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FAR FINTA DI ESSERE SANI: la genesi

Eravamo in tre, in una non meglio precisata serata di novembre - dicembre dello scorso anno e si discuteva molto probabilmente di figa e di diaspora socialista, come sovente capitava nelle nostre misogine serate a base di vino.

Già, il vino : fu questo magico elemento che molto probabilmente fece esclamare a qualcuno di noi: "e se facessimo un cortometraggio?".

La proposta ci colse di sorpresa, tant'è che svenimmo tutti. Appena ripresi, più o meno lucidi, ci mettemmo a buttare lì tutti i deliri che ci venivano in mente: puro brainstorming demenziale, con sprazzi di genio.

L'idea base era quella di parlare delle nevrosi e delle mille maschere di noi comuni mortali, e di come queste ci condizionano e ci fanno cambiare completamente a seconda del contesto.

Passarono le vacanze di Natale, e appena ritornati dalle nostre rispettive terre meridionali, ci mettemmo al lavoro.

Reclutammo il cast ( io, Maicco, Rosi e in un primo momento la Vancy) e ci mettemmo a buttar giù la sceneggiatura e i dialoghi.

Tutto procedeva, finchè un giorno venimmo informati dell'imminente partenza( con ritorno imprecisato) per l'Olanda della nostra cara Vancy. Lo sgomento fu tanto, anche se un pochettino era da prevedere qualche colpo di testa della nostra cara amica-attrice, dalla personalità geniale ma anche altrettanto instabile.

Alla nostra ingenua domanda: " ...e il corto? " la risposta che ci venne data fu spettacolare: "ma qual è il problema? venite in Olanda, no!?"

Certo..ci saremmo trasferiti tutti in Olanda...perchè non ci avevamo pensato prima??????

Una volta ripresi dal trauma ( tentai il suicidio in quel periodo...Vancy se mi leggi, punisciti auto-flagellandoti 61 volte al dì ) decidemmo di non darci per vinti e di cercare un'altra attrice...

Facile a dirsi, difficile a farsi....

Il cast non era stato difficile reclutarlo, pescando dalla nostra banda: la scelta fra schizzati che potevano ben rappresentare nevrosi e follie, era imbarazzante tanta era l'abbondanza, ma in quanto a fanciulle non stavamo messi benissimo ( nè Giorgia nè Vanessa si prestavano al personaggio...): dovevamo per forza fare una ricerca mirata all'esterno fra conoscenze e altri amici.

Una sera, piuttosto casualmente, una nostra conoscenza "d'accatto" dello Svizzero ( dicesi conoscenza d'accatto: persona, di solito di sesso femminile, circuita e molestata nelle nostre serate alcooliche )ci presentò Sofia: giovanissima donzella di anni 16/17  con esperienza di recitazione e sceneggiatura.

Ci incontrammo pochi giorni dopo per le prime prove e per mettere a posto la sceneggiatura ormai completa.

In realtà un altro ben più grave problema incombeva: ci mancavano le telecamere, tenendo conto che l'unica telecamera su cui facevamo affidamento era quella della Vancy ( la fuggitiva )...

Era ormai maggio e ci stavamo seriamente scoraggiando, quando un angelo, sotto forma di un barbuto e capelluto giovine dell'università, venne in nostro soccorso: Michele di ReLabTV.

Michele si interessò alla nostra idea e ci propose di darci una mano con le telecamere(prestate gentilmente da ReLabTV) e col montaggio.

Ok, eravamo al completo, bisognava solo girare...

Le riprese cominciarono a luglio, se non erro, con un caldo afoso...

E' stato un periodo intenso e stupendo: già nelle prove ci eravamo divertiti un sacco, era puro delirio ma anche entusiasmo per il progetto, difficoltà, scleri, dubbi di tutti i generi.

Abbiamo reclutato per varie mansioni amici che passavano a vedere , l'abbiamo detto a tutti gli sconosciuti che incontravamo, era un entusiasmo perenne...

Come luoghi di riprese abbiamo utilizzato 4 case : la casa principale fu la mitica dimora di Via Guido da Castello ( salotto, camera di Sofia e Rosi), poi utilizzamo la casa di Maicco per "camera mia", la casa di Marco/De Niro per il bagno e la casa di Riccardo per "camera di Maicco".

In due settimane finimmo tutto...c'era solo da scegliere e montare...

COSA MI E' RIMASTO DI QUEL PERIODO?

Il progetto del corto ha abbracciato uno degli anni più belli della mia vita, uno degli anni in cui mi sono sentito vivo come non mai.

Insieme a delle persone magnifiche con cui ho legato proprio l'anno scorso, abbiamo realizzato un piccolo piccolissimo ma significativo progetto comune: nato quasi per caso...chi l'avrebbe mai detto che ce l'avremmo fatta...

Ci siamo conosciuti meglio, abbiamo condiviso tante emozioni grazie al corto con la consapevolezza di aver realizzato qualcosa che sarà per sempre e dove per molti sensi c'è tanto di noi, dei nostri discorsi, delle nostre introspezioni, dei nostri deliri, dei nostri magnifici 20 anni ( 17, 21 e 22 nella fattispecie...)

Ci penso spesso tuttora, e troppe emozioni mi invadono il cuore...

..e sorrido... col cuore caldo, sorrido