Brindisi Plaza

Immaginavo un bel festival, ma non così grande. Da quando ho la capacità di poter capire qualcosa, a livello musicale, non ho mai visto un Sanremo così straordinario, superiore alle kermesse del 95 e del 2005 , tra i migliori fino a questa sera. Un inizio incantevole, travolgente, accompagnata da una straordinaria Mina che ha interpretato, con la sua splendida voce, l'aria di Puccini “Nessun dorma”. Un Bonolis che ha condotto la prima serata da vero fuoriclasse, gestendo alla grande l'unica situazione delicata della serata: ovvero la polemica sulla canzone “Luca era gay” di Povia (di cui ne parlerò più tardi) sollevata dal Presidente dell'Arcigay Grillini (sicuramente fatta in maniera pacata, ma un po' senza senso dopo aver ascoltato la canzone “incriminata”). Poi è stato una grande spalla della goffaggine di un genuino Luca Laurenti e ha realizzato un curiosissimo siparietto con la star Kate Perry(travolgente anche lei con l'interpretazione di Hot N Cold). Ma come non si può parlare di Roberto Benigni? Unico, geniale, che è riuscito nell'impresa di far ridere e di far commuovere nel suo lungo (ma per niente noioso) monologo, toccando tutti i temi che coinvolgono questa società con coscienza, con ironia e con una delicatezza immane che solo i grandi posseggono(stupenda la sua interpretazione della lettera di Oscar Wilde).
Ma ora parliamo delle canzoni: nel complesso pezzi di ottima fattura,con qualche performance di dubbio livello. Incominciamo col parlare di Dolcenera: pezzo molto orecchiabile, molto diverso rispetto alle sue ultime interpretazioni, anche se abbastanza banale nel complesso. Fausto Leali: canzone molto, ma molto, scontata. Luoghi comuni a palla sul rapporto tra padre e figlio adolescente, poteva fare molto meglio e la sua voce non è stata travolgente come al solito. Tricarico: sublime nella sua pazzia, ma incompreso come sempre, tant'è che è stato già eliminato. Peccato aveva bisogno di un altra serata, secondo me, per cogliere al meglio il suo modo di interpretare la musica, ma Sanremo è anche questo. Marco Carta: penoso, inadeguato, non c'entra nulla non solo con i Big di Sanremo, ma proprio con la musica in genere; un dilettante allo sbaraglio in mezzo a veri artisti, ma la cosa più scandalosa e che è ancora in gara...mah! Patty Pravo: che dire di lei? La sua storia dice tutto, lo ha confermato anche questa sera. Maestosa, canzone davvero bella, che con la sua voce intrigante e ipnotica diventa ancora più bella. Masini: per quanto mi riguarda è uno dei favoriti di questo festival. Testo che fa riflettere: intenso, incazzoso, vero; un Masini d'annata insomma, fuori dagli schemi come sempre, ma con un significato ancor più importante rispetto ai suoi successi passati. Francesco Renga: straordinario, voce assurda, canzone da brividi in tutto il corpo, da lasciarmi senza parole. Se non vince come minimo deve arrivare tra i primi tre, senza alcun dubbio! Pupo, Belli, Dour: canzone discreta, niente di che, ma che non è per nulla malvagia come si potesse pensare, niente male davvero. Gemelli diversi: classico pezzo del gruppo rapper milanese. Coraggioso, visto il contesto un po' altolocato che è quello del festival sanremese, originale nell'interpretazione e la canzone sarà, quasi certamente, un successo radiofonico. Albano: classica solfa sanremese, non se ne può più! Se va in pensione fa un favore a sé e a tutta la musica italiana che ha bisogno di cose nuove. Afterhours: stesso discorso di Tricarico, canzone incompresa anche se, a mio parere, non è stata proprio una performance memorabile; potevano fare, veramente, molto di più, e per questo che sono stati eliminati dal Festival. Iva Zanicchi: meno male che è stata eliminata! Meno male, forse si è confusa con la Corrida la Zanicchi; Iva la “Corrida” è a Roma su Canale 5 non a Sanremo su Rai Uno! La prossima volta non sbagliare, te lo chiedono tutti gli italiani che hanno un po' di buon gusto musicale! Niki Niccolai: pezzo molto allegro, in pieno stile Jovanotti (autore del testo), davvero piacevole da ascoltare. Povia: un titolo non fa una canzone. E bisogna dare atto al cantante toscano che, stavolta, ha portato un gran bel pezzo. Per nulla contro i gay, infatti racconta di una storia personale, di una vita molto travagliata fatta di incomprensioni familiari e di affetto negato di un padre e dell'enorme protezione della madre; e parla si di un suo amore omosessuale, ma è stato amore come quello che poi ha provato per la sua compagnia attuale. Tanto rumore per nulla potrei dire, ciò non toglie che è, davvero, un bel pezzo e non posso nascondere che mi ha davvero sorpreso essendo stato tra i primi a contestare questa canzone ancor prima di ascoltarla. Come si suol dire: mai avere pregiudizi scontati! Sal Da Vinci: è impossibile fare peggio di Carta, lui ci è riuscito. Se già odio Gigi D'Alessio dal profondo del cuore, figuriamoci il sosia!!! Doveva essere lui l'escluso, altro che Tricarico o gli Afterhours, roba da imbracciare un fucile e sparare all'impazzata! Alexia: pezzo molto originale, accompagnato da un ottimo Mario Lavezzi. Voce sorprendente e potente la sua, come sempre.
Ebbene, dopo aver parlato di quello che è successo di questa prima serata di Sanremo, posso solo dire che è iniziato un Festival che ha tutte le carte in regola per entrare nella storia della musica italiana e non solo: eccellente sotto tutti i punti di vista, unico. Non so come andranno le prossime serate, ma questa, per quanto mi riguarda, è tra le miglior prime serate (se non la migliore) della storia del Festival della canzone italiana.