C'era una volta...
le fiabe sono solo dei ricordi d'infanzia o non sono piuttosto un codice da interpretare? Andiamo alla ricerca dei valori, dei miti, della storia profonda dell'umanità e dell'io che trasmettono.
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Intorno a Cenerentola - 1-
Alcuni studiosi, sottolineando la possibile origine cinese della storia di Cenerentola, in particolare fanno notare come uno degli elementi ricorrenti (e più noto, anche nelle versioni occidentali) sia quello dei piedi minuti della protagonista, notoriamente segno di nobiltà e distinzione nella cultura cinese.
La versione cinese, infatti, enfatizzava il fatto che Cenerentola (chiamata Yen-Shen) aveva "i piedi più piccoli del regno".
Nelle versioni occidentali e successive, che hanno perso questa premessa culturale, è in effetti abbastanza oscuro il motivo per cui il principe si aspetti che una sola ragazza nel regno sia in grado di indossare la scarpina ritrovata.
In alcune versioni, poi, non si parla neppure più di una scarpina, come elemento magico che opera la trasformazione di vita della povera fanciulla perseguitata, ma di un anello o un braccialetto.
Che la scarpina fosse "di cristallo" è poi detto solo nella versione di Perrault e in quelle derivate (per esempio nella Cenerentola di Disney), e pare trattarsi di un tocco deliberatamente creativo dell'autore, ispirato all'elevato valore del cristallo nel XVII secolo.
Nella variante dei fratelli Grimm, per esempio, la scarpetta era d'oro.
La tecnica cinese della fasciatura dei piedi si chiamava del "loto dorato" ed il piede in età adulta non misurava più di sette centimetri e mezzo.
Del piede come elemento erotico ha parlato molto Freud e la cultura orientale sembra infatti annettere grande importanza a questo tipo di feticismo. Ma nel tempo la distinzione del piede piccolo venne a configurarsi come un elemento di tipo sociale: le donne ricche e nobili,. infatti, potevano permettersi la "fasciatura" (e la conseguente deformità fisica) pouiché sarebbero state servite tutta la vita. Mentre il piede di dimensioni naturali era riservato alle povere che dovevano lavorare e quindi avere una buona mobilità.
Ma a chi pensa che oggi siamo lontani mille miglia da quelle torture, basterà ricordare come in occidente milioni di donne usino volontariamente scarpe a punta dal tacco altissimo. Al di là dello slancio conferito alla figura, infatti, il tacco alto serve anche a far sembrare i piedi più corti e stretti.
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Il dossier di questo numero è dedicato a "Fiabe di ieri e di oggi".
C'è anche un articolo di Regina Crimilde sulla figura della madre: UNA MADRE DA FAVOLA
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