A TE CHE PASSI...
"A te, viandante del pensiero, che passi di qui volevo dirti come "essermi amico".
Per me essere amico vuol dire essere "partecipe", o trovare affinità tra il mio mondo e il tuo mondo. Non mi interessa avere 50 "amici" per avere numero, non mi interessa avere gli amici degli amici. No!. Scambiarsi, confrontarsi, regalarsi pensieri... e riflessioni... questo e' un amico (anche di Blog).
Quindi chiedo scusa fin da subito se rifiuterò delle adesioni o sealtre le cancellero', ma amico, per me, vuol dire ancora qualcosa."
Per tutto ciò chiedo per favore lasciate un segno del vostro passaggio, una critica, un pensiero e fate in modo che anche io possa lasciare da voi qualcosa di me, quindi, se non avete un blog, evitate pure di venirmi a leggere: spiare ciò che sono, senza darmi la possibilità di fare altrettanto non mi piace.
Ciò nonostante, credo che questa comunicazione possa ancora dare frutti e permettere di conoscersi, e ricordate che "FARE L'AMICO E' DIVERSO DALL'ESSERE AMICO" Povia.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------
da oggi il blog è raggiungibile anche via "mobile"
digita fdp.m.libero.it
sul tuo telefonino!!!
---------------------------------------------------------------------------------------------------------
CERCA IN QUESTO BLOG
MENU
Compra il libro su boopen (11euro comprese spese di spesizione)
Siamo sempre alla ricerca di un senso della vita, capire perché siamo al mondo, cosa dobbiamo fare, come dobbiamo comportarci. È l’interrogativo che ancora una volta si pone anche l’autore di queste poesie, queste “fotografie di pensieri”. Sono riflessioni sulla vita, la morte, le persone vicine e lontane, il quotidiano, quello che si cerca e quello che si trova. Sempre alla ricerca del nuovo se stesso, in costante mutazione. Tenta di affermare con le parole quello che gli brucia i pensieri, ma la definizione giusta sfugge sempre, perché le parole, per quanto precise restano imperfette per esprimere il tumulto interiore. [...]
Ogni pagina di poesia propone un diverso sguardo sulla realtà che ci circonda. Ci vuol far vedere il bicchiere mezzo pieno, ci invita a vivere intensamente e serenamente, godendo delle piccole meraviglie quotidiane.
Usa un linguaggio semplice, immagini quotidiane, niente giri arzigogolati ed esperienze stravaganti. I suoi testi sono lo specchio del vivere di una persona comune che potremmo incontrare per la strada, andando a far la spesa, in coda alla posta, sul treno.[...]
Una scrittura leggera che regala spunti per riflettere.
Recensione di M.L. del “Writer’s Dream“
I MIEI BLOG AMICI
- Mai dire mai (cra cra cra)
- Pregi e difetti
- Saper Nuotare
- Fuori da me
- crehaiku
- Creando
- nuovavita
« Coming sooon! | Presentazione Anima Nuda 2 » |
Anima Nuda 2 (Senza Titolo e non)
Post n°350 pubblicato il 20 Luglio 2018 da brazir
Voi ch’ascoltaste in rime sparse …1 Ma è una provocazione!” mi dico scorrendo le pagine di questa nuova “Anima nuda”: e che altro potrebbe essere uno scritto che recita “Vedo il silenzio, vivendo nel caos”? È la scelta di una ribellione cosciente di fronte al vuoto di comunicazioni che si accatastano senza un piano, senza espressione, parole figlie rinnegate del senso, cui Brazir fa eco negando alle sue stesse risposte persino un titolo, la dignità di un nome … Ma forse è soltanto una mia impressione, perché può darsi che l’autore voglia intendere altro. Potrebbe essere piuttosto il caos coltivante in sé l’enigmatico silenzio, il sacro segno che può dare senso alle cose, al mondo. Il Mistero, con la maiuscola. Allora, “vedo il silenzio, vivendo nel caos” è correlabile a “dal letame nascono i fior” di De André. Vuol dire che non bisogna scoraggiarsi, sbigottirsi: dietro l’apparente insignificanza e confusione dello scorrere del tempo fa l’occhiolino una presenza che non bisogna violare scoprendola brutalmente, non sopporta sguardi intrusivi. Allora Lasciai C’è probabilmente nel nostro una provocazione sì, anzi, una ribellione di fronte alla realtà che non si riesce a semplificare: quanto lo vorremmo, non è vero? Eppure complessa è, e tale rimane . Allora, se caos dev’essere, sia: in questa raccolta Brazir spesso abbandona anche le regole dell’haiku, non per sposarne altre, ma per astrarre da norme prefissate una comunicazione drammatica: maschera bianca oppure per abbandonarsi alla semplicità del vivere, laddove la natura riprende il sopravvento e ninna il lettore: bianca farfalla Potremmo continuare, ma è invece opportuno lasciare ai lettori il compito di recettori e di dialoganti, a seconda della propria esperienza e dell’umore. Si può essere infatti disposti ad interpretare queste “rime sparse” come canto quasi epico (raccolsi foglie per volare nel vento, autunno rosso) o pianto racchiuso in sé, elegiaco (Momento lento: battito d’ali, attimo perduto di malinconia”), come geometrie (lucciole sparse, indefiniti punti, disegni astratti), o come protesta (estraneo compagno, osservo il branco. Non cerco l'élite, né l'apatia: girerò le spalle, indifferente). A ognuno il suo, ognuno scelga secondo la propria sensibilità.
Infine, mi incuriosisce quel suo accennare, quasi tra le righe, al tema religioso, come già nel primo Anima nuda. Questa volta, però, in qualche modo emerge liberamente, in modo particolare nei momenti – e sono sei – in cui Fabio si stupisce di fronte al mistero del Natale. Qui, i registri sono vari, dalla meraviglia quasi fanciullesca di odo il frastuono in questa notte santa del tuo vagito, nel quale il “vagito”, che contraddice al “frastuono”, indica la presenza di un mistero oltre l’esperienza puramente umana, fisica, dei sensi, al nuovo Natale
dove il tema del mistero si stende nel tempo (mistero antico – nuovo Natale) su un mondo che sembrerebbe non aspettarsi più nulla. E invece, al mondo agonizzante la stella cometa indica la strada ed è un nuovo Natale. La fede è allora speranza di sentire il tuo pianto, quello del nudo re bambino che, nel tempo senza sosta porta salvezza a chi lo ignora. Mi sembrano parole degne per chiudere una riflessione non peregrina di Brazir, una sorta di contemplazione poetica oltre il tempo e lo spazio della quotidianità. porta salvezza a chi lo ignora. Mi sembrano parole degne per chiudere una riflessione non peregrina di Brazir, una sorta di contemplazione poetica oltre il tempo e lo spazio della quotidianità. Enrico Maria Salati |
Inviato da: luc.conifru.nic
il 22/03/2023 alle 23:18
Inviato da: luc.conifru.nic
il 25/12/2022 alle 00:21
Inviato da: luc.conifru.nic
il 30/12/2021 alle 01:14
Inviato da: brazir
il 22/09/2021 alle 11:40
Inviato da: luc.conifru.nic
il 21/09/2021 alle 20:28