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MOTI INTERIORI

Ho l'impressione di essere giunto ad un punto cruciale della mia vita: da adesso in avanti c'è in ballo tantissimo, c'è in ballo la direzione chiara che voglio dare al mio esistere.

Finiti i 4 anni universitari - importanti e ricchi di esperienze e moti interiori, ma fin troppo comodi per tanti versi - ora non ho più tempo da perdere e devo cercare di dare un'uniformità maggiore possibile ad obiettivi, istanze, aneliti in vari ambiti della vita.

Premesso che non si finisce mai di seminare, ora comunque devono arrivare i primi raccolti, e nel mezzo ci sono io, col mio complesso e contraddittorio carattere, con i miei limiti.

Adesso sento un bisogno chiave che deve essere soddisfatto, l'ho maturato pian piano e sono giunto alla consapevolezza che non ho più tempo da perdere.

Non è in contrasto in un'ottica di lungo termine,ma adesso come adesso questo bisogno segue una direzione diversa da quella che sto percorrendo per almeno altri 6/ 7 mesi.

Sono all'estero, mentre il mio bisogno mi vorrebbe partecipe sulla Terra che mi ha visto nascere e crescere.

Da una parte una voglia forte di esperienza che spero contribuirà a farmi maturare anche se non soprattutto in FUNZIONE di quel bisogno a cui accenno, senza nominarlo. Dall'altra il richiamo forte, assoluto, immediato di questo mio bisogno.

Bisogni assoluti l'uomo ne ha tanti, bisogni a cui è impossibile resistere : quello sociale, quello sessuale, quello religioso...

I primi due ci accomunano proprio tutti a livello immediato e conscio, il terzo è ancora più forte ma per la sua complessità merita un'elaborazione un attimo più matura.

Il mio diventa sempre più una rarità, e anche per me è stato PER TROPPO TEMPO SCONOSCIUTO e CONFUSO: si chiama IMPEGNO CIVILE, è quell'istanza, che se soddisfatta, forse mi permetterà un giorno di guardarmi allo specchio senza arrossire.

Prima ignoranza e indolenza non rendevano maturi i tempi.

Ora, da quando ho cominciato a mettere a fuoco certe questioni - grossomodo dai 19 anni in poi - la consapevolezza è aumentata e così il desiderio di rendermi utile.

Ignoranza e indolenza sono 2 nemici che non ho ancora sconfitto del tutto, e forse saranno sempre in agguato ( il primo di sicuro: non si finisce mai di imparare) e in più si mette una dannata ( ma di cui ne vado fiero) forma mentis da "cane sciolto" che mi fa escludere una forma di attivismo partitica ( almeno per ora di sicuro).

Ma ciò non mi preclude di alzare il culo, non mi giustifica, e adesso ogni mese che passa mi pesa tantissimo.

Sento che l'esperienza che sto facendo ora è giusta e necessaria per la formazione della mia personalità,ma so anche che la dimensione estera per me è e sarà sempre un'interessante e avvincente dimensione di PASSAGGIO, nulla di più.

Non la voglio sminuire, perchè mi affascina per le molteplici opportunità che da,ma so che per soddisfare il mio Bisogno devo stare necessariamente presente nel mio Paese.

Ho mille progetti in testa, e molti riguardano l'estero, ma so già quello che vorrei fosse il mio destino. E sono impaziente di ritornare e mettermi alla prova.

I pericoli sono tutti dentro di me, e ultimamente sto maturando l'idea che anche alcune tendenze positive del mio carattere vanno necessariamente modificate, altrimenti non andrò da nessuna parte.

Forse per la prima volta sto prendendo coscienza di un qualcosa che già mi è stato fatto notare,ma che ho sempre preso troppo sotto gamba.

A volte mascherato da difettuccio, quasi sempre associato ad un qualcosa di positivo, mi è stato spesso fatto capire che in molti casi eccedo in visione ROMANTICA della vita.

E' VERO, è l'aspetto negativo della questione è che questa istanza, se non correttamente educata, rischia di farmi avere una visione profondamente deformata di fatti e persone.

Non è soltanto per la miriade di delusioni e avvelenamenti di fegato che mi crea - che sarei anche disposto a pagare come prezzo necessario per l'espressione completa della mia persona - ma soprattutto perchè appanna fortemente la capacità di COSCIENZA CRITICA , il motivo per cui voglio smussare questo lato del mio carattere.

Diventare cinici è uno dei miei incubi peggiori, e credo che una certa forma di astratto romanticismo predisponga molto bene alla lunga a questo triste traguardo.

Per non diventare un giorno quello che non vorrei mai, è bene che da adesso cominci a non prendere sotto gamba certe questioni, solo apparentemente irrilevanti.

Di difetti peggiori ne ho ben altri su cui lavorare pesantemente, ma anche questa questione, solo in apparenza non grave , ha una sua importanza che una serie di esperienze personali mi han permesso di far venire alla luce.

Tutto si intreccia, cerco incessamente una sorta di equilibrio fra varie istanze, ben conscio che col casino che mi ritrovo dentro, è un'impresa impari anche solo trovare una forma di EQUILIBRIO PRECARIO.

Ma ne sento la necessità, per cominciare a raccogliere, per cominciare a COSTRUIRE