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Antonino Brambilla, la memoria interna di un elaboratore

Post n°5 pubblicato il 11 Giugno 2010 da brambillaantonino
 

In questa lezione "Antonino Brambilla", dopo aver spiegato cosa è un elaboratore elettronico e qual'è la sua struttura generale,  approfondisce l'argomento parlando delle componenti della cosiddetta "Architettura di von Neumann": l'unità centrale, la memoria interna ed i dispositivi periferici, in particolare in questo capitolo della Memoria Interna detta Principale.

"La memoria interna" detta "Memoria Principale":

La memoria interna o memoria principale possiede in sè tutta l'informazione che è necessaria al funzionamento della macchina, cioè tutti i programmi che devono essere eseguiti e i dati che devono essere trattati.

Tutta l'informazione trattata nell'elaboratore è codificata tramite unità elementare dette bit.
1 bit è la minima quantità di informazione possibile, come vero o falso, si o no.
1 bit può essere realizzato, mediante 2 stati diversi di una qualunque grandezza fisica.

I bit che creano la memoria di un elaboratore sono raggruppati in gruppi di 8 bit (due alla terza), chiamati byte.
Tutta la memoria disponibile su un elaboratore o necessaria per l'eseguimento di un programma si misura in byte o in multipli di byte:
- KiloByte (KB) (dimensione: 1024 byte)
- MegaByte (MB) (dimensione: 1024 KB)
- GigaByte (GB) (dimensione: 1024 MB)
- TeraByte (TB) (dimensione: 1024 GB)

Normalmente sia il deposito di un informazione nella memoria centrale sia il prelievo per utilizzi successivi, avvengono grazie alla CPU.
Le unità di interfaccia verso dispositivi periferici, invece possono fare queste operazioni in maniera autonoma, senza ulteriore carico per la CPU, in questo caso si tratta di accesso diretto alla memoria centrale.
L'informazione in entrambi i casi mediante il suo indirizzo viene reperita nella memoria.
Pensate alla memoria centrale come una sequenza di byte che possono essere individuati di posizione tramite appunto un indirizzo (detto: Locazione).

Le tipologie di memoria:
RAM (Acronimo di Random-Access Memory)
Il tipo di memoria interno più adoperato è la RAM
Chiamata così perchè l'accesso per depositare e ottenere le informazioni avviene in maniera casuale
Oggi si adopera maggiormente la memoria volatile, cioè quella che si conserva solo fino a quando l'alimentazione elettrica rimane accesa.

ROM (Acronimo di Read-Only Memory)
Mentre un'altro tipo di memoria che viene comunemente adoperata sugli elaboratori è la ROM
Ha una memoria non volatile e conserva il contenuto a macchina spenta, anche per tutta la vita della macchina.

 

Trovate ogni riferimento professionale sul programmatore "Antonino Brambilla" che ha lavorato con grandi software house Italiane ed Internazionali nel proprio sito web.


 
 
 
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