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SULL'AMORE

SULL’AMORE

C’è chi l’amore lo teme,

c’è chi con l’amore ci gioca,

ma c’è anche chi l’amore lo apprezza

e ha voglia di tenerezza,

e poi c’è chi l’amore lo ha cercato,

ma ancora non lo ha trovato.

L’Amore è una follia,

una saggia e dolce follia,

e quando lo trovi

 vorresti che non andasse più via.

 

 

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Maledetti semafori! »

Carità o ipocrisia? Davvero dobbiamo guardare al terzo mondo per aiutare qualcuno?

Post n°1 pubblicato il 11 Dicembre 2007 da AntonioAgus
 

Lo stato italiano stanzia milioni di euro per il dramma del Darfur, ma in Italia ci sono persone costrette a mangiare alla mensa dei poveri perché i soldi della pensione non bastano. Le associazioni invitano ad adottare un bambino del terzo mondo a distanza, ma anche in Italia ci sono orfani. Famiglie italiane (ma anche star internazionali) vanno in Africa, SudAamerica e chissà dove, ad adottare bambini ma, ripeto, anche qui in Italia ne abbiamo di bambini orfani. A questo punto mi domando: questa è vera carità o pura e semplice ipocrisia? Forse fa più "cool" sfoggiare un bel bambino arrivato da qualche villagio sperduto nel deserto, tutti vedranno che lo hai adottato mentre con un bambino del tuo paese magari non ci farebbero caso e non puoi far vedere quanto sei generoso. E lo stato italiano? Beh, evidentemente noi elettori siamo così stupidi da pensare "ah che governo generoso e solidale, ho fatto bene a votarlo", o più semplicemente anche lo stato italiano deve far vedere al resto del mondo quanto siamo bravi. Intanto in Italia ci teniamo quasi 3 MILIONI DI FAMIGLIE POVERE!
Non diciamo poi "ah ma in Africa stanno peggio!". Che significa? Una mamma italiana che muore per partorire un bambino perché non trova un letto d'ospedale muore meno di una mamma africana? Senza contare che i poveri che abbiamo a casa nostra sono poveri anche per colpa nostra e noi cosa facciamo? Ovvio, facciamo finta di non saperlo e teniamo la nostra coscienza distratta guardando altrove, così in più ci guadagnamo anche in immagine.
Qui non c'entra razzismo, nazionalismo o chissà che altro quanlcuno si potrà inventare. Qui si tratta di buonsenso, di coerenza e vera carità. Perché preoccuparmi di chi muore a migliaia di chilometri da casa mia se c'è chi muore anche a pochi metri da me?

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Un blog di: AntonioAgus
Data di creazione: 11/12/2007
 

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CITTADINANZA ITALIANA? NON CONVIENE!

 In considerazione di quanto sta avvenendo nel nostro Stato e nelle nostre città,evincendo dai quotidiani le sentenze emesse nei confronti di cittadini extracomunitari che,

clandestini e spesso pregiudicati,continuano a delinquere deliberatamente;

considerata la loro possibilità di poter continuare ad usufruire di tutti i servizi (casa,salute,scuola,ecc.)con anzi una corsia preferenziale per il loro ottenimento;

considerata la possibilità per queste persone di compiere attività illegali ed avere comportamenti illeciti senza mai dover render conto alle leggi di questo Stato

tanto meno alla comunità;

considerato che NON contribuiscono al mantenimento dell'apparato sociale di questo Stato in nessun modo,


CHIEDO


Che mi venga tolta la cittadinanza italiana e di essere considerato a tutti gli effetti un clandestino e come tale essere trattato e giudicato


In attesa dell'ottenimento di quanto richiesto provvederò ad un comportamento consono al mio nuovo status,ed in particolare

- sospensione dei pagamenti di tutte le tasse locali,statali e sociali.
- Occupazione abusiva di locali dove poter vivere indisturbato
- Svolgimento di attività piu' o meno lecite,per il mio sostentamento (furto,rapina,spaccio,lavoro nero,ecc.....)
- Sospensione RC auto,revisione automezzo e patente
- Richiesta di sussidio di mantenimento con il sostegno delle organizzazioni sindacali,politiche e sociali,preposti al mio inserimento sociale,culturale e lavorativo


Certo che questa mia richiesta venga presto esaudita,nel convincimento che:


“La legge è uguale per tutti”


ritengo doveroso che,le sentenze applicate fino ad ora,saranno le stesse che verranno applicate nei miei confronti.

Cordiali saluti,da un ex cittadino italiano
 

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