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Mi si dovrebbe spiegare il meccanismo che scatta in un ragazzo quando bacia una ragazza (sempre educatamente, però) perchè lei gli ha confessato che prova qualcosa per lui, e dopo due giorni di freddezza ammette che non sa spiegarsi il suo comportamento, che si è reso conto di provare soltanto un'amicizia, non si sente pronto, in questo momento della vita ad avere una storia. Però questo stesso "amico" la prega di non starci male, di mantenere i rapporti, perchè con lei ha costruito un rapporto esclusivo...Mah...sarà che la mia esperienza in fatto di rapporti è quasi pari a zero, ma dubito fortemente che lui si farà vivo, anzi mi chiedo come funzioni il meccanismo, se cioè sia lei, che si è affezionata e non vuole perderlo, a doverlo chiamare, o se lui a doversi fare vivo, la qual cosa potrebbe accadere tra molto, moltissimo tempo...Ok ok mi avete scoperto, non so che fare, ho la mia dignità, ma nello stesso tempo razionalmente penso che non può avermi usata, che non può essersi approfittato di un mio momento di debolezza, ok, ho capito che non sa quello che vuole, che deve partire...però mi sento così vuota e sola, se davvero ci tenesse a me un minimo dovrebbe tentare di mettersi nei miei panni...Perchè gli uomini proprio non li capisco, perchè mi sento una nullità e che non incontrerò mai nessuno che mi capisca e cerchi di accettarmi per quella che sono, e non si senta soffocato dai miei problemi e dalla mia fragilità? Credo anch'io di aver contribuito a rovinare una possibile amicizia. La mia solitudine è acuita dal fatto che mi sto piangendo un pò addosso e che gli amici nel momento del bisogno spariscono...ma sono amici?
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Nickname: briciolina82
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VERSI
Io sono solo
Il fiume è grande e canta
Chi c'è di là?
Pesto gramigne bruciacchiate.
Tutte le ore sono uguali
Per chi cammina
Senza perché
Presso l'acqua che canta.
Non una barca
Solca i flutti grigi
Che come giganti placati
Passano davanti ai miei occhi
Cantando.
Nessuno.
(Attilio Bertolucci)
A volte sulla sponda della vita
preso da un infinito scoramento
mi seggo; e dove vado mi domando,
perché cammino. E penso la mia morte
e mi vedo già steso nella bara
troppo stretta fantoccio inanimato...
Quant'albe nasceranno ancora al mondo
dopo di noi!
Di ciò che abbiam sofferto
di tutto ciò che in vita ebbimo a cuore
non rimarrà il più piccolo ricordo.
Le generazioni passan come
onde di fiume...
Una mortale pesantezza il cuore
m'opprime.
Inerte vorrei esser fatto
come qualche antichissima rovina
e guardare succedersi le ore,
e gli uomini mutare i passi, i cieli
all'alba colorirsi, scolorirsi
a sera.
(Camillo Sbarbaro)
Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro,
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com’essi l’acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch’essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.
(Vincenzo Cardarelli)
MIE POESIE NEL BLOG
Ti ho cercato nelle onde del pensiero,
al tramonto nell'abbraccio
tra la nube grigio-perla e il rosso rubino.
ti ho cercato nelle grotte del bisogno
come verdura assetata
di liquido evanescente.
Come il Bernini
nell'aureola di Santa Teresa cattura
un riverbero di luce divina.
Tu, raggio di sole...
Io, candore di luna...
Malia
Difficile in un antro di dolore,
tra porzioni d’ansia e un tamburellare,
saggiare l’extratemporale,
coglierne di sbieco l’espressione
mentre aspira chino nervosamente.
Discutibile, mastica parole sincopate,
tra una boccata e un’altra,
tra un passo e un altro.
Si abbina allo sguardo maliardo
quell’occhio stampato sul braccio.
È un quasar, mistero insolubile
O un buco nero che attira
il mio fluido vitale,
confonde l’orientamento
D’intralcio l’orario rompe l’incanto,
di scatto poi col ticchettio
copre il mio battito.
Non che il mio turno non ci divida;
ma è la distanza tra noi la deriva.