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Domande e risposte sul Decreto Gelmini

Post n°180 pubblicato il 27 Ottobre 2008 da Capodiponte
 

Qualche chiarimento riguardante il Decreto-Legge 137/2008 (Gelmini), attualmente al Senato dopo essere stato approvato dalla Camera dei Deputati

1) Il piano programmatico del Ministro Gelmini cosa prevede, per quanto riguarda l'orario della scuola dell'infanzia? E' vero che si andrà a scuola solo alla mattina?

 

Il piano programmatico del Ministro prevede (alla pagina 6) che nella scuola dell'infanzia l'orariodelle attività educative si potrà svolgere “ANCHE solamente nella fascia antimeridiana” (mattino),impiegando un solo docente per sezione. I risparmi di ore e di posti che si creeranno potranno consentire la conseguente attivazione di nuove sezioni, e quindi una estensione del servizio. Il piano programmatico (a pagina 5) prevede inoltre che i piani di studio (sempre per la scuola dell’infanzia) si dovranno armonizzare con le indicazioni contenute nel Decreto Legislativo 59/2004 (che faceva parte della Riforma Moratti) e nella Direttiva Ministeriale 68/2007 (Fioroni).

L'allegato A del Decreto Legislativo 59/2004, a pagina 8, parlando di scuola dell'infanzia, si occupa dei vincoli organizzativi e recita testualmente:
"Le istituzioni scolastiche predispongono i piani dell'offerta formativa di istituto e i piani personalizzati delle attività educative degli allievi, impiegando: (...)
- un orario annuale che, sebbene sempre strutturato in maniera organica e in sè compiuta sul piano educativo, oscilli, a seconda dell'età dei bambini, delle esigenze delle famiglie, delle condizioni socio-ambientali e delle convenzioni con enti ed istituzioni del territorio per lo svolgimento di determinate attività o servizi, tra moduli di 875 e di 1700 ore annuali, moduli che sono comunque scelti all'atto dell'iscrizione".

Dunque, considerato che la Direttiva Ministeriale 68/2007 (Fioroni) non fornisce indicazioni sul monte ore annuale, ne deduciamo che il testo base utilizzato dal Ministro è il Decreto Legislativo 59/2004 che prevede espressamente anche il tempo prolungato. Inoltre, leggendo attentamente la frase “incriminata” contenuta nel piano programmatico del Ministro Gelmini (vedi sopra), è sufficiente notare quell’ANCHE per scrollarsi di dosso ogni ragionevole dubbio sul fatto che il tempo prolungato non verrà minimamente intaccato, ma anzi il servizio verrà potenziato potendo disporre di corposi risparmi di spesa.

2) Cosa si intende per primo ciclo dell’istruzione?
La Riforma Moratti ha modificato la vecchia terminologia che indicava i diversi gradi della scuola. Il primo ciclo dell’istruzione comprende ora la scuola Primaria (ex elementare) e la scuola Secondaria di primo grado (ex scuola media).
Il secondo ciclo dell’istruzione comprende la scuola Secondaria di secondo grado, rappresentata dai licei (5 anni), dagli istituti tecnici (5 anni), dai licei artistici e istituti d’arte (4 anni + 1 integrativo per accedere all’università), e dagli istituti professionali (3 anni per avere una qualifica + 2 anni per avere il diploma).

3) Cosa prevede il Decreto Gelmini per i docenti che hanno frequentato le scuole di specializzazione per l’insegnamento alle superiori (Ssis)?
Nell'attuale ordinamento tutti i docenti di scuole statali o paritarie devono essere forniti di abilitazione. Per ottenere l’abilitazione all’insegnamento presso scuole medie inferiori e superiori esistono appositi corsi biennali di formazione post-laurea, a numero programmato, presso le Università (SSIS), che prevedono esami teorici di materia, di pedagogia, di didattica e un periodo di tirocinio nelle scuole statali, sotto la guida di un Tutor.
Le Ssis vennero istituite con la Legge n. 341 del 1990 ma furono attivate solo nel 1998, e sono presenti in tutt’Italia (una per ogni Regione). Sono a tutt’oggi l’unica via per ottenere l’abilitazione all’insegnamento. Gli Atenei organizzano corsi biennali con diverse classi di abilitazione. Il concorso non è propriamente semplice: solo chi passa la prova di ammissione ha l’obbligo di frequentare per un biennio il corso della classe prescelta: circa 1.200 le ore di lezione con tirocinio nelle scuole e laboratori.
In totale hanno una media di 35 esami e un costo a testa per studente che si aggira sui 3mila euro a biennio. Fino all’VIII ciclo delle Ssis tutto è andato più o meno bene, poi nel 2007 gli allora Ministri Fioroni e Mussi decisero di eliminare le graduatorie permanenti (quelle dove confluiscono gli abilitati Ssis), e riscrivere un nuovo sistema di reclutamento per i docenti. Dopo le proteste e le manifestazioni, le graduatorie non vennero abolite ma “chiuse” con il lucchetto e trasformate in graduatorie “ad esaurimento”. Nel frattempo, del nuovo sistema di reclutamento voluto da Fioroni e Mussi non c’era traccia. Tuttavia nell’estate di quell’anno è addirittura stato attivato un nuovo corso Ssis, appunto il IX, i cui studenti a causa delle incertezze di Mussi e Fioroni e della successiva caduta del Governo Prodi sono di fatto rimasti privi di sbocchi professionali.
Risultato: fino ad oggi c’erano oltre 15 mila futuri insegnanti nel limbo, che non potevano essere inseriti nelle graduatorie poiché le stesse non prevedevano ulteriori inserimenti.
Nel Decreto Gelmini il Governo ha finalmente deciso di riaprire le graduatorie di insegnamento ai docenti che hanno frequentato il IX ciclo delle Ssis, che verranno quindi iscritti nelle graduatorie non in coda ma in base ai punteggi attribuiti ai titoli posseduti, con un criterio che giustamente privilegia merito e competenze.
Le Ssis sono attualmente sospese, in attesa che venga attivato un nuovo e migliore meccanismo di reclutamento dei docenti.

4) Con il Decreto Gelmini, cosa cambia per quanto riguarda le graduatorie provinciali?
Nel testo originario del Ministro Gelmini si prevedevano graduatorie su base provinciale per l’immissione in ruolo degli insegnanti delle elementari. Era stata poi apportata una modifica con un emendamento che disponeva graduatorie nazionali, il che avrebbe consentirto un accesso più facile dei candidati del Sud nelle Regioni del nord.
Nella stesura finale del provvedimento, grazie all’impegno della Lega Nord, si è finalmente optato per le graduatorie provinciali..

5) Cosa prevede il Decreto Gelmini per quanto riguarda l’edilizia scolastica?
In materia di edilizia scolastica e di messa a norma degli istituti, in pochi hanno sottolineato l’importanza del provvedimento che prevede (all’articolo 7) un piano straordinario per il finanziamento delle nostre scuole: questo piano – davvero ingente – prevede l’utilizzo di un importo non inferiore al 5% delle risorse periodicamente stanziate per il programma delle infrastrutture strategiche, nonché l’uso di risparmi di spesa per precedenti finanziamenti non utilizzati. Particolare attenzione verrà rivolta alle scuole collocate in territori a rischio sismico (cento istituti scolastici verranno selezionati d’intesa con la Conferenza unificata e messi in sicurezza immediatamente), e a te riguardo è stata attivata una importante sinergia con il Capo della Protezione Civile e Sottosegretario all’emergenza rifiuti, Guido Bertolaso.

Inoltre, l’articolo 2 prevede che le somme non utilizzate per interventi collegati allo sviluppo economico e sociale del territorio (Articolo 1, commi 28 e 29, Legge 311/2004) siano destinate ad interventi per finanziare l’edilizia scolastica, la messa in sicurezza delle scuole e le strutture sportive delle stesse.

6) Dimensionamento scolastico: cosa rischiano le piccole scuole?
Partendo dal principio che ogni scuola chiusa penalizza enormemente la Comunità in cui essa si trovava ad operare, l’azione della Lega Nord è da sempre mirata alla salvaguardia di tutte le scuole dei piccoli centri, soprattutto di montagna, non privilegiando un criterio di unificazione rispetto ad un altro ma evitando nei limiti del possibile la pericolosa creazione dei grandi istituti in cui bambini in tenera età convivono con ragazzi molto più grandi di loro, che certamente non costituiscono un positivo modello di riferimento per ovvi motivi.
Di conseguenza la Lega Nord valuta da sempre con attenzione gli interventi per la conservazione degli edifici scolastici in quei comuni, soprattutto montani, minacciati di spopolamento o dove la scuola costituisce un servizio irrinunciabile per la sopravvivenza stessa della Comunità locale.
Il D.P.R. n. 233 del 1998 attribuisce alla Provincia il compito di redigere il piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche. Per acquisire o mantenere la personalità giuridica (dunque la possibilità per le scuole esistenti di non essere soppresse) gli istituti di istruzione devono avere una popolazione consolidata e probabilmente stabile per almeno cinque anni compresa tra 500 e 900 alunni, con deroghe particolari per scuole ubicate nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche contraddistinte da specificità etniche o linguistiche.
Adesso improvvisamente, dopo il controverso Decreto-Legge 154/2008 appena emanato, ci troviamo di fronte a giornali ed Enti locali (ovviamente governati dalla Sinistra) che paventano la chiusura di migliaia di scuole di piccole dimensioni, mentre altri organismi non propriamente filogovernativi (es. Anci) definisce il provvedimento come una normale razionalizzazione da tempo prevista, senza aggiungere particolari allarmismi.
Il Governo risponde parlando di accorpamenti solo amministrativi a livello di Dirigenza e segreterie, cioè scuole più piccole verrebbero unificate ad alcune più grandi ma assolutamente non a livello "fisico" (limitando così i costi relativi a Dirigenti e personale amministrativo). Il Ministro Gelmini, durante la presentazione ai Sindacati del Piano programmatico del Ministero avvenuta il mese scorso, ha testualmente dichiarato (fonte Ansa):
Non si toccano le scuole di montagna: in Italia ci sono più di 10.000 classi con meno di 10 studenti. E' indispensabile analizzare caso per caso i singoli istituti per verificare una razionalizzazione del sistema che eviti gli sprechi. Per questo è escluso che verranno chiuse le scuole di montagna e tutte quelle di rilevanza sociale”.
Ancora, il Piano programmatico di cui sopra (che peraltro non è ancora stato approvato), prevede "il progressivo superamento delle attuali situazioni relative a plessi e a sezioni staccate con meno di 50 alunni" ma specifica che ciò riguarda "territori NON ubicati nelle comunità montane o nelle piccole isole", e quindi non riguarda, come ha affermato demagogicamente nei giorni scorsi la presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, le scuole collocate nei territori montani. Inoltre, i criteri per decidere i tagli relativi all'anno 2009/2010 saranno fissati, così come prevede la Legge 133/2008, in piena intesa con la Conferenza Unificata Stato-Regioni, al fine di adottare un metodo condiviso che tenga conto delle diverse realtà geografiche.  

Franco Quaglia
Settore Istruzione e Cultura - Segreteria Politica Federale

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/10/08 alle 23:58 via WEB
Se dunque è vero tutto ciò, perchè la nostra cara ministra non spende due parole in più per spiegarcelo, invece di fare così la preziosa?
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theriddle
theriddle il 28/10/08 alle 09:05 via WEB
Caro anonimo... domenica 19/10 il ministro Gelmini ha partecipato ad un convegno organizzato dal MSP (http://www.giovanipadani.com/msp/), convegno aperto a tutti nel corso del quale è stato possibile confrontarsi apertamente con lei... L'onere di informarsi è a carico anche del cittadino, scendere in piazza semza sapere il perché, non far nulla per cercare il confronto o per conoscere altri punti di vista è stupido oltre che antidemocratico.... Eccoti alcuni links... http://www.padaniaoffice.org/ http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=675720 http://www.unimagazine.it/index.php/it/nazionale/prima_pagina/attualita/5377_gelmini_risponde
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/10/08 alle 09:17 via WEB
Ahahah... Troppo facile confrontarsi con chi non ha niente di concreto da obiettare. Io mi riferivo a un confronto diretto con chi nella scuola ci vive e ci lavora quotidianamente (insegnanti, studenti ecc...). Le delegazioni degli studenti sono state fatte "uscire" senza che ci sia stato alcun dialogo. Questo la Gelmini lo chiama "costruttivo"? Forse ha le idee poco chiare su molte cose. L'unica cosa certa è che a questo governo piace "vincere facile".
(Rispondi)
 
 
 
theriddle
theriddle il 28/10/08 alle 09:33 via WEB
premessa.. una persona che non ha il coraggio di scrivere il proprio nome vuol dire che non è convinto della bontà delle proprie idee ed affermazioni... l'incontro era aperto a tutti in quanto organizzato in un luogo pubblico e hanno partecipato studenti ed insegnanti.. probabilmente non hanno partecipato gli studenti e gli insegnanti che fanno parte di quella minoranza che continua a protestare, spesso senza sapere nemmeno il perché...
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accaventuno
accaventuno il 28/10/08 alle 09:35 via WEB
Staseri molto attento a parlare di minoranza, sai. Ma forse il vostro governo ha bisogno di un buon paio di occhiali.
(Rispondi)
 
 
 
theriddle
theriddle il 28/10/08 alle 09:41 via WEB
Altro che proteste di massa o Paese che si schiera contro la Gelmini. Come confermano i sondaggi, gli studenti sono con noi e chi scende in piazza rappresenta solo una minoranza rumorosa. A Parma siamo al 77%. Oggi, all’istituto tecnico commerciale Macedonio Melloni la lista del Movimento Studentesco Padano ha conquistato 1000 voti su 1300. La sinistra la smetta con le strumentalizzazioni, sono solo una minoranza Alla fine quello che conta è il consenso reale, non chi fa più rumore. All’Istituto commerciale Macedonio Melloni di Parma il Movimento studentesco padano ha ottenuto il 77%, 1000 voti su 1300 voti, alle elezioni per il Consiglio d’Istituto. Questo è il reale sostegno che ha il Carroccio, il resto sono solo chiacchiere, slogan e violenze. La sinistra si rassegni, gli studenti stanno capendo che le riforme nel mondo della scuola sono improcrastinabili e il cambiamento necessario.
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accaventuno
accaventuno il 28/10/08 alle 09:46 via WEB
Sui numeri questo governo le sa sparare grosse. Figuriamoci se ammette la verità ( non si è mai visto nessun governo, sottolineo nessuno, dare soddisfazione all'opposizione, sui numeri poi...). Comunque, forse non hai capito che a chi scende in piazza non frega niente della sinistra. Si scende in piazza contro una riforma che non piace. Io non sono contro la riforma, io sono per una riforma studiata meglio, e studiata INSIEME.
(Rispondi)
 
 
 
accaventuno
accaventuno il 28/10/08 alle 09:49 via WEB
Che ci sia bisogno di cambiamento non ci piove, guarda. Allora iniziamo a razionalizzare anche in altri settori, non solo dalla scuola. Iniziamo per esempio dagli stessi ministri... Tu NON sai quanti sprechi. La beauty farm al cavaliere la paghiamo noi? Temo di si.
(Rispondi)
 
 
 
accaventuno
accaventuno il 28/10/08 alle 09:34 via WEB
Io credo che ci sia del vero su questa mancanza di "confronto". Una riforma deve nascere col contributo di tutti. Penso che la Gelmini dimostrerebbe grande intelligenza se sospendesse il decreto e iniziasse veramente il "dialogo" con le parti (cosa che avrebbe DOVUTO fare fin dall'inizio, e che avrebbe evitato di sollevare polemiche e provocare manifestazioni...). Credo anche che "evitare sprechi" sia nell'interesse di tutti, anche di quelli che giovedì scenderanno in piazza. Insegnanti e studenti non sono contrari a una migliore "razionalizzazione" dei fondi e delle risorse, forse chiedevano "solo" di essere parte "dialogante" in questo processo. Le cose si fanno con più teste, non con la testa di uno solo...ma anche su qesto la Gelmini ha idee "uniche", purtroppo.
(Rispondi) (Vedi gli altri 43 commenti )
 
 
 
theriddle
theriddle il 28/10/08 alle 10:40 via WEB
sarei proprio curioso di sapere COSA critichi nel decreto gelmini... ti chiedo semplicemente di dirmi cosa non va bene e dove sta scritto nel decreto quello che non ti va... anche un copia incolla va bene...
(Rispondi)
 
 
 
theriddle
theriddle il 28/10/08 alle 10:40 via WEB
e naturalmente anche il perché...
(Rispondi)
 
 
 
accaventuno
accaventuno il 28/10/08 alle 21:21 via WEB
TEMPO PIENO Nel Piano programmatico inviato al Parlamento scompare il “tempo pieno” e compare la dizione “estensione delle ore di lezione fino a un massimo di 10 ore settimanali comprensive della mensa”: si pensa dunque a un “doposcuola” di tipo ricreativo che è una cosa ben diversa dal tempo pieno didattico. Comunque sia, l’eventuale “aumento” si potrà realizzare solo se si imporranno a tutte le famiglie le classi con 24 ore settimanali con il maestro unico (quindi niente più scelta fra 24, 27 o 30 ore settimanali e tempo pieno). Tuttavia anche in questo caso, Berlusconi non mantiene le promesse: ha più volte dichiarato, l’ultima il 16 ottobre, che le mamme possono stare tranquille perché aumenterà il tempo pieno “del 60%”. Se così fosse avrebbe dovuto istituire 17.400 (il 60%) a 40 ore o 14.000 (il 50% in più) e certo non le 3.950 in 5 anni annunciate oggi. ( le classi a tempo pieno sono attualmente 34.270). NUMERO DEGLI ALUNNI Dice Berlusconi che gli alunni saranno in media 18 per classe, al massimo 26. Nell’unica bozza di Regolamento che circola si dicono cose diverse: si aumentano i parametri minimi e massimi: 30 per le scuole medie superiori e 29 per le scuole medie inferiori, con un incremento fino al 10%. Questo significa arrivare anche a 33 alunni per classe. MAESTRO UNICO Il decreto legge parla di “maestro unico” e non basta certo una battuta detta in conferenza stampa dal premier per trasformarlo in “maestro prevalente”. LINGUA INGLESE Il maestro unico dovrà insegnare anche l’inglese perché nel Piano programmatico (a pagina 19) viene previsto il taglio di 11.200 posti (4.000 già dal prossimo anno) di insegnanti specializzati di inglese. E viene previsto forse che con un corso di sole 150 ore il maestro unico dovrà specializzarsi anche nella lingua inglese. RAZIONALIZZAZIONE DEL PERSONALE Qui si tocca il massimo della spudoratezza giocando con le parole e con la condizione di vita delle persone: falsi gli 87.000 licenziamenti dice Berlusconi. Sono purtroppo veri i licenziamenti di 87.000 insegnanti che lavorano da anni, ogni anno, con incarichi annuali nella scuola. (Essendo “precari” non vengono “licenziati”: vengono soppressi definitivamente i loro stipendi e i loro posti di lavoro). A questi 87.000 si aggiunge la mancata assunzione dei 75.000 precari già previsti nel piano del governo Prodi con copertura finanziaria). Il presidente del Consiglio e il ministro non sanno neanche quanti dipendenti hanno: oggi hanno affermato che nella scuola ci sono 1.350.000 dipendenti “e sono troppi”. Dai dati della Ragioneria generale dello Stato si ricava che i dipendenti nell’anno 2006 erano 1.143.164, scesi nel 2007 a 1.133.000. (dati consultabili sul sito della Ragioneria) Non è vero neanche, come detto oggi, che in Italia il Rapporto docente/alunni è 1 ogni 9: nella pubblicazione “la scuola in cifre” dello stesso ministero dell’Istruzione nella tabella 1.3.3 pag 23 (pubblicata a settembre 2008) il rapporto è 1 ogni 11,1. SCUOLE DI MONTAGNA Berlusconi dice che “nessuna scuola sarà chiusa”: falso. Dal Piano programmatico viene esplicitamente detto che chiuderanno le scuole sotto i 50 alunni. Sono 1083 i Comuni interessati così ripartiti: 181 con scuole fino a 15 alunni; 184 fino a 20 alunni; 718 fino a 50 alunni. A queste vanno poi aggiunte circa 3000 scuole a rischio chiusura perché sotto i 50 alunni come le 130 scuole elementari e medie presso gli istituti ospedalieri; 7 annesse a istituti d’arte, 7 annesse a convitto, 4 a Conservatori, 3 per ciechi, 2 per sordomuti. In più ci sono le secondarie di secondo grado: 522 (di queste 346 sono serali e 55 carcerarie). SPESA PER IL PERSONALE Il presidente del Consiglio e il ministro continuano a dire che il 97% della spesa pubblica della scuola serve a pagare gli stipendi di chi ci lavora. Vengono smentiti non dal Pd ma dall’Ocse nella pubblicazione “Education at a Glance, 2007”. Infatti, i dati della spesa corrente per il personale, raffrontati con quelli di altri Paesi, risultano questi: Italia 80,7 Francia 80,7 Germania 85,1 Gran Bretagna 69,7 Media Ocse: 80,1 Di conseguenza l’Italia risulta allineata alla media Ocse ed ha una spesa per gli stipendi inferiore a quella della Germania.
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accaventuno
accaventuno il 28/10/08 alle 21:27 via WEB
In merito al MAESTRO UNICO ci sarebbe da aprire un capitolo a sè per quanto riguarda la VALUTAZIONE degli alunni. Il ruolo educativo della scuola -che non sostituisce comunque quello della famiglia- è anche quello di aiutare -proponendo delle soluzione da adottare- tutti quei bambini/ragazzi che presentano delle situazioni particolari (problemi del comportamento, iperattività, inibizioni, bullismo ecc.). Tale compito è facilitato se i casi sono valutati in una realtà di "modulo", non con la testa di uno solo.
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theriddle
theriddle il 29/10/08 alle 08:58 via WEB
scusa ma allora mi prendi per i fondelli.... non ti ho chiesto di copiarmi la pappardella scritta e diffusa dal PD (http://www.partitodemocratico.it/gw/producer/dettaglio.aspx?ID_DOC=62078 l'ho già letta e la conosco bene) ma di dirmi dove sta scritto nel decreto quello che non ti piace.. invece di fartelo leggere da qualcun'altro perché non lo leggi tu? la risposta a questo foglio di propaganda del partito democratico la trovi nel post sopra e negli altri prima, scritti apposta per rispondere ANCHE al documento che mi hai appena postato... altra prova del fatto che non ti sei presa nemmeno la briga di leggere quello che stai commentando.... se l'avessi fatto avresti notato che per esempio, parlando delle scuole di montagna, il documento da te postato viene smentito citando alla lettera quanto esposto nel piano programmatico che prevede "il progressivo superamento delle attuali situazioni relative a plessi e a sezioni staccate con meno di 50 alunni" ma specifica che ciò riguarda "territori NON ubicati nelle comunità montane o nelle piccole isole", e quindi non riguarda, le scuole collocate nei territori montani...
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accaventuno
accaventuno il 29/10/08 alle 14:22 via WEB
Prendere per i fondelli gli italiani è lo sport preferito di Berlusconi. Io non ti prendo per i fondelli e lo so benissimo quello che ti ho postato.Conservalo. Conservalo come pro-memoria. Vedremo in un "qualche" futuro chi le "sparava" più grosse. Prega che il tuo dio-nano abbia ragione e che abbia fatto bene i suoi conti, o sarà l'ennesima prova della sua faccia da TOLLE.
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accaventuno
accaventuno il 29/10/08 alle 14:28 via WEB
Il giochino di mettere delle modifiche nel piano programmatico è da porelli... Come dire "aggiustiamo un pò il tiro". Vabbè. E del discorso della valutazione conferita ora ad un solo insegnante? Che mi dici? Non mi hai risposto. Seeeeee... TUTTO DIRE.
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theriddle
theriddle il 29/10/08 alle 17:11 via WEB
visto che il concorso per il ruolo degli insegnanti (precedente alla riforma Gelmini) li abilita all'insegnamento di TUTTE le materie penso li abiliti anche al giudizio sulle stesse.. no? e poi tu parti dal presupposto che il maestro unico/prevalente sia un male assoluto.... io non la penso così.. ho 34 anni e alle elementari ho avuto un unico mastro e non mi sembra di avere particolari problemi o tare mentali... in ogni caso ritengo che la vera, e purtroppo sottaciuta, rivoluzione epocale contenuta nella LEGGE sia l'introduzione delle graduatorie PROVINCIALI..
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accaventuno
accaventuno il 29/10/08 alle 22:13 via WEB
Io ho 36 anni, quindi non sono molto "lontana" da te, e ho avuto una maestra "unica" ( che poi non era mai unica perchè la cambiavo ogni anno...). Però la cosa fondamentale, il centro del problema che voi NON COGLIETE, è che I BANBINI DI OGGI NON SONO QUELLI DI UNA VOLTA. I bambini di oggi non sono gli alunni che eravamo noi. Sei mai entrato in una classe? Io ogni mattina. Sintetizzando... se "becchi" una bravo insegnante (che ci entra per passione e non solo per lo stipendio) bene, se "becchi" un deficente te lo tieni, stop. Inoltre, gli alunni che staranno "al passo", buon per loro... chi si prende "indietro" cavoli amari.
(Rispondi)
 
 
 
accaventuno
accaventuno il 29/10/08 alle 22:26 via WEB
Ti posto un pezzetto di una lettera di un'insegnate, che trovo abbastanza esauriente per rendere l'idea. Certamente i moduli servono ad occupare migliaia d’insegnanti e bisogna pensare che scelte diverse porteranno ad una notevole riduzione dei posti di lavoro. E questo è un problema serio. Ma c’è altro. Il maestro unico era un’istituzione, un’autorità alla quale i genitori affidavano i figli dando credito, nella maggioranza dei casi, al suo operato. Ora non è più così. I genitori sono molte volte ipercritici, sottopongono gli insegnanti a veri e propri processi quando questi non danno i voti che loro ritengono adeguati, non fanno questo o quello; protestano, quando i docenti rimproverano o richiedono il rispetto di regole che nessuno vuole più seguire. Ecco, confessiamolo, in questo caso, i moduli possono essere una benedizione, perché affrontare simili situazioni da soli, è davvero difficile. Quando infatti un genitore si trova ad avere più insegnanti davanti che dicono la stessa cosa ( nella speranza che questo accada!), non può invocare il complotto, ma deve o dovrebbe, prendere sul serio quanto la scuola afferma. Ma se è un maestro solo a dire cose poco gradite, chi lo tutelerà dalle accuse talvolta gravi ed infondate che potrebbe ricevere? Meglio allora essere in due o in tre!Così quando si affrontano i genitori degli alunni stranieri e rom… diciamolo, ci sentiamo più tranquilli, quando non siamo soli! Allora, se i nostri alunni sono cambiati perché sono sempre più agitati ed abbiamo difficoltà serie con la disciplina, se i genitori invece che collaborare sono sul piede di guerra, se nelle nostre classi un terzo degli alunni non parla italiano, se i Dirigenti quando hanno i genitori davanti che protestano, non sempre sono pronti a difenderci, essere in team è meglio…per gli insegnanti!
(Rispondi)
 
 
 
accaventuno
accaventuno il 29/10/08 alle 22:28 via WEB
E aggiungerei anche per il bene degli alunni.
(Rispondi)
 
 
 
accaventuno
accaventuno il 29/10/08 alle 22:33 via WEB
E siccome non mi accontento te ne posto un'altra. Oggi la scuola primaria italiana, modello educativo didattico apprezzato e copiato in tutta Europa ha subito una violenza. Molti docenti, quelli che non si limitano alle ore di cattedra, ma ci mettono l'anima per dare ai bambini tutto ciò che meritano di ricevere dagli adulti, hanno assistito allibiti e impotenti al crollo di un modello di scuola in cui veramente credevano, in cui speravano di essere apprezzati, da chi invece di pensare al benessere e alle molteplici aspettative dei bambini di oggi, pensano a tagliare.. tagliare.. tagliare... spacciandosi per paladini di sacri valori... Ok gente, datevi all'amarcord e siate felici per il ritorno del maestro unico ma sappiate che il tal "premiato" docente dovrà insegnare ai vostri figli in un tempo scuola di 24 ore tutte le materie che vengono insegnate adesso, più l'inglese. Sì, perchè tutti i docenti dovranno specializzarsi in 150 ore ed insegnare inglese nella propria classe, anche se non lo han mai studiato in vita loro! Altro che le “ 3 I” della Moratti… si tornerà all'insegnar a "leggere e far di conto" in classi fino a 30 alunni! Buona parte dei bambini di oggi arrivano in prima che sanno già leggere e scrivere ed hanno un cervello che viaggia almeno 20 volte più del nostro alla loro età. Vogliamo privarli della possibilità di sviluppare appieno le loro potenzialità? Il tutto sarà graduale? Sì, ma visto che vale il criterio dell'anzianità, le insegnanti più vecchie ritrovandosi senza la cattedra in prima elementare (perchè ci sarà posto solo per uno, l’ “unico”) andranno a scalzare quelle più giovani in II o III, IV, V e addio alla continuità della cattedra anche nelle altre classi.. bello eh? e ogni anno così, mai più una maestra fissa per 5 anni per i vostri figli! Iris – un’insegnante L'altro una parte di un discorso che Piero Calamandrei fece a Roma l'11 febbraio 1950 in occasione del III congresso in difesa della Scuola Nazionale: (..) Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. (...) Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. (...) L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni... Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro Pubblico.
(Rispondi)
 
 
 
theriddle
theriddle il 30/10/08 alle 08:38 via WEB
leggendo i dati OCSE-PISA non mi sembra proprio che il modello di scuola italiana sia "apprezzato in tutto il mondo" e così all'avanguardia... per quanto riguarda la presenza di alunni stranieri in classe.. sfondi una porta aperta, è per questo che sono state istituite le classi ponte, per permettere a chi non sa l'italiano di potersi integrare...
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accaventuno
accaventuno il 30/10/08 alle 09:06 via WEB
Ma come, tutto qui? Dopo tutto quello che ho scritto non sai controbattere altro? PRIMO: Non citarmi i dati OCSE-PISA, quando invece ci sono ricerche INTERNAZIONALI che dimostrano che la scuola primaria, in Italia, rappresenta un settore di eccellenza del nostro sistema formativo, che dal 1990, dopo anni di sperimentazione,sul campo, è riuscito a garantire ottimi risultati (ma ammetto che in qualche realtà si siano fermati al "discreto") di apprendimento degli alunni e ha incontrato il gradimento delle famiglie.
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accaventuno
accaventuno il 30/10/08 alle 09:11 via WEB
SECONDO: ma ti sembra che io abbia parlato di bambini stranieri e classi ponte? Quando parlo di bambini con difficoltà mi riferisco ai nostri bambini (italiani) e anche agli stranieri senza discriminazioni. Anzi, ti dirò che io davo la cosa per scontata. Per me è normale che in una classe siano presenti bambini di origine straniera e neanche mi soffermo sul problema perchè mi sembra inesistente. Ma lo sai che ci sono realtà in cui gli stanieri sono gli alunni migliori? Ma lo sai che spesso un bambino arabo mi legge l'italiano meglio di un milanese? I problemi a cui mi riferivo io son ben altri... e sono problemi e caratteristiche di tutti i bambini, bambini in questo 2008.
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perrytizio
perrytizio il 30/10/08 alle 12:02 via WEB
Io ne ho 28 di anni e anche io ho avuto il maestro unico alle elementari. Mi ricordo di una cosa: RISPETTO per la maestra...quello che nelle classi di oggi non c'è!!! Per quanto riguarda la qualità dell'insegnamento (nel mio piccolo paese) è precipitata con l'introduzione dei tre insegnanti(i miei fratelli avevano tre insegnanti): per me ognuna delle loro maestre"entrava in competizione"con le altre ed i bambini non imparavano niente perchè era in corso una "gara" a chi era più avanti con il programma. Questa è la mia esperienza.
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accaventuno
accaventuno il 30/10/08 alle 12:14 via WEB
Chi non sa riconoscere il valore di una EQUIPE coordinata di docenti è , a mio avviso, caduto molto in basso. E se non la riconosce perchè ne ha avuto esperienza negativa mi spiace per lui. Sarebbe doveroso da parte sua fare maggiore ricerca in merito e trovare le realtà che funzionano, perchè ce ne sono e parecchie. Oppure è semplicemente un egoista che non si è saputo adattare alla stessa trasformazione sociale delle noste realtà ( di cui parlano abbondantemente i documenti ufficiali della scuola, già da tempo). Tornare al maestro unico significa tornare semplicemente al leggere scrivere e far di conto. Al contrario la scuola oggi è, e deve essere, comunità di apprendimento, e pluralità di ambienti di apprendimento.
(Rispondi)
 
 
 
perrytizio
perrytizio il 30/10/08 alle 12:20 via WEB
"...Oppure è semplicemente un egoista che non si è saputo adattare alla stessa trasformazione sociale delle noste realtà..."...non capisco cosa intendi dire. Puoi spiegarmi per favore?
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accaventuno
accaventuno il 30/10/08 alle 12:39 via WEB
Parlo dal punto di vista degli insegnati. La società attuale non è più quella di una volta, ci sono state trasformazioni storiche , politiche, e sociali. Concorderai con me che i bambini di oggi sono quotidianamente bombardati da stimoli e proposte che non c'erano 28 ne 36 anni fa. Quindi, è chiaro che il passaggio dal maestro unico all'equipe educativa è stata una necessità, non una scusa per far lavorare più persone. Se ci sono insegnati che hanno avuto difficolta ad adattarsi, a trovare il loro spazio, in un contesto di "squadra" ciò è immaginabile, ma non giustificabile. Anzi, oggi, dovrebbe essere un problema superato. Della necessità di questo adeguamento ai tempi e alle trasformazioni della nostra società ne parlano e ne tengono conto i nostri documenti programmatici, ovvero quei documenti che tutti gli insegnanti devono o dovrebbero conoscere per compiere il loro lavoro, cioè per programmare e fare scuola. Il ritorno del maestro unico sembra cancellare tutto ciò senza considerarlo. Il ritorno al passato non è tanto quello di vedere una sola persona in cattedra, ma è semmai un ritorno al passato dal punto di vista pedagogico.
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perrytizio
perrytizio il 30/10/08 alle 12:54 via WEB
Ok, capito cosa intendi. Sono d'accordo con te sulla continua stimolazione sui bambini da parte dei media...ed a tale proposito penso si debba fare un passo indietro/"rallentamento". Ok, la società di oggi è così ma io penso che sia giusto tentare di cambiare il modo di fare della società e non sempre cambiare noi per adattarci a questa, perchè sennò diventiamo come la bandiera...fa ciò che le impone il vento!...e a chi, meglio dei bambini, si può cercare di insegnare certi valori? Sugli insegnanti penso invece che la decisione di passare ai "3 maestri" sia stata presa propio per dare occupazione a della gente...sai com'è...pareri personali! Un giusto numero di maestri/professori/docenti, scelti con criteri di merito (non per parentele, zona di provenienza,ecc...), che lavorano il giusto, pagati come Dio comanda. Questo è il mio parere.
(Rispondi)
 
 
 
accaventuno
accaventuno il 30/10/08 alle 13:05 via WEB
Quando parlo di bombardamento di stimoli non intendo solo l'opera dei "media", ma anche di molte altre cose. Questi bambini fanno più esperienze in tutto. E quando parlo di trasformzaioni della società intendo anche la trasformazione della famiglia che in molti casi si è disgregata, separata, divisa, allargata e a volte non è manco nata. Sono d'accordo sul "rallentamento" se per esso intendi un recupero dei valori e del rispetto verso gli altri. Questa perdita in negativo si è verificata per opera dei genitori, non certo per colpa degli insegnanti. Vedremo se ora gli insegnanti validi verranno pagati come "dio comanda", nutro molti dubbi.
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theriddle
theriddle il 30/10/08 alle 14:11 via WEB
In questi anni abbiamo assistio ad un inesorabile declino dei livelli di apprendimento, con la conseguenza che i nostri diplomati e laureati, specialmente nelle regioni meridionali, dimostrano una scarsissima preparazione. Ha ragione Ricolfi quando sottolinea che "Il sistema dell’istruzione in Italia si regge su due patti scellerati: nella scuola, il patto fra insegnanti e famiglie, nell’università il patto fra docenti e studenti. Il cardine del primo patto è: l’importante è che il ragazzo sia sereno, vada avanti senza soffrire troppo, prenda il diploma; che poi impari molto o poco conta di meno. Il cardine del secondo patto è: l’importante è arrivare alla laurea, non importa in quanto tempo e imparando che cosa; noi professori pretendiamo sempre di meno da voi studenti, voi studenti non ci importunate e vi accontentate di quel poco che riusciamo a trasmettervi. Naturalmente ci sono anche - nella scuola come nell’università - isole felici e importanti eccezioni, ma il quadro generale è purtroppo diventato questo." Questi due patti non scritti fanno si che una parte dei docenti, una parte degli studenti e una parte dei genitori marcino fianco a fianco per le strade. I primi difendono i posti di lavoro e alcuni priovilegi (nella scuola) e le carriere e i baronati (nell’università). I secondi difendono una scuola che insegna poco e male, ma in compenso non stressa i ragazzi e risolve non pochi problemi reali delle famiglie, specie quando la madre e il padre lavorano. E i ragazzi sono preoccupati per l’avvenire e temono di essere le uniche vittime dei cambiamenti che si stanno preparando per loro. E molto probabilmente hanno ragione. Solo che indirizzano la loro ira verso il bersaglio sbagliato. Se fossero calmi, lucidi e non si lasciassero strumentalizzare avrebbero già capito che il futuro non glielo ruba la Gelmini, ma glielo hanno già rubato molti degli adulti al cui fianco marciano con tanta convinzione. La precarietà dei giovani e il ristagno del "sistema italia" sono anche il risultato di una troppo lunga e colpevole disattenzione per la qualità dell’istruzione. Se coloro che aizzano bambini e ragazzi contro le misure del governo avessero davvero a cuore il futuro dei giovani si batterebbero come leoni per tagliare i rami secchi e rendere gli studi molto più seri, più rigorosi, più profondi. Sia la scuola sia l’università spendono più soldi di quanti, con un’organizzazione più efficiente, basterebbero a garantire i medesimi servizi e su questo, quando si trovano al governo, destra e sinistra la pensano allo stesso modo lo provano i due documenti del governo Prodi (il «Quaderno bianco sulla scuola» e il «Libro verde sulla spesa pubblica»). La differenza tra i due "schieramenti" sta nella determinazione con cui si sta passando dalle parole ai fatti: il governo sta facendo con decisione molte cose che la sinistra stessa, avrebbe voluto/dovuto fare se ne avesse avuto la forza e il coraggio (fra queste cose c’è, ad esempio, il rispetto delle norme Bassanini sul numero minimo di allievi per scuola, varate dal centro-sinistra ben 10 anni fa).
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perrytizio
perrytizio il 30/10/08 alle 15:03 via WEB
Condivido, i bambini fanno più esperienza in tutto ma per me fanno l'esperienza sbagliata...esperienza fatta di materialismo, "risultati" raggiunti senza fatica alcuna, valori assenti. Si, questa è colpa dei genitori per la maggior parte ma non mi sento di esimere dalla loro parte di colpa anche tutte le persone che dovrebbero influire( e alla fine influiscono) sui bambini ed in questa categoria ci sono anche gli insegnanti. Anche voi insegnanti siete parte dell'educazione dei bambini e non solo dal punto di vista didattico. SBAGLIATISSIMO DIVIDERE LE DUE COSE!!!Questo è quello che io mi porto dentro dalla scuola elementare: la maestra non era una mera insegnante era una persona!Attorno a questo per me deve girare la scuola. Sul pagare come "Dio comanda" io sono fiducioso...meno dispersione di risorse per tutti.
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perrytizio
perrytizio il 30/10/08 alle 15:04 via WEB
ops...meno dispersione di risorse, più risorse per tutti
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accaventuno
accaventuno il 30/10/08 alle 23:31 via WEB
Chi è che ha detto di dividere le due cose??? Semmai sono i genitori che hanno delegato tutto a noi!!! Guarda che oggi non ci sono le mere insegnanti. Ma dove vivi? Sei rimasto al libro cuore? Tu , mi spiace, ma non hai cognizione di causa. Non sai come funziona la scuola oggi... Non quella di cui ti parla la Gelmini, la scuola vera, fatta dalle persone. Posso commentarti la riforma punto per punto. E dal punto di vista pedagogico merita 0.
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theriddle
theriddle il 30/10/08 alle 23:45 via WEB
Siamo favorevoli al ritorno del maestro unico (anche se è più corretto definirlo prevalente, dato che lavorerà insieme a docenti di lingua straniera, musica e religione) nella scuola primaria, poiché consideriamo molto importante sia dal punto di vista affettivo che da quello psicopedagogico la presenza di una precisa figura di riferimento all’interno della classe. Il sistema dei “moduli” (i tre maestri su due classi), istituito con la Legge 148 del 1990, è stato creato su pressione dei Sindacati confederali e delle associazioni professionali del personale scolastico, che vedevano nella diminuzione del numero di allievi che si stava evidenziando, conseguente al calo delle nascite, un grave pericolo e una minaccia di perdita di posti di lavoro per molti insegnanti. La scuola elementare è stata dunque trasformata in un immenso ammortizzatore sociale, uno “stipendificio”, che ha sicuramente ridotto il livello di disoccupazione del Paese ma ne ha scaricato i costi sul contribuente, senza intaccare minimamente le principali cause della disoccupazione stessa. La scuola elementare dei "moduli" è anche figlia dell'ideologia che ha tentato di cancellare la figura del maestro, cioè dell'educatore: quando si urlava lo slogan “né padri né maestri”, è qui che si voleva andare a parare. Tra l'altro questa impostazione ha parcellizzato le conoscenze dei bambini senza preparare in modo specifico i docenti. Oggi tutti gli insegnanti della scuola primaria arrivano nelle classi con lo stesso tipo di preparazione curricolare, qualsiasi disciplina insegnino. Si è quindi cancellato un riferimento certo (utilissimo ai più piccoli) senza offrire un livello di conoscenza più approfondito. Inoltre, dando un’occhiata alla situazione europea, possiamo rilevare che nessun Paese prevede nella scuola primaria la pluralità dei docenti che vige in Italia ell’organizzazione modulare. Vediamo qualche esempio: in Austria, per tutti e 4 gli anni della scuola primaria, esiste un maestro unico per classe più un insegnante di religione e, in certi casi, un insegnante di lavori tecnici e/o tessili. In Estonia, Finlandia e Francia nei primi 6 nni del ciclo di base, corrispondenti al livello primario, è presente un maestro unico “generalista” per tutte le materie. In Francia ci sono talvolta insegnanti negli ambiti artistici e sportivi, ma si tenta di “scoraggiare” queste iniziative. In Germania, c’è il maestro unico nel primo e secondo anno; dal terzo vengono introdotti più maestri per le varie materie per abituarli al livello secondario. In Inghilterra c’è il maestro unico, generalmente annuale (cambia ogni anno). In Portogallo lo stesso insegnante accompagna la classe per tutto il primo ciclo del percorso obbligatorio (da 6 a 10 anni di età). In Spagna c’è il maestro unico, con insegnanti specialisti per educazione isica, musica, lingua straniera e per eventuali altre materie offerte dalla scuola. In Svezia c’è un insegnante per i primi 3 anni del ciclo unico (da 7 a 10 anni). Dunque se è vero, come ci fa sapere la Sinistra, che con l’impostazione a moduli la nostra scuola elementare è all’8° posto nelle graduatorie europee, è altrettanto vero che quando vi era il maestro unico la nostra scuola si trovava al 2° posto, dopo la Finlandia.
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accaventuno
accaventuno il 30/10/08 alle 23:46 via WEB
Smettila di postarmi ridicoli copia incolla di partito.
(Rispondi)
 
 
 
theriddle
theriddle il 30/10/08 alle 23:48 via WEB
ti ripago con la tua stessa moneta.. no?
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accaventuno
accaventuno il 30/10/08 alle 23:53 via WEB
ahahahaha.... le comiche. Tu, intanto hai dimostrato incompetenza... come la Gelmini del resto. Buona notte... sognatore.
(Rispondi)
 
 
 
theriddle
theriddle il 31/10/08 alle 00:04 via WEB
e tu non sai che favore ci stai facendo continuando a postare su questo blog...
(Rispondi)
 
 
 
accaventuno
accaventuno il 31/10/08 alle 00:10 via WEB
Si, infatti. Vedo già il titolo del mio prossimo libro. Se vespa mi invita a porta a porta te lo faccio sapere.
(Rispondi)
 
 
 
perrytizio
perrytizio il 31/10/08 alle 09:29 via WEB
"...Sono d'accordo sul "rallentamento" se per esso intendi un recupero dei valori e del rispetto verso gli altri. Questa perdita in negativo si è verificata per opera dei genitori, non certo per colpa degli insegnanti..."queste sono le tue parole ed io in questa frase ci vedo un semplice scaricabarile! Dove vivo? In provincia ma sono uno studente universitario a Milano ed ho cinque cugini che frequentano medie ed elementari...vedo bene come sono, cosa sanno e come funziona il mondo scolastico cara mia...vabbè ho ulteriore conferma della presunzione di superiorità e di intelligenza che voi(della sinistra) avete...non ci si può parlare con voi...avete sempre ragione...sai come si dice dalle mie parti?...vuoi aver ragione?...tientela! Intanto ora le riforme le stanno facendo ( e non ne stanno solo parlando come avete sempre fatto voi!) e poi sai perchè vi scaldate tanto...perchè "avete il fuoco alle chiappe" meglio conosciuta come paura di perdere il vostro bel posto. Ti saluto!
(Rispondi)
 
 
 
accaventuno
accaventuno il 31/10/08 alle 14:11 via WEB
Sono le stesse cose che io penso di te. Solo che voi vivete nella totale ignoranza di cosa sia veramente il mondo della scuola. Ma ve ne accorgerete in futuro. Voglio vedere come questo governo gestirà questa riforma-baraonda... e ci sarà da ridere.
(Rispondi)
 
 
 
theriddle
theriddle il 31/10/08 alle 14:56 via WEB
non c'è mai stata una riforma, o un tentativo di riforma, della scuola che non abbiano portato con se manifestazioni, proteste, etc.etc. Chiedere agli insegnanti che ne pensano di una riforma della scuola penso sia come chiedere all'agnello che ne pensa di Pasqua... Visto che tui sei così edotta, e propositiva. Illuminaci sulle tue proposte. Dicci cosa bisognerebbe fare per migliorare la scuola italiana, o pensi vada bene così?
(Rispondi)
 
 
 
accaventuno
accaventuno il 31/10/08 alle 15:13 via WEB
Io non ho mai detto che la scuola italiana va bene così com'è, mi sembrava di averlo già affermato che gli SPRECHI ci sono ( in tutti i settori) e che qualcosa urge fare. Però vedi. Perchè tagliare partendo dalla scuola primaria che è proprio il grado scolastico che funziona meglio? ( ti ribadisco che nelle classifiche internazionali siamo al 7° posto, anche al 5° in certe). Parlo sempre della SCUOLA PRIMARIA. Tu invece mi riporti classifiche facendo di "tutta l'erba un fascio". Lo so anche io che per la scuola media invece non andiamo bene e siamo più giù in classifica. Ma allora, se tu hai una cosa che funziona e una che non funziona, vai a riformarmi quella che va bene? Ma scusa? Converrai con me che forse era URGENTE fare una riforma DEDICATA particolarmente alla scuola media e alla scuola superiore ...e all'università. Come dire: hai una macchina con problemi al carburatore. Mi vai a toccare i freni che invece vanno bene? I docenti di scuola media sono anni, ripeto anni, che invocano ai vari governi di turno un RITOCCO a loro carico, ma non sono mai stati toccati... Cosa credo sia giusto fare per la scuola. Un sacco di cose. Se vuoi te le elenco, altrimenti.. non ti disturbo più.
(Rispondi)
 
 
 
theriddle
theriddle il 31/10/08 alle 15:28 via WEB
scommetto che tu insegni alle elementari, ops, scusa, alla scuola primaria.. e comunque la riforma non parla solo di "tagli".... ma di classi ponte, di voto in condotta, di graduatorie provinciali, di edilizia scolastica, di aumento del tempo pieno etc etc etc.. comunque aspetto le tue proposte sulla scuola primaria.
(Rispondi)
 
 
 
accaventuno
accaventuno il 31/10/08 alle 16:11 via WEB
Sorrido. Mi chiedo, ma mi stai prendendo in giro? Ti ho appena spiegato che il grado scolastico che funziona meglio in Italia è la scuola primaria, e tu cosa fai? Mi concludi il commento dicendo: "aspetto le tue proposte sulla scuola primaria". Ma come? Io mi aspettavo semmai che tu mi chiedessi delle proposte per la scuola media o superiore. Esempio di prima: ho il carburatore che non va bene. Vado dal meccanico e gli dico: "mi scusi, cosa può fare per i miei freni?". INTENDI? Allora. Potevi formulare la domanda diversamente, in senso più ampio, chiedendomi cosa penso sia giusto e doveroso fare PER LA SCUOLA ( in generale, per ogni ordine e grado) e sarebbe stato da parte tua molto più ragionevole e sensato. Sono d'accordo che si debba risparmiare, quindi anche nella scuola primaria andrà fatto un intervento in ciò che non va e genera spreco. Però andrà fatto maggiormente in ciò che genera il vero spreco, lo spreco maggiore (il carburatore). Sono d'accordo sul risparmiare, ma sul risparmiare sugli sprechi, non sui diritti. Purtroppo la riforma va a toccare la scuola primaria in ciò che era la sua forza, e qui si tocca l'aspetto pedagogico di cui ti parlavo ieri.
(Rispondi)
 
 
 
theriddle
theriddle il 01/11/08 alle 01:28 via WEB
volevo solo una tua conferma alla mia "teoria dell'Agnello".. me l'hai data.. la scuola va male, ma non la primaria, che casualmente è quella dove lavori tu, la colpa è dei genitori e dei ragazzi, non degli insegnanti, categoria di cui anche tu, casualmente, fai parte... la riforma non va bene perché tocca la scuola primaria che è quella dove lavori tu... Cicero pro domo sua
(Rispondi)
 
 
 
accaventuno
accaventuno il 01/11/08 alle 10:49 via WEB
SBAGLIATO! Io collaboro in un Istituto Comprensivo con le insegnanti di scuola primaria e della scuola dell'infanzia per il mio ruolo di psicologa (e pedagogista). Sono autrice di libri sul mondo dell'infanzia e dell'adolescenza. Ogni tanto scrivo articoli sualcune riviste specializzate e non in merito ai temi (spesso di attualità). Insegno nella scuola media dello stesso istituto comprensivo in questione. Chi tira l'acqua al suo mulino siete voi... che per argomentare vi arrampicate sugli specchi. Del resto non mi hai mai saputo controbattere con motivazioni sensate.
(Rispondi)
 
 
 
theriddle
theriddle il 01/11/08 alle 16:32 via WEB
forse perché non hai ancora avanzato una proposta?
(Rispondi)
 
 
 
accaventuno
accaventuno il 02/11/08 alle 10:26 via WEB
Intanto, a proposito della "teoria dell'agnello", che ti piace tanto, credo che in tutta questa storia l'unico "agnello sacrificale" sia proprio la Gelmini che è stata messa a capo di un ministero per cui non ha competenza (e lo sta dimostrando). L’hanno piazzata, a capo di uno dei ministeri più spinosi, probabilmente senza avvertirla delle difficoltà del compito che l’attendeva. Berlusconi, insomma, ha trovato una "povera" ingenua a cui scaricare la "patata bollente". A tal proposito vorrei invitarti a leggere la lettera che ho messo nel post n°18 del mio blog. Se ti degnerai di leggerla fino in fondo , forse riuscirai a capire che lo stato d'animo di noi insegnanti è diverso da quello che comunemente voi "pensate". Forse la vostra esperienza di scuola è lontana e troppo discattata per sentire "il nostro sentire", che non è quello di sfaticati o fannulloni, ma di gente che opera con passione. Certo non lo posso dire di tutti,... ma anche nel tuo settore ci sarà chi si impegna di più e chi di meno.
(Rispondi)
 
 
 
accaventuno
accaventuno il 02/11/08 alle 10:40 via WEB
Per quanto riguarda le proposte concrete per la scuola ce ne sono tante che potrebbero essere vagliate dal ministro ( se solo si degnasse di scendere tra noi). Ad esempio: -riorganizzare il modo di gestire i fondi di istituto,da parte degli stessi, per la realizzazione di progetti ecc.. ( un'opera di studio che mettesse in risalto le utilizzazioni meglio riuscite potrebbe essere di buon esempio per tutti. Sicuramente in italia ci saranno delle scuole che non utilizzano al meglio tali fondi, quindi va loro insegnato come fare... un'aggiustatina al carburatore insomma). - Riorganizzare in toto il sistema dell'assegnazione dell'organico a tempo determinato e il sistema del conferimento delle supplenze (qui a volte ci sono i veri sprechi, quando c'è il supplente del suppplente, ad esempio...). - Rendere doverosa, per non dire obbligatoria, la condivisione in rete di progetti (soprattutto), proposte, iniziative, tra scuole del territorio (alcuni istituti già lo fanno, ma questa Importantissima risorsa non è a mio avviso ancora abbastanza estesa su tutto il territorio nazionale). Condividere progetti significa senz'altro risparmiare sul piano programmatico e sui tempi di realizzazione.- Utilizzare in modo più mirato le risorse interne di un istituto ( anche questo già si fa, ma una maggiore diffusione di questa metodologia sarebbe un elemento aggiuntivo di quelità per le nostre scuole). E' su questi punti che il ministero doveva mettersi a studiare a tavolino delle soluzioni, ovvero delle INDICAZIONI da estendere su tutto, dico tutto(ci siamo capiti vero?), il territorio nazionale. E poi... e poi ce ne sarebbero ancora... Ti posto nel commento successivo un'altra bella proposta che la Ministra dovrebbe vagliare.
(Rispondi)
 
 
 
accaventuno
accaventuno il 02/11/08 alle 10:42 via WEB
Con il decreto interministeriale N.44 del 2001 sono stati istituiti i Collegi dei Revisori dei Conti in tutte le scuole a seguito dell'introduzione dell'autonomia amministrativa. Compito dei Revisori è l' attività di supporto ed il controllo delle attività contabili delle scuole : certificazione del Bilancio , del Conto Consuntivo, della Contrattazione Integrativa d'Istituto ( dove i sindacati -RSU - con il dirigente contrattano la distribuzione di quello che può essere considerato il salario accessorio al personale della scuola ). Vengono istituiti Collegi dei revisori uno ogni 3 scuole, circa. La scuola capofila deve provvedere alla liquidazione dei compensi e il rimborso delle spese di missione sostenute per recarsi in visita nelle scuole del Collegio. I compensi si aggirano sui 5000 euro annui , le spese di missione variano a seconda della provenienza geografica dei componenti il collegio, mediamente si aggirano intorno ai 2500 euro annui complessivi per i tre membri del Collegio. Per il compenso lo Stato assegna fondi specifici , per il rimborso delle spese di trasporto e di vitto e alloggio la scuola capofila deve provvedere attiggendo ai fondi che il ministero assegna per il funzionamento amministrativo e didattico. Prendendo ad esempio la scuola dove lavoro io che, essendo un Istituto Tecnico Industriale, ha risorse abbastanza rilevanti rispetto ad altre scuole ( per una serie di parametri di calcolo del contributo in questione previsti dalle norme vigenti) il rimborso ai revisori viene a pesare in misura superiore al 10%. Su circa 20.000 euro annui che lo Stato assegna per spese generali e per acquisti di materiali didattici 2500 , nella migliore delle ipotesi, vanno per pagare i controllori.... Circa tre anni fa anni fa un moto di ribellione partito dall'Associazione ADAR di cui sono Presidente e dilagato in varie sedi , anche sindacali, porta alla riduzione dei membri del Collegio da tre a due.( finanziaria 2007 ) Viene richiesta anche la nomina su base regionale per ridurre i costi dei viaggi e dei costi dei pernottamento e dei pasti consumati dal Collegio. Ma la soluzione è una barzelletta. Il membro eliminato è quello dell'Ente Locale, cioè quello che non ha spese di viaggio e di soggiorno risiedendo sul posto !!! Viene risparmiato il solo compenso annuo , di converso viene aumentato quello dei due rimasti, che costano quindi intorno ai 4000 euro l'anno, più le spese dei viaggi che rimangono quindi inalterate. Insomma il massimo della stupidità e della mancanza di un vero interesse a modificare lo stato delle cose, per essere buoni nel giudizio !! Nelle scuole i Bilanci sono informatizzati , a cadenze periodiche i dati vengono estratti con appositi programmi ed inviati al sistema centrale di controllo del Ministero. I dati sono gli stessi che i revisori inseriscono nel loro programma di controllo (ATHENA ) ...... Doppione ??? Non sono forse obsoleti questi revisori esistendo gli strumenti per fare i controlli in via informatica ed automatizzata.. ???? Il Ministro non potrebbe con una sola azione netta e decisa far risparmiare diverse risorse finanziare che possono essere FINALMENTE destinate al funzionamento REALE delle scuole ?? Questa è una delle mie prime proposte operose al Ministro . Per essere ancora più convincente potrei raccontare divertenti storielline su parenti e amici portati appresso durante le visite, di biglietti del treno smarriti (? ) e la loro pretesa liquidazione, sul fatto che le visite ( guarda caso ) sono sempre a ridosso dei fine settimana o delle feste comandate, degli hotel di lusso dove pernottano.. Vado avanti ?? Se proseguo forse andiamo a parlare di reati .... commessi da chi dovrebbe svolgere azioni di controllo, divertente ! Proseguo Ministro o vogliamo provvedere subito per non smascherare questi piccoli ladri di polli spesso anche poco competenti ?? Buon lavoro Ministro, alla prossima.
(Rispondi)
accaventuno
accaventuno il 28/10/08 alle 09:39 via WEB
Noto adesso che hai tolto la possibilità dei commenti anonimi... ne farò un post sul mio blog, visto che non sei l'unico! ahahahaha Come se un profilo su libero fosse una carta d'identità... robe da matti.
(Rispondi)
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