Sogno e poesia

per chi ha sempre la testa tra le nuvole

 

 

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Questi ultimi giorni...

Post n°45 pubblicato il 07 Maggio 2007 da briciolina82

Giovedì

La prima sbronza della mia vita! Verso le 21 sono andata con un 2 coppie in un pub. Di certo non mi trovavo in una posizione molto agevole, mi sentivo quasi di incomodo. C'eravamo solo noi, tutti hanno ordinato un cocktail.Forse perchè oggi se non si fa branco non si è contenti ,oppure per non escludermi dalla comitiva ho bevuto anch'io una miscela di rhum, sciroppo di canna da zucchero e sciroppo di fragola, anche se seppi solo su mia richiesta dal barman che me lo preparò di cosa fosse composto. Mi sono sentita strana, credo di aver "deliziato" la brigata con le mie gaffes, come quando ho rovesciato il mio drink addosso a uno di loro e quando mi è andato di traverso un cubetto di ghiaccio e io mi sono messa a ridere mentre soffocavo tanto da diventare rossa come un peperone. Alla fine, prima di congedarci, ho visto che era rimasta tanta roba commestibile e ho detto a una barista che era un peccato buttare il cibo, così mi ha dato un pò di pizza e delle nastrine di pasta sfoglia. Tornati a casa della mia amica, mentre le 2 coppie erano impegnate nelle effusioni, io ci provavo con un ragazzo. L'effetto dell'alcool è strano, uno magari pensa delle cose e normalmente se le terrebbe per sè, invece l'ebbrezza allenta i freni inibitori e ti spinge a essere diversa dal normale, dire cose scomode...Di solito l'indomani, dopo lo stato d'euforia e il subentro del calo d'umore, uno dimentica quello che aveva detto in precedenza. Invece io ricordo indistintamente ogni singola frase anche perchè non avevo perso il controllo, e mi vergogno da morire. Spero gli altri  abbiano passato tutto nel dimenticatoio...

Sabato

Io e la mia famiglia siamo stati invitati alla festa di compleanno di un "compagno" di mio padre che compiva 40 anni. Un ragazzone single che dimostra almeno una decina di anni  meno della sua età. Tra i 27 convitati conoscevo soltanto la famiglia del festeggiato, eravamo stipati in una stanza piccola, non c'erano nemmeno sedie o poltrone sufficienti per tutti. Tipico della nostra famiglia (la famiglia Brambilla), abbiamo fatto la brutta figura di presentarci senza regalo, gli unici, perchè non siamo partiti da casa per tempo a comprarlo.La serata  sembrava iniziare male, però alla fine sulla tavola alla nostra vista si è mostrato il bendidio: carpacci di carne e di pesce; frittata con asparagi; riso con asparagi; grana e  olive, bresaola. A seguire come dessert di frutta: arance con uvetta, cannella e chiodi di garofano; banana col cioccolato; fragole enormi. Ma l'acquolina in bocca è stata provocata dallla sorpresa della serata, quattro tipi di torte diverse, mentre di solito se ne può trovare uno: torta di compleanno con crema di fragole, parfait di mandorle, torta setteveli e semifreddo al pistacchio. Buone!!! Un'ubriacatura diversa, ma sempre un'ubriacatura...

Domenica

Domenica assurda, quasi impossibile da concepire per la mia famiglia. Eravamo ancora assonnati, quando i miei hanno ricevuto una telefonata, che mi è stata riportata qualche minuto dopo: un cugino di mio padre di 77 anni,si è tolto la vita, era solo ,non parlava col fratello da anni e mio padre si è dovuto occupare dell'iter necessario. Era un lontano parente , però veniva a mangiare da noi nelle principali festività, era generoso e ci portava sempre della verdura abbondante dalla sua campagna. Abitava in una casa piccolissima, il fratello non si è presentato alla camera ardente nemmeno sotto invito dei carabinieri. Però l'eredità gli farà gola, ne sono certa, i soldi e l'appezzamento di terra di un fratello che non ha voluto perdonare nemmeno ora che è morto...La situazione di per sè mi ha procurato un senso di rabbia e tristezza, una sorta di angoscia, grido strozzato...Non capiscono il suo gesto, non sembrava fosse depresso, ma io posso immaginare la frustrazione e il senso di inutilità che porta la solitudine. Almeno saranno celebrati i suoi funerali. L'ironia è che subito dopo avergli dato l'ultimo saluto sono dovuta andare a fare visita al figlioletto  di mio cugino nato da 4 giorni.

La vita è un delirio, eventi si susseguono senza tregua, antinomie, sbornie, abbuffate, suicidi e nascite di bimbi...A volte mi sembra di fare da cavia per un grande esperimento di laboratorio di un invisibile motore immobile...Difficile scavalcare le assurdità e continuare il giro nel suo carro...

 
 
 
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VERSI

Io sono solo
Il fiume è grande e canta
Chi c'è di là?
Pesto gramigne bruciacchiate.

Tutte le ore sono uguali
Per chi cammina
Senza perché
Presso l'acqua che canta.

Non una barca
Solca i flutti grigi
Che come giganti placati
Passano davanti ai miei occhi
Cantando.

Nessuno.
(
Attilio Bertolucci)

A volte sulla sponda della vita
preso da un infinito scoramento
mi seggo; e dove vado mi domando,
perché cammino. E penso la mia morte
e mi vedo già steso nella bara
troppo stretta fantoccio inanimato...

Quant'albe nasceranno ancora al mondo
dopo di noi!
Di ciò che abbiam sofferto
di tutto ciò che in vita ebbimo a cuore
non rimarrà il più piccolo ricordo.

Le generazioni passan come
onde di fiume...

Una mortale pesantezza il cuore
m'opprime.
Inerte vorrei esser fatto
come qualche antichissima rovina
e guardare succedersi le ore,
e gli uomini mutare i passi, i cieli
all'alba colorirsi, scolorirsi
a sera.
(
Camillo Sbarbaro)

Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro,
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com’essi l’acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch’essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.
(
Vincenzo Cardarelli)

 

MIE POESIE NEL BLOG

   Ti ho cercato nelle onde del pensiero,
   al tramonto nell'abbraccio
   tra la nube grigio-perla e il rosso rubino.
   ti ho cercato nelle grotte del bisogno
   come verdura assetata
   di liquido evanescente.
   Come il Bernini
   nell'aureola di Santa Teresa cattura
   un riverbero di luce divina.
   Tu, raggio di sole...
   Io, candore di luna...

Malia

Difficile in un antro di dolore,
tra porzioni d’ansia e un tamburellare,
saggiare l’extratemporale,
coglierne di sbieco l’espressione
mentre aspira chino nervosamente.

Discutibile, mastica parole sincopate,
tra una boccata e un’altra,
tra un passo e un altro.
Si abbina allo sguardo maliardo
quell’occhio stampato sul braccio.
È un quasar, mistero insolubile

O un buco nero che attira
il mio fluido vitale,
confonde l’orientamento

D’intralcio l’orario rompe l’incanto,
di scatto poi col ticchettio
copre il mio battito.

Non che il mio turno non ci divida;
ma è la distanza tra noi la deriva.

 

 
 

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