Creato da regina_crimilde il 25/10/2005

C'era una volta...

le fiabe sono solo dei ricordi d'infanzia o non sono piuttosto un codice da interpretare? Andiamo alla ricerca dei valori, dei miti, della storia profonda dell'umanità e dell'io che trasmettono.

 

 

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La matrigna-la mamma

Post n°13 pubblicato il 05 Novembre 2005 da regina_crimilde
 

Ci sono matrigne nelle fiabe: tante.
Specialmente se paragonate alle poche (e scialbe) madri.

La famiglia è spesso disequilibrata: nonni al posto di genitori; tanti orfani; padri vedovi, tutto tranne che inconsolabili e infatti, ahimé, spesso rimaritati male; sorelle e fratelli, anche in numero spropositato (al ché non si fa fatica a capire perché quelle povere madri siano morte); madrine e tutori.
Ma madri poche. E spesso appena appena accennate: narrate quel tanto che basta a partorire il figlio o la figlia che poi sarà il protagonista.

Come la mamma di Biancaneve la cui esitenza è ricordata solo per l'evento simbolico che sarà all'origine del nome della fanciulla. Si punge un dito cucendo alla finestra e vedendo il sangue cadere sul davanzale di legno, coperto di neve, proferisce il famoso voto: " Se potessi avere una bambina dai capelli neri come l'ebano, dalle labbra rosse come il sangue e dalla pelle bianca come neve!".

All'origine di questa assenza delle madri nelle fiabe pare corrispondere un tabù ancestrale. Non è accettabile che la mamma possa essere "cattiva". La sua faccia oscura viene esorcizzata dalla creazione di un suo alter, la matrigna. Questa assolve il ruolo femminile nella famiglia immaginaria e archetipa, e al tempo stesso si carica delle valenze crudeli senza per questo mettere in discussione la totale bontà che alla figura materna si deve e si vuole attribuire.

Così, mentre l'autorità spetta comunque al padre, che quindi è assolto da accuse di severità, crudeltà, freddezza, proprio perché sono attributi che gli competono in quanto giudice e sovrano, la creazione della matrigna risolve il conflitto esistente tra ventre che genera (e quindi buono) e comportamenti malvagi.

Ma questo fa anche pensare che questa crudeltà delle madri deve esserci sempre stata. E con una frequenza e un parossismo tale da doverla censurare ed escludere dalla elaborazione dell'inconscio collettivo che la è la fiaba.

Commenti al Post:
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 05/11/05 alle 12:44 via WEB
Oddio...non ci avevo mai pensato in questi termini...e io mi ritengo anche una mamma "cattiva"....
 
vita1954c
vita1954c il 05/11/05 alle 14:40 via WEB
Un ventre che genera può essere cattivo e viceversa buono il ventre che non ha gennerato.Non tutte le donne hanno il loro l'amore materno, si può essere madre, ma non per questo l'aver generato implica l'amore materno. o li si ha o niente.Questa fiaba mi piace, a proposito tutto ok, grazie mille, sei stata una vera prof. ciao
 
elettra.64
elettra.64 il 06/11/05 alle 08:58 via WEB
"Ogni uomo tende al bene" così che seppur si è malvagi, dentro se stessi non se ne ha piena consapevolezza ed ogni comportamento crudele o ingiusto viene giustificato da un fine che si crede nobile e giusto. E' l'eterna lotta tra bene e male, magari fosse così facile discernere le azioni ingiuste!
 
magdalene57
magdalene57 il 06/11/05 alle 11:36 via WEB
questo posto mi piace sempre di più.... sarà che son cresciuta con le fiabe....la matrigna..crudele, priva di amore, a cui mancano gesti affettuosi se non arriva a quelli duri ... ci sono madri così, eccome...e credo che sempre ci sian state...ma la prole veniva in qualche salvaguiardata dalle nonne da stuoli di zie che vivevano in famiglia... c'è una parte di matrignità in ogni madre... ? io credo di si. esiste sempre la doppia valenza , la doppia possibilità... ognuno di noi ha in sè la negazione del suo essere.... mame distratte, mammme anafettive, mamme incapaci di esserlo, mamme che uccidono... le matrigne sono in noi. in agguato...guardano dentro lo specchio e decidono quando agire....
 
 
regina_crimilde
regina_crimilde il 06/11/05 alle 20:15 via WEB
sì, sono d'accordo. c'è una perdita del tessuto sociale che aveva proprio questo ruolo di "cuscinetto". oggi siamo soli, in famiglie nucleari minuscole, che per assurdo esasperano tutti i conflitti che il gruppo stemperava. ma certo l'idea della madre-matrigna nasce in un'epoca che invece era patriarcale e in cui questo modello che (in parte) rimpiangiamo era dominanate. e allora, come la mettiamo? è un tema su cui riflettere, e molto. la visceralità, la fisicità della maternità ha più possibilità di trasformarsi in un mostro, rispetto alla astrazione della paternità?
 
solfeggio
solfeggio il 06/11/05 alle 14:02 via WEB
...come dire che anche nelle fiabe, che son scritte con la lingua del cuore, la famiglia non è sempre un quadretto leggiadro ed ideale ma è talvolta, il giardino segreto delle menzogne, dei segreti celati, è il terreno dove nasce la follia e si conferma l'emarginazione..... Questo posto piace molto anche a me. Sarà perchè la padrona di casa ha molto poco della matrigna?
 
 
regina_crimilde
regina_crimilde il 06/11/05 alle 20:20 via WEB
ma guarda un po'...proprio dopo essermi scelta un nick così, mi si dice che sono poco matrigna!!!!:). è il mio fallimento, allora:)))). [scherzo, naturalmente. grazie].
 
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