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che foza in su ‘entu so deo, deo chena caminu e cun meda oriolos, chentu disizos asie, chentu ‘ortas cada die. sa notte colet fuinde, deo intr’e sos silentzios ‘e Deus, deo contr’e su tempus, su tempus contr’a mie, cento desideri miei, ...e non ci lasceremo mai chentu disizos asie, ...e non ci lasceremo mai |
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"Danae" è un dipinto ad olio su tela realizzato tra il 1907 e il 1908. Klimt affronta un soggetto tratto dalla mitologia greca antica: Danae fu fecondata nel sonno da Zeus, trasformatosi in pioggia d'oro. L'artista rinuncia alla consueta struttura verticale a favore di uno sviluppo ellittico. Infatti la donna è rappresentata rannicchiata in primo piano, ripiegata su sé stessa, avvolta in una forma circolare, che rimanda alla maternità e alla fertilità universale. Serenità e pace si leggono sul volto e nella posizione fetale della fanciulla. Danae diviene una fanciulla persa nel sonno e nella dimensione onirica, totalmente dimentica di sé e in balìa dei propri istinti sessuali. In nessun altro dipinto di Klimt la donna è così interamente identificata con la propria sessualità. Il corpo completamente abbandonato di Danae è circondato e ricoperto dai capelli, da un velo orientaleggiante e sulla sinistra da una pioggia d'oro. Nello scroscio della pioggia d'oro, che riecheggia di preziosismi bizantini, Klimt aggiunge un simbolo, un rettangolo verticale nero, che rappresenta il principio maschile. |
Nasce in una famiglia di cultura e religione ebraica, a Vitebsk. E' il maggiore di nove ratelli. Nelle opere dell'artista ritorna spesso il periodo dell'infanzia, felice nonostante la condizione di vita.Iniziò a studiare pittura nel 1906 con il maestro Yehuda (Yudl) Pen, il solo pittore di Vitebsk, ma l'anno successivo si trasferì a San Pietroburgo. Qui frequentò le Belle Arti, con il maestro Nikolai Roerich, e conobbe artisti di ogni scuola e stile. Rimase nella città fino al 1910, anche se di tanto in tanto tornava nel paese natale, dove, nel 1909 incontrò la sua futura moglie, Bella Rosenfeld conosciuta ai tempi in cui si accompagnava con il maestro Nikolai Roerich. Una volta divenuto noto come artista, lasciò San Pietroburgo per stabilirsi a Parigi, per essere più vicino alla comunità artistica di Montparnasse, dove entrò in amicizia con Guillaume Apollinaire, Robert Delaunay, e Fernand Léger. Nel 1914 ritornò a Vitebsk e l'anno successivo si sposò con la fidanzata Bella. La prima guerra mondiale scoppiò mentre Chagall era in Russia. Nel 1916, il pittore ebbe la sua prima figlia, Ida. Nel 1917 prese parte attiva alla rivoluzione russa: il ministro sovietico della cultura lo nominò Commissario dell'arte nelle regione di Vitebsk, dove fondò una scuola d'arte. Non ebbe tuttavia successo in politica nel governo soviet, e perdipiù entrò in contrasto con la sua stessa scuola (in cui militava El Lissitzky), che per motivi politici era conforme al suprematismo, assolutamente agli antipodi dello stile fresco ed "infantile" di Chagall. Nel 1920 si trasferì con la moglie a Mosca e poi a Parigi nel 1923. Il 2 settembre 1944, Bella, compagna amatissima, soggetto frequente nei suoi dipinti e compagna di vita, morì per malattia. Due anni dopo, Chagall fece ritorno in Europa e nel 1949 si stabilì in Provenza.In questi anni intensi, riscoprì colori liberi e brillanti: le sue opere sono dedicate all'amore e alla gioia di vivere, con figure morbide e sinuose. Chagall morì a novantasette anni, a Saint-Paul de Vence, il 28 marzo 1985 |
Ora io Arcani libri a casa mia Ogni nota tua |
Nasce a Sermoneta (LT) nel 1947 La sua attività pittorica inizia verso la fine degli anni 60 partecipando a numerose rassegne e mostre collettive. |
Nata e cresciuta in Lucchesia, l’innata passione per i colori la conduce ai corsi del Liceo artistico, dove si diploma. Dipinge da oltre venti anni spingendosi al limite della pittura paesaggistica: un passo più in là e siamo in piena astrazione. Un espressionismo sui generis il suo, niente a che vedere con l’esasperata ricerca di tanti interpreti dell’arte contemporanea; una pittura fortemente evocativa che, suscitando intense emozioni, riesce a toccare le corde profonde dell’animo umano. I colori si manifestano come già imbevuti di un’esperienza interiore: il pennello, che sublime ubbidisce all’intelletto, lieve passa sulla tela non prima d’intingersi entro i fluidi interni alle arterie dello spirito.
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L' INSANO INGANNO DI COMPRENDERE "Conoscersi è errare, e l' oracolo che disse "conosci te stesso" propose una fatica più grande di quelle di Ercole e un enigma più oscuro di quello della sfinge. Disconoscersi coscientemente è l' utilizzazione attiva dell' ironia. Ne' conosco nessun' altra cosa più grande né più propria dell' uomo, che è davvero grande, nell' analisi paziente ed espressiva dei nostri modi di disconoscere il registro cosciente dell' incoscienza delle nostre coscienze, la metafisica delle ombre autonome, la poesia del crepuscolo della disillusione...."( F. Pessoa) Io sono un artista visivo, poeta pazzo, studiosa di filosofia. adoratrice della musica e dei suoni della terra tutta. Mi interessano le sconfitte più delle vittorie. |
Diego Palasgo nasce a Noale Ve nel 1954 ed inizia a dipingere nel 1977. |
Post n°6 pubblicato il 22 Marzo 2009 da affascinantemaschile
Nata a Messina in Italia (1962) Galleria di riferimento
http://www.premioceleste.it/vittoriaarena
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Pittore bergamasco nasce nel 1973 a Ponte San Pietro, dal 1992 al 1996 frequenta la scuola di arti plastiche. Ha lavorato come decoratore contribuendo al restauro di numerose chiese. Dal 2004 apre il suo studio a Nizza. L'opera " La Notte " si classifica quinta alla Mostra - Concorso Don A. Foppa 2008, dove la giuria esprime la propria scelta in base al valore della ricerca e dell’innovazione anche nella continuità della tradizione figurativa. Premia in particolare, i rapporti volumetrico spaziali, i rapporti cosmici, la ricerca iconografica. Tenendo conto inoltre della coerenza stilistica dell’autore nell’elaborare e perseguire un proprio linguaggio in coerenza con una cifra stilistica che esprime l’individualità del percorso estetico dell’artista. |
Mauro Saviola è uno di quei «Tipi italiani», forse tra i più incredibili, che Stefano Lorenzetto è aduso a scovare per Il Giornale. Uno che potremmo considerare un incrocio tra il disneyano Archimede pitagorico e un imprenditore d’antan. Infatti, quello di dipingere con resine che lui stesso produce e sviluppa gigantesche tavole in legno è per lui soltanto un hobby. Anche se un hobby apprezzato, visto che due di questi enormi quadri andranno ad arredare gli spazi del TAR del Veneto, altri due sono alla Fondazione Mattei, uno nella parte nuova di un ospedale di Parma e altri sono stati esposti al Palazzo ducale di Mantova. Ma l’estro artistico di Saviola si è materializzato, prima che a colpi di pennello, nella sua capacità di reinventare la materia in forme che sono industriali, ed economicamente profittevoli, ma fondamentalmente creative. Qualche esempio? Essere il primo produttore di pannelli di legno in Italia, senza tagliare nemmeno un albero ma soltanto riciclando mobili vecchi e quant’altro. Produrre tonnellate di tannino sfruttando vecchi castagni da abbattere. Quasi tutto con processi produttivi e macchine da lui inventate e brevettate. Da questo a dipingere quadri astratti sotto il portico di casa, che considera rilassante quanto cucinare, il passo è stato breve.E questi quadri, forti di tinte, che fanno del colore la loro forza, hanno finito per andare a spasso per gallerie e mostre, per trovare un proprio pubblico di appassionati. E così la direzione artistica della mostra romana l’ha notato e gli ha chiesto un’opera. |
"...se una cosa [gli amatori d'arte] ammirano nei ritratti del signor Boldini,è la freschezza del colorito e per l'appunto è questa freschezza è la qualità che meno apprezziamo in quest'artista. Mentre la fattura larga e facile ci piace,il colore continuamente bello e lucido ci stanca;in natura, i colori belli di per se stessi non vi sono, ma paiono tali per il giusto contrapposto con gli altri, il fare i colori più belli della natura è far falso e convenzionale insieme" (Signorini, 1867) "Giovanni Boldini incarna il genio vibrante e facile,la maestria posta sempre meglio al servizio del piacere dei sensi, l'artista della decadenza estrema dotato di parecchi fra gli espedienti che vennero ignorati dai maestri italiani delle grandi epoche" (Blanche, 1931) "Era un artista ultra chic, con un suo modo particolare, specialmente quando ritraeva lungiformi signore dell'alta società internazionale che appaiono dipinte come sotto un vetro traslucido. Esperto di quel mondo e della letteratura francese che lo ha rappresentato, interpretava molto bene la più alta eleganza femminile in un'epoca in cui era anche troppo rivestita dagli artifici dei sarti e delle modiste, figurativamente legata in pose ambigue che stanno tra il salotto e il teatro. Ma quei ritratti hanno un forte potere d'incanto: rivelano spontanee e sicure doti di pittore..." (Berenson, 1958) Le donne ebbero sempre un ruolo di primo piano nella sua vita, nel ritrarle egli ne esaltava le caratteristiche migliori,allungava gambe,mani, piedi per esaltare il fascino naturale.Raggiunta la celebrità e la ricchezza non smise di impegnarsi nel lavoro, che programmava minuziosamente: ogni suo quadro era preceduto da schizzi, appunti e prove per ottenere la perfezione formale. Persino i suoi caratteristici, rapidissimi colpi di pennello, le cosiddette "sciabolate" che imprimevano vita e movimento, erano accuratamente studiati. |
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La Maddalena di Montefiore non è solo un simbolo musicale, un prodigio decorativo,è una donna che non si dimentica,col suo sguardo di sottecchi che ci rapisce,la bocca socchiusa, il naso ardito,la fronte sferica che il velo ed il perfetto diadema fingono di celare ed in realtà esaltano, sino ai biondi capelli ondulati e raccolti dal nastro alla nuca, ma che poi prorompono sovrabbondanti nella loro ordinata tempesta che non finisce col quadro.La trasparenza del corpetto, la mano che solleva il lembo del manto in modo che in fondo si possa scorgere anche il piede che fuoriesce dal manto e dal lieve sandalo: sarà proprio pentita, questa Maddalena? |
....USARE QUESTO LUOGO....
Questo è un luogo in cui si dà spazio agli artisti, che qui evocano, con i propri quadri, delle emozioni; se volete vedere le opere associate alle mie parole, alla base di ogni riproduzione pittorica, troverete una scritta .. [ poesia ] .. cliccandoci si và in un luogo chiamato "Rimando d'Amore". Una volta in quel luogo vi basterà, cercare nelle voci del menu " Home di questo blog" (nella colonna di sinistra) per poter leggere tutte le opere presenti. Al piede d'ogni immagine troverete il titolo dell'opera in arancio. Cliccando su questo verrete indirizzati nuovamente qui. Un' altra maniera di usufruire di quello spazio sono le riproduzioni sulla colonna di sinistra, cliccandole avrete maggiori informazioni sugli autori delle opere che avete scelto.
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