La Bonifica Bellica

Ordigni bellici insesplosi della Prima e Seconda Guerra Mondiale

 

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Per onestà storica ed intellettuale

Post n°94 pubblicato il 10 Marzo 2012 da giovanni.lafirenze
Foto di giovanni.lafirenze

Gentile Marcello Bartoli purtroppo l’Italia tutta è costretta a pagare errori del passato (…). Ovviamente in questo caso la seconda guerra mondiale ha ridotto il nostro paese in una vera discarica bellica colma di bombe d’aereo a causa dei numerosi Bombardamenti aerei patiti dalle nostre grandi o piccole città. Non solo, al termine delle missioni strategiche inglesi, l’aviazione americana ha dato il via al bombardamento tattico, vale a dire colpire dall’alto ponti ferroviari, stradali, stabilimenti, capannoni, etc…La 12a Forza Aerea interveniva anche a sostegno dei movimenti militari in terra come per esempio lo sbarco di Anzio il quale nelle convinzioni angloamericane rappresentava più soluzioni: la prima sbloccare empasse militare della battaglia di Cassino (…) la seconda aprire una via per la conquista o liberazione della Città Eterna. Lo sbarco (22/1/44) già produce i primi colpi inesplosi e interrati, le armate americane devono stroncare le vie di comunicazione, bloccare i rifornimenti tedeschi con destinazione Cassino. Tuttavia intenzioni a parte, la guerra di terra nella sacca di Anzio termina (…) dopo quattro mesi, cioè il 4 giugno dello stesso anno. Ovviamente in questo lungo periodo il sottosuolo è colmato da bombe d’aereo sia alleate, sia tedesche, di mine tedesche, di colpi di cannone di entrambi gli schieramenti militari e di tutto ciò che è stato volutamente sotterrato da militari in ritirata o nel corso di “semplici” avanzamenti. Ovviamente la guerra è l’errore/orrore più grande dell’umanità e chi la produce non pensa affatto a ciò che accade al termine della disputa armata. I costi per vinti e vincitori superano di gran lunga le spese per la stessa guerra: ricostruzione dei paesi, infrastrutture danneggiate e tanto ma tanto altro. E tra questi costi è indispensabile includere la bonifica bellica, per mezzo della quale diventa possibile ricostruire. Naturalmente lei chiederà: ma nel 2012 è possibile che questi residuati bellici possano rappresentare un pericolo per i cittadini…? A questo proposito, evitando i rinvenimenti occasionali del passato remoto le ricordo l’ordigno segnalato da uno sportivo nella pineta di Castel Fusano il 15 dicembre 2010. Sempre lo stesso anno, ma il 18 ottobre un automobilista (Nettuno) mentre percorre con il proprio mezzo la via Alberone, improvvisamente urta un residuato bellico della seconda guerra mondiale, il protagonista dichiara al giornalista: “la bomba era proprio al centro della strada”. incredibile ma vero.! Ma perché la bomba si trovava in quel punto..? La logica dovrebbe aiutarci a sciogliere lo strano enigma: “Qualche camion l'ha persa mentre inconsapevolmente trasportava terreno e granate da qualche cava o cantiere della zona”. Per evitare d’essere ripetitivo poso l’ultimo esempio: “Il casuale rinvenimento del 9 giugno 2011, quando in via Orazio dello Sbirro alcuni dipendenti municipali impegnati in operazioni di scavo rinvengono un piccolo residuato bellico”. Alla luce di tutto questo ancora una volta ripeto che i residuati bellici del tipo esplodente ancora oggi rappresentano un gravissimo pericolo per  cittadini e operai che scavono in aeree non bonificate. A sostegno di ciò che scrivo rammendo la bomba d’aereo esplosa la notte del 26 settembre 2011 nei pressi di Fermo al fianco della linea ferroviaria che unisce Porto Sant’Elpidio a Porto San Giorgio creando oltre al grande cratere enormi disagi per più giorni. Perciò è buona norma considerare “IN OGNI CASO”, il residuato bellico sempre attivo e pericoloso. Spero d’essere stato d’aiuto nel far comprendere quanto sia importante la bonifica preventiva o sistematica prima d’iniziare operazioni di scavo. Per quanto riguarda cifre, paragoni e ciò che pensa l’ingegnere ambientale Antonio C. posso (come addetto ai lavori) affermare che con le cifre da lui indicate al massimo si possono bonificare 100.000 metri quadri e no “gran parte di Ostia”. Per quanto riguarda il resto vorrei ricordare all’ingegnere che nel 1944 nasce la scuola sminamento di Capua, senza togliere nulla a nessuno i miei più grandi “maestri” sono stati di Caserta e Asiago.

Stima e simpatia

Giovanni Lafirenze

 
 
 
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Un blog di: giovanni.lafirenze
Data di creazione: 18/01/2010
 

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