Creato da regina_crimilde il 25/10/2005

C'era una volta...

le fiabe sono solo dei ricordi d'infanzia o non sono piuttosto un codice da interpretare? Andiamo alla ricerca dei valori, dei miti, della storia profonda dell'umanità e dell'io che trasmettono.

 

 

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Barbablù e il lato oscuro del matrimonio

Post n°66 pubblicato il 29 Maggio 2006 da regina_crimilde
 

Bettelheim ritiene che la fiaba Barbablù affronti la questione della possibile componente distruttiva della sessualità e che la sua funzione sia proprio di agire da monito rispetto ai rischi legati al cedervi.

Torna quindi il tema di Eros e Thanatos che abbiamo affrontato qualche post fa.

Quindi le mogli di Barbablù che venivano da lui punite con la morte per non aver saputo resistere alla tentazione di avvicinarsi alla stanza proibita del castello, in realtà sarebbero state punite per aver commesso infedeltà nei confronti del consorte.

Perrault stesso, nel raccontare la fiaba, la conclude con un esplicito commento che è anche un consiglio morale offerto alle donne: la curiosità, malgrado tutte le attrattive, è un ben tenue piacere in confronto ai costi che porta con sé .
Una curiosità, quindi, che è voglia di sperimentare la sessualità e che ben si adatterebbe al mondo frivolo e lascivo della corte francese, cui Perrault indirizzava i suoi racconti. Un mondo, poi, in cui i matrimoni di interesse erano la norma, e in cui la distrazione sessuale era comune e spesso accettata, nei ceti alti.






Ma la fiaba di Barbablù è inquietante anche nel paradosso in essa contenuto e cioè che, senza infrazione del divieto, lo sposo crudele e assassino avrebbe conservato un ruolo di compagno generoso e magnanimo. In qualche modo la responsabilità della trasformazione di Barbablu in un essere malvagio è dovuta alla disobbedienza delle mogli, che cedendo al proprio impulso  (la curiosità sessuale), si avventurano nei territori pericolosi del desiderio. L'infrazione da loro commessa è dunque relativa al sovvertimento del proprio ruolo sessuale e familiare passivo. E questa si porta dietro un ribaltamento dei ruoli, per cui il marito, seduttivo a suo modo in quanto offre protezione e benessere, si trasforma in un mostro sanguinario e dispensatore di punizioni.

Tutti gli elementi principali della fiaba, la compresenza di perversione ed innocenza, amore e violenza, legame matrimoniale e morte - la rendono particolarmente paurosa e ribadiscono il ruolo, tipico delle fiabe, di svelare attraverso metafore, i lati oscuri della società che le ha generate.

E' anche interessante notare che le favole erano spesso raccontate da donne anziane: e quindi lo scopo di questo racconto sarebbe stato avvertire le giovani sulle conseguenze non tanto morali ma piuttosto pratiche del sesso, dell'infrazione del codice o anche della gravidanza (desiderata o meno) che potevano portare alla morte.

Resta importante considerare come nella fiaba di Barbablù si nasconda e si riveli tutto il sommerso meccanismo psicologico che lega, una volta ma anche oggi, il carnefice e la vittima, il marito oppressore e la moglie abusata, l'uomo violento e la donna malmenata e vittima, che però riamangono, morbosamente legati in modo spesso inscindibile.

Nonostante l'evoluzione della società, il minor bisogno di protezione economica della donna, il suo ruolo sempre più paritario riconosciuto socialmente, ancora assistiamo (e non solo in strati sociali infimi) all'asservimento da una parte, e all'abusività dall'altra.
Con una incapacità sostanziale della donna a liberarsi dal ricatto emotivo dell'uomo, padre-padrone.
Come la moglie di Barbablù, la donna resta intimamente convinta di aver giustamente provocato l'ira e la punizione di un compagno, altrimenti esemplare.
E di questa reazione resta schiava e prigioniera.

 
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regina_crimilde
regina_crimilde il 31/05/06 alle 15:08 via WEB
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