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lusso democratico..?!

Post n°87 pubblicato il 19 Maggio 2008 da ifigenia80

è il gran giorno. si ho deciso. no,no,no,son sicurissima. oggi,sabato17 maggio voglio dar fondo ai miei risparmi,ma voglio entrare nel negozio dior e far mia quella borsa,che per me è LA borsa!
ma si quella di pelle ocra,a sacco,con i manici a catena,grande,spaziosa e maledettamente griffata..
.....
oh cazzo,ho fatto troppo tardi e ho dovuto fare altre spese. ok,la prenderò lunedì,in quei negozi non c'è molta fretta..
domenica sera,casa,pigiama,stanchezza impellente,infradito ciabattanti,prima di crollare a dormire un pò di report fa sempre bene..
argomento della serata? griffe e sfruttamento di manodopera cinese..
incuriosita mi metto davanti allo schermo e guardo..
e la rabbia monta..
perchè?!
perchè,tra le tante,inquadrata e bene in vista appare proprio la borsa che volevo!
costo al produttore cinese che non paga le tasse e sfrutta clandestini?! 16 euro
costo della borsa nel negozio?!846 euro!
che??!!
dopo il primo salto sbigottito sulla sedia resto in ascolto
e la puntata è la parte seconda di quella dello scorso dicembre:
cambiano le marche,ma la sostanza rimane
quasi tutti i grandi marchi italiani e non,D&G,ferragamo,valentino,dior,chanel,burberry,vitton,montblanc e tanti altri accettano che la produzione delle loro ambitissime borse venga subappaltata da italiani a cinesi che sfruttano manodopera di clandestini ( che vivono e dormono nei capannoni fabbrica).
conseguenza?! i costi di produzione si abbassano,azienda e appaltatore italiano guadagnano un casino e il sacrificio alla multiforme moda è sempre perpetrato..
PUAH!
a me veniva in mente,mentre vedevo e ascoltavo la gabanelli (dio protegga lei e tutta la rai 3 che fa riflettere!),tutte le pubblicità sulle stupidissime riviste patinate( 15,20 pagine prima di arrivare al mero indice! che spreco di alberi e carta!)in cui questi capolavori dello sfruttamento vengono presentati come l'ultimo fulgido esempio di creatività e perizia italiana ( o francese o inglese fate un pò voi)
invece?
invece la realtà è spaventosamente diversa: borse create in cina e finite di assemblare e marchiare in italia ( e solo per questo son dichiarate " made in italy"), borsellini e pochette,per i quali nei negozi lussuosi verranno chieste cifre vergognose ammassati in scatoloni di cartone in magazzini,garage e fabbrichette squallide,piccole e sporche e per questo privi di tutto quell'allure che di solito il marchio basta a scatenare,clandestini schiavizzati e forzati in turni massacranti perchè servono migliaia di pezzi in poco tempo..
se scrivessi ora che a me abiti e accessori firmati non intyeressano sarei ipocrita: so bene quanto faccia figura indossare griffe da capo a piedi,tanto da sembrare una raccolta di firme per una petizione ambulante e imbracciare una borsetta di cui si intuisca facilmente la firma.
MA questo non è e non può essere il sale della vita.
mi chiedo infatti, che interesse possa mai avere uno di questi nuovi miliardari cinesi quando vengono qui initalia a afre spese nei nostri negozi: lo sa benissimo che quelle camicie,borse,scarpe e via discorrendo è fatto o incina o da suoi connazionali schiavizzati.
perchè dovrebbe viaggiare km e km per comprare roba prodotta a casa sua( realmente ed idealmente)?!
il mercato americano non si fida più del marchio made in italy e fa bene, il vero lusso ,ormai,è cercare un vero artigiano e comprare da lui scarpe e borse davvero uniche, i marchi più famosi stanno affossando la perizia e la fama degli artigiani italiani
cosa distingue,quindi una borsa vera da una falsa?
il prezzo e il luogo di vendita
nient'altro..
fanculo..

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Ricevuto in data 20/05/08 @ 17:59
Record dopo record per i carburanti. Benzina e gasolio sono ormai a un passo da 1,50€ al litro. L... (continua)
 
Commenti al Post:
Ladybaby23
Ladybaby23 il 19/05/08 alle 12:11 via WEB
ho lavorato per un'azienda che produce calzature conto terzi ( tipo Gucci, YSL etc) Vuoi sapere quanto costa produrre una scarpa? Tieniti forte...dai 36 ai 50 euro..
(Rispondi)
 
ifigenia80
ifigenia80 il 19/05/08 alle 19:39 via WEB
non lo metto in dubbio. secondo report di ieri ad un azienda italiana che si occupava solo di tomaie il lavoro su ogni singola scarpa costava 18 euro. i cinesi facevano lo stesso lavoro per 9. una concorrenza sleale è dir poco. ps: per quanto poi i grandi marchi mi chiedono per i loro griffatissimi prodotti io pretendo che lo stefano eil domenico,il giorgio e il valentino siano stati chini sul tavolo di lavoro ad assemblare la scarpa o la borsa. mai più mi farò tentare da una griffe..
(Rispondi)
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