iscrisse a una scuola di volo: il brevetto gli permise poi di accedere all'aeronautica sovietica per diventare un pilota militare. Come membro dell'aeronautica Gagarin si offrì volontario nel 1959, con altri 19 piloti, per addestrarsi a pilotare un non meglio specificato "nuovo tipo di apparato", che si rivelò poi essere una navicella spaziale. Il gruppo fu ridotto a sei e infine, nell'aprile del 1961, fu scelto per la prima missione con equipaggio nello Spazio, cosa che gli fu comunicata solo pochi giorni prima del lancio. A quel punto Gagarin aveva 27 anni, era sposato con un'infermiera e aveva due figlie. IL PRIMO UOMO. Il 12 aprile 1961 alle 9:07 ora di Mosca, Gagarin pronunciò il suo famoso "poyekhali!" (andiamo!) e il vettore Semyorka partì per lanciare in orbita bassa la minuscola e claustrofobica Vostok 1 e Gagarin stesso. Pochi minuti dopo, alle 9:12, quasi al limite dell'atmosfera le prime parole pronunciate così lontano dalla superficie, le parole di un pioniere: «Vedo la Terra... è magnifica!» Dopo un volo di 108 minuti che prevedeva una singola orbita del pianeta Gagarin rientrò a Terra, ma non all'interno della navicella: con un paracadute, dopo essere stato espulso a circa 7.000 metri di quota. Questo particolare venne tenuto segreto per diversi anni, per timore che il volo non venisse omologato perché incompleto. Due giorni dopo era accolto da eroe a Mosca. Il regime sovietico organizzò per lui diversi tour per il mondo, in "missioni di pace" e propaganda, e fu ricevuto dai leader del mondo di allora, dalla regina Elisabetta II a Fidel Castro.
Immagini celebratiive del primo volo nello Spazio. | Non gli fu mai più permesso di tornare nello Spazio, nonostante questo fosse il suo desiderio: per i sovietici era diventato un simbolo troppo prezioso per fargli rischiare la vita in missioni pericolose e la sua carriera di cosmonauta e di pilota si interruppe. Dopo qualche anno di celebrazioni e festeggiamenti pubblici, e di molte sregolatezze, Gagarin si rimise in forma e tornò a chiedere insistentemente alle autorità di poter riprendere almeno a pilotare aerei. Nel 1968 gli venne revocato il divieto di volo e fu riqualificato come pilota di jet. L'ULTIMO VOLO. Il 27 marzo 1968, durante una missione di addestramento, il suo MiG entrò in avvitamento ad alta velocità e si schiantò al suolo. Le circostanze dell'incidente vennero messe a tacere e l'indagine divenne un segreto di Stato, alimentando così anche varie teorie complottiste antisovietiche. Dai documenti declassificati cinquant'anni dopo emerge una sorta di banalità dell'evento (anche se non le cause precise): forse una brusca manovra per evitare un pallone meteorologico, forse l'effetto di turbolenza provocato dalla scia un altro aereo molto più grande. Tra i tanti "si dice" c'è anche quello che vuole che a Gagarin fosse stata concessa una seconda missione nello Spazio.
| EKATERINA MINAEVA / ALAMY / IPA Tre giorni dopo l'incidente, i funerali di Stato con decine di migliaia di persone ad accompagnare il feretro e probabilmente altre centinaia di migliaia nel mondo, attac- cate alla radio e alle televisioni. Di Gagarin oggi restano la memoria dell'impresa, il sorriso, la meraviglia che ha riportato sulla Terra, le statue, i francobolli, il centro di addestramento dei cosmonauti alla Città delle Stelle... E il nome al cratere sulla Luna dove Gagarin sognava di mettere piede di lì a qualche anno. 27 MARZO 2020 | LUIGI BIGNAMI |
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