Sogno e poesia

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Il destino a volte gioca...bei scherzi

Post n°10 pubblicato il 16 Novembre 2005 da briciolina82

Beh non so se esiste il destino,so soltanto che a volte possono capitare avvenimenti che non avresti mai pensato possibili o sulla cui evenienza avevi perso le speranze.Stavo sbirciando su Libero tra i profili di nick da Palermo o provincia,e noto uno di essi con una foto da me riconosciuta,il segno zodiacale sospetto...ma sì è un mio ex compagno di liceo!Da premettere che al liceo io e questo ragazzo non ci siamo mai capiti, mi era antipatico,poi un bel giorno io l'ho offeso pesantemente(non mi va di spiegarvi i particolari) senza che lo meritasse. Non ho avuto mai il coraggio di chiedergli scusa,non ci parlavamo più..Poi al terzo anno si è trasferito in un'altra scuola e non ne ho saputo più nulla.Sono passati 6 anni...fino a poche settimane fa.Ero certa che quel profilo fosse il suo e gli ho scritto un messaggio in cui mi palesavo e gli chiedevo scusa,sicura che fosse troppo tardi per il suo perdono.Invece,oggi mi ha risposto,dicendo che mi perdona...Beh forse il destino non c'entra niente,ma questo fatto mi ha tolto un rimorso dalla coscienza,uno degli errori che rimpiangevo in meno...un passo perchè dimenticando le negatività accadute al liceo,io riesca a riappacificarmi col mio passato...

 
 
 
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VERSI

Io sono solo
Il fiume è grande e canta
Chi c'è di là?
Pesto gramigne bruciacchiate.

Tutte le ore sono uguali
Per chi cammina
Senza perché
Presso l'acqua che canta.

Non una barca
Solca i flutti grigi
Che come giganti placati
Passano davanti ai miei occhi
Cantando.

Nessuno.
(
Attilio Bertolucci)

A volte sulla sponda della vita
preso da un infinito scoramento
mi seggo; e dove vado mi domando,
perché cammino. E penso la mia morte
e mi vedo già steso nella bara
troppo stretta fantoccio inanimato...

Quant'albe nasceranno ancora al mondo
dopo di noi!
Di ciò che abbiam sofferto
di tutto ciò che in vita ebbimo a cuore
non rimarrà il più piccolo ricordo.

Le generazioni passan come
onde di fiume...

Una mortale pesantezza il cuore
m'opprime.
Inerte vorrei esser fatto
come qualche antichissima rovina
e guardare succedersi le ore,
e gli uomini mutare i passi, i cieli
all'alba colorirsi, scolorirsi
a sera.
(
Camillo Sbarbaro)

Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro,
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com’essi l’acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch’essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.
(
Vincenzo Cardarelli)

 

MIE POESIE NEL BLOG

   Ti ho cercato nelle onde del pensiero,
   al tramonto nell'abbraccio
   tra la nube grigio-perla e il rosso rubino.
   ti ho cercato nelle grotte del bisogno
   come verdura assetata
   di liquido evanescente.
   Come il Bernini
   nell'aureola di Santa Teresa cattura
   un riverbero di luce divina.
   Tu, raggio di sole...
   Io, candore di luna...

Malia

Difficile in un antro di dolore,
tra porzioni d’ansia e un tamburellare,
saggiare l’extratemporale,
coglierne di sbieco l’espressione
mentre aspira chino nervosamente.

Discutibile, mastica parole sincopate,
tra una boccata e un’altra,
tra un passo e un altro.
Si abbina allo sguardo maliardo
quell’occhio stampato sul braccio.
È un quasar, mistero insolubile

O un buco nero che attira
il mio fluido vitale,
confonde l’orientamento

D’intralcio l’orario rompe l’incanto,
di scatto poi col ticchettio
copre il mio battito.

Non che il mio turno non ci divida;
ma è la distanza tra noi la deriva.

 

 
 

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