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CAFFE' AMARO

una piccola pausa, tra sogno e disincanto

 

 

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LIVE FROM BELARUS: 8 maggio

Post n°275 pubblicato il 08 Maggio 2010 da fbellbra
 

Il visto per entrare in Bielorussia vale anche per l’ingresso in Russia. E la Russia ha inasprito le misure di sicurezza e di controllo all’ingresso. Quest’anno – dicono i membri dell’associazione Help for Children che hanno partecipato più volte ai convogli umanitari – i poliziotti bielorussi sono stati particolarmente meticolosi nell’analizzare i camper alla frontiera.  Sono entrati a bordo di ciascuno, verificando l’identità dei passeggeri, chiedendo di aprire i bagagliai e in molti casi anche i singoli pacchi.

Con il convoglio l’associazione porta materiale per le famiglie e le scuole con cui ha in piedi dei progetti ma deve attenersi scrupolosamente alle quantità di prodotti consentiti. Molti sono espressamente vietati, come i medicinali, la carne in scatola e i liquori.

Ore e ore di incartamenti, controlli e verifiche e controverifiche. I responsabili di ciascun camper hanno dovuto seguire una trafila burocratica assurda.

Ho avuto l’impressione che tanta rigidità serva solo a costruire un’immagine di terrore: i poliziotti severamente proibivano alla gente di scendere dal camper durante l’attesa estenuante alla frontiera (5 ore) infestata da zanzare e da una puzza di fogna indescrivibile, proibivano di scattare fotografie, controllavano e ricontrollavano i camper come fossimo dei potenziali terroristi, tenendo lo sguardo serio nonostante sui camper gli italiani stessero allegramente cenando a suon di soppressa, formaggi e vino.

Un clima di terrore finto, anacronistico, di cui proprio non c'è bisogno e al quale in Europa non siamo più abituati, che si avverte anche quando poi si parla con i singoli bielorussi, così restii a usare una parola di troppo per raccontare del loro paese.

Un clima pesante che si cerca di mascherare colorando le staccionate delle case e le facciate dei palazzoni di tinte pastello. A spese del governo.

 

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Fabio il 10/05/10 alle 09:50 via WEB
Classico clima dei paesi con un regime...per controllare la gente con il terrore. La gente non parla perché la spia verso la polizia potrebbero essere chiunque, anche dall'insospettabile turista al vicino di casa. Quando finirà tutto ciò?
 
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