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Racconti di una vita

 

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Isabella Ragonese

Post n°19 pubblicato il 01 Settembre 2010 da pacchiello

La prima volta che ti ho vista, dentro lo schermo enorme di un cinema, eri una delle tante ragazze che lottano per farsi spazio nel labirintico ed esasperante mondo del lavoro, e già allora mi aveva colpito la tua capacità di emergere da quella pesante vita, con la tua leggerezza.

Leggerezza negli atteggiamenti, nelle conversazioni, nel fare l’amore, nell’essere.

E adesso, mentre quasi per caso scopro che tu, meravigliosa conterranea, avrai l’onore oneroso di aprire la mostra del cinema italiano, donandogli un po’ della tua luce innata e fresca come quella delle nostre albe, sento lo scorrere fluido dell’emozione dentro il muscolo che mi da la vita e un irrefrenabile quanto buffo orgoglio nel sentirmi (finalmente) fiero di essere palermitano.

Non ho idea se diventerai una star del nostro cinema, ma voglio dirti grazie, a nome di tutti coloro che respirano ogni giorno l’aria di questa nobile città decaduta.

Grazie perché ascoltarti è una musica sensuale, dal remoto suono familiare.

Grazie per la spontaneità con cui ti perdi in quei sorrisi, tracciando disegni meravigliosi sul tuo viso colorato di rosa, dalla passione che scorre sotto.

Grazie perché fai quello che sai fare, e non hai bisogno di dirlo, per comunicarlo al mondo.

Grazie per averci creduto, e aver regalato a noi quella che oggi sei.

Grazie per tutte le volte che ti guardo, anche quando gli occhi sono chiusi.

 
 
 

Domenica a Mondello

Post n°17 pubblicato il 14 Giugno 2009 da pacchiello
 
Tag: Sociale

Il languido sciabordio dell’acqua si mescolava alle urla lontane dei venditori ambulanti confondendosi col canto dei passerotti che annunciava il nuovo giorno…

In questa stato di semi coscienza decisi che le 8.15 era un orario giusto per compiere la missione che mi ero prefisso ieri e che il sogno appena fatto mi aveva ricordato.

Inaugurare la mia personalissima stagione balneare.

L’intero, e grazie a Dio, breve percorso che mi portò dritto sulla spiaggia fu pieno di quelle sensazioni un po’ adrenaliniche ma anche cariche di curiosità che avverti ogni volta che rinnovi un rito che si ripete da sempre.

Appena i miei piedi regalarono alla spiaggia il peso della mia mole, piuttosto cresciuto rispetto alla stagione passata, la prima impressione fu di leggero smarrimento nel vedere quell’immensa distesa di sabbia, o per lo meno ciò che capanne, lettini e ombrelloni non occupassero già, per gran parte libera da qualsiasi forma di vita, quasi a voler essere un premio alla mia mattinata domenicale.

Solo dopo aver steso il telo ed essermi liberato di quegli accessori che il buon gusto ci costringe ad indossare quando siamo per strada, mi sono accorto quanto fosse calmo e accogliente il mare.

Sì accogliente è proprio il termine che per primo è arrivato alla mia testa mentre, un po’ più giù, gli occhi sembravano cambiare il loro colore naturale riempiendosi di quella meraviglia cristallina e azzurra così immensa e vuota da avere un aspetto quasi sacro nel silenzio del litorale.

Sapevo che quella magia sarebbe durata ben poco, anzitutto perché sapevo che la mia resistenza al sole non sarebbe durata più di due ore, ma soprattutto conscio che prima di questa scadenza il popolo della notte avrebbe invaso quel posto, profanandolo con le sue urla e la sua semplice presenza. Così, feci finta di snobbare per qualche minuto quella sterminata distesa liquida che pareva pronunciare il mio nome e dopo, vinto, mi buttai tra le sue braccia salate e, incredibile ma vero, tiepide, come se la notte avesse lasciato loro ancora un po’ del calore che avevano accumulato il giorno prima.

Mentre gambe e braccia eseguivano un movimento che aveva la presunzione di chiamarsi nuotata, credevo che nulla potesse superare quell’indefinibile appagamento dei sensi dovuto allo scambio termico tra il mio corpo e quello del mare e perciò rimasi ancora più sorpreso quando, regalando anche al mio dorso la freschezza dell’acqua, ammirai quel meraviglioso spettacolo che quasi avevo dimenticato.

Il San Bernardo che dorme, quel piccolo grande promontorio che domina il golfo, come un enorme cagnaccio accucciato sulle sue zampone, a godersi quell’impagabile spettacolo della natura.

Rimasi un tempo indefinito a gustarmi quel trionfo della natura, interrotto solo dai brividi che percorsero la mia pelle indicandomi che tutto ciò che è bello non può durare troppo…

Mentre mi avvicinavo alla spiaggia, notai quanto avesse già cambiato aspetto. E capii che era giunto il momento di pagare dazio per le meraviglie appena godute.

Subito fui catapultato nella versione più classica della Mondello estiva.

La sabbia sul mio telo era il regalo di due anziani signori che avevano scelto proprio me come compagno della loro giornata di mare, che cari…

Un uomo che non pesava più di 50 kg, ma pareva poterne sollevare 200, pensò bene di strillarmi all’orecchio che, se volevo, potevo fare colazione con le sue (zuccheratissime) ciambelle. Ma chi sembrava davvero intenzionata alla colazione era la bimba che avevo lasciato poco prima mite e dormiente e che ora ritrovavo famelica e piagnucolosa, mentre la madre si scervellava per capire i motivi di tanto rumore, ignorando quello sguardo che puntava dritto al suo seno sinistro…

Era arrivato anche lui, già, l’immancabile fricchettone, colui che noteresti in mezzo a milioni di persone, insomma u tasciu che condivideva amabilmente con i fortunati che si trovavano entro un raggio di 20 metri da lui, la sua interessantissima conversazione telefonica nella quale decantava al collega dall’altra parte dell’etere le sue gesta della notte appena trascorsa, a colpi di cocchiteil on the rocchisi e conquiste degne del miglior Casanova, concludendo la sua arringa con un eloquente “Compà laaif is naaaau” che racchiudeva egregiamente il suo stile di vita pieno di successi…

E mentre una donna con gli occhi a mandorla cercava volontari per il suo irrinunciabile masagio orientale, un uomo dai pettorali sgargianti sferrava un attacco diretto alla sua preda di turno alla quale chiedeva “Sbaglio? O ci conosciamo”, “sì…sbagli” rispose la vittima alzando appena gli occhi dal suo libro, costringendo il Don Giovanni siciliano ad una ritirata repentina…

Ma non facevo in tempo a dolermi per quel corteggiamento senza successo che, immediatamente, venivo distratto dai richiami dolcissimi di una mamma che, in ansia per la figlia da troppo tempo in acqua, le urlava “Noeeeemi ora basta, esci che c’hai le labbra viole!” e si sentiva ribattere dalla piccola che avrebbe obbedito subito ma purtroppo “sto facendo pipììì aspè!”

In quello stesso istante, mentre un cordialissimo signore mi faceva notare la prelibatezza della merce che vendeva, sussurrandomi all’orecchio “Che bello u coooccon” e la donna orientale capiva dalla mia occhiata fulminante che non ero interessato al suo masagio propostomi per l’ennesima volta, mi rendevo conto che la mia domenica ammare era arrivata al capolinea e, quasi a voler sancire questo verdetto, un nobile bagnante a qualche metro da me faceva notare all’amico che poteva fare il bagno in quanto eravamo giunti ad un orario che il suddetto signore simboleggiava col famigerato gesto che si addice a chi, diciamo così, non ha avuto molta fortuna con la propria consorte…

Sono uscito dalla spiaggia non potendo non notare l’enorme massa di persone che la rendeva irriconoscibile a ciò che avevo avuta la fortuna di vedere solo un paio d’ore prima, ma nonostante tutto ho avuto la stessa identica sensazione che percorre le mie ossa ogni volta che vivo Palermo e le sue meravigliose contraddizioni, sentendomi legato a questa terra come lo sono l’idrogeno e l’ossigeno in ognuna delle infinite molecole di quello splendido mare a cui stavo per dare le spalle.

 
 
 

Deliri

Post n°16 pubblicato il 12 Marzo 2008 da pacchiello
 
Tag: poesia

Alla fine di un pensiero un bacio, il suo rumore

Mi ridesta mentre cerco il tuo sapore

Un sorriso le mie labbra un po’ allontana

Come fa con noi la vita strana

Ripenso a noi, a quei sorrisi giovani
Così innocenti, imbarazzati, che tradivano un intimo sì
Follìe di un tempo, che si prendeva gioco di noi
Due cuori in mezzo, a una giostra di fate e di eroi

Adesso che, sei pioggia e sole
La voce tua, canta le mie parole
Adesso che, sorrido anch’io
Sul volto il mio sorriso, ce l’ha dipinto Dio

Per tutta la vita.

On air : Gianna Nannini - Alla fine

 
 
 

Il palemmitano a Londra...

Post n°15 pubblicato il 03 Marzo 2008 da pacchiello
 
Tag: Sociale

Sveglia

-    Paul : Darling your hairy legs sting mine all night long!

(Giò ma chi hai i spuntuna nte ‘ammi, mi ciunnasti tuttu sta notte!)

-    Rose : My night was worst…with my eyes barred, while you were snoring like King Kong!

(Almeno tu durmisti Pavolo…io fici a nuttata cu ttìa cà ranfuliavi tipo Kinghi Konghi!) 

 

Colazione

-         Paul : Rooose, this coffee taste like water octopus !

(Rooosa, stu cafè pari acqua ‘i purpu !)

-         Rose : Shut up, you’re octopus, with your tentacles under the sheets...

(Ma zittuti, cà l’unicu purpu ‘ccà si tù, quannu t’infili ‘nto liettu…)

 

Lavoro

-         Boss : Mr Brokepussy is impossible, also this morning you’re late…

(Signo’ Fecarotta è mai possibile, pure stamattina in ritardo…)

-         Paul : Sorry boss, my stupid wife found our home where Jesus lost his socks!

(Avi raggiuni capo, ma è culpa mìa si dda cosa ‘nutili i me mugghieri truvò a casa unni persi i quasietti u Signuri?)

-         Boss : “His shoes”, Mr Brokepussy…

(Si dice “unni persi i scarpi”, Fecaro’…)

-         Paul : Noo right, Jesus before lost his shoes, and then his socks, at my home!

(Noo, i scarpi u Signuri i persi prima, e a me’ casa persi i quasietti!)

 

Cena

-         Paul : Darling, I’m very hungry tonight!

(Giò haiu un pitittu ca parinu 2!)

-         Rose : Mmm what a surprise…Let’s go, I prepared your favourite meal for you.

(E qual’è a novità…amunì Pavolo ca stasira ti fici a pasta cu furnu)

-         Paul : What are you saying? Ohhh it’s amazing, you’re a great cooker, my mother was fault!

(Ma chi mi stai dicennu, mariiia che beeella, giò tu ta’ firi a cucinari, me’ matri aveva torto…)

 

Dopocena

-         Rose : I’m boring tonight, Paul let’s go to cinema, come on…

(Stasira a televisione un c’è nienti, Pavolo portami o’ cinema amunì… )

-         Paul : Are you crazy?! Last time was so expensive to go there. Let’s go to bed to make “War and peace” film…before we make war, and then we make love ahahah…

(Ma si’ pazza?! Ancora m’abbrucianu i carni pi’ quantu custò l’ultimo film. Faciemulu nuatri u film giò…“Guerra e pace”, prima faciemu a guerra e poi a paaaci, ahahah.)

-         Rose : War with you is short like Gulf war! my mother was right…

(Ma quali guerra, a guerra cu ‘ttìa dura 5 minuti! me’ matri aveva raggiuni…)

 
 
 

Il palemmitano allo stadio...

Post n°14 pubblicato il 06 Gennaio 2008 da pacchiello
 
Tag: Sociale

All'ingresso mentre è in coda, ad un quarto d'ora dall'inizio della partita, comincia a gridare "ohhh ohhh a partita accuminciòòò" convincendo le maschere a non essere "troppo meticolose" nei controlli.

Si distrae dalla partita non potendo non ammirare i piroettanti lanci del ghiacciolo, eseguiti dal venditore di gelati e bibite di turno verso la platea assetata, che manco al circo di Montecarlo a Natale si vedono...

...e si diverte a prendere in giro il suddetto venditore, con un gioco di parole che trasforma la parola "ghiacciolo" in "facciolo" (che se vogliamo trovargli una traduzione potremmo dire "voltafaccia", ma racchiude mille altri significati non proprio positivi...)


Anche se in campo c'è l'Italia che gioca contro la Norvegia, si mette a cantare "chi non salta è catanese uè", che poi sarebbe "chi non salta catanese è" ma tanto è u stissu...

...e subito dopo esplode in un boato anche se in campo lo 0-0 regna noioso, semplicemente perchè "Luca Toni si susìu ra panchina!" cioè "Luca Toni sta per entrare in campo!"...

...e un anno dopo invece, durante Palermo-Fiorentina, accoglie col cuore spezzato il traditore dedicandogli lo striscione "CurnuToni".

Durante l'intervallo all'unìsono intona un coro di "shhhhh" mentre lo speaker annuncia i risultati parziali delle altre partite, che interessano quelli che hanno giocato "i glandestini" (le scommesse in nero, che sono pagate megghiu della Snai...)

Accompagna la rimessa in gioco del portiere avversario al grido della Nord "suuuuuuca" corrisposto da quello della Sud "fuuuorti" a cui la Nord risponde "ca' puoooompa" con la Sud che chiude l'esibizione con un "chiù fuuuorti" e tutto il resto dello stadio che applaude in visibilio per quello spettacolo!

Assiste festoso alla rincorsa senza speranza di un poliziotto di 195 kg che cerca disperato di acchiappare un ragazzino di 11 anni che ha appena scavalcato le (insormontabili) recinzioni del campo, beffeggiando il malcapitato e passandogli sotto le braccia senza farsi beccare, gesto accompagnato dalla Curva con un "olèèèè" manco fossimo in un'arena a Madrid !!!


 
 
 

Il Bel Paese

Post n°13 pubblicato il 13 Novembre 2007 da pacchiello
 

Benvenuti nel paese dei pazzi
Dove la gente muore ogni giorno
Chi per cause naturali
Chi per violenza
Chi per tragica fatalità...

Benvenuti nel paese dei pazzi
Dove un poliziotto spara ad altezza d'uomo
Forse per violenza
Forse per tragica fatalità...

Benvenuti nel paese dei pazzi
Dove la vittima non era un ragazzo, non era un dj...era un TIFOSO !!!
Forse litigava con altri ragazzi, no...TIFOSI !!!
Forse dormiva
Chissà...

Benvenuti nel paese dei pazzi
Dove la domenica gli stadi si riempiono di gente
Molti sono tifosi
Alcuni sono TEPPISTI
Chissà...

Benvenuti nel paese dei pazzi
Dove la giustizia non si fa nei tribunali
Alcuni se la fanno a casa
Altri tra le strade
Altri chissà...

Benvenuti nel paese dei pazzi
Dove il giornalista diventa sciacallo
Dove il poliziotto diventa martire
Dove un povero ragazzo diventa TIFOSO
Dove il tifoso diventa TEPPISTA
Dove il teppista diventa GIUDICE

Benvenuti nel paese dei pazzi
Sì proprio quello di Leonardo, Dante, Colombo, San Francesco
Lo stesso di Mussolini, Cosa Nostra e Calderoli, eh già...
Quì troverete un popolo ricco di storia !
Così ricco, che non imparerà mai ad apprezzarne il valore
Continuerà ad arricchirsi di altra storia, bada bene

Ma difficilmente imparerà quello che essa insegna.

 
 
 

Estrella

Post n°12 pubblicato il 04 Novembre 2007 da pacchiello
 

L’attesa viveva i suoi momenti finali

Da un momento all’altro si sarebbe congedata da lui

E restava in bilico come le foglie negli alberi intorno

La musica scandiva quegli attimi interminabili
Le mani eseguivano una strana danza nervosa
E ogni parte del suo corpo guardava nella stessa direzione

Laddove l’attesa avrebbe ceduto il posto all’ignoto
Laddove l’immaginazione sarebbe diventata materia
Laddove, come luce al mattino, sarebbe giunta lei 

Di luci ne giunsero due, appaiate, in movimento

Percorsero un breve tratto prima di scomparire

In un punto dove si compì ciò che la mente agognava

Il desiderio si presentò affascinante come mai
Camminava sulle sue gambe
Sorrideva con i suoi occhi
Parlava con il suono della sua voce

In quel momento il mare avrebbe potuto aprirsi
Il cielo oscurarsi
I marziani materializzarsi
Gli oggetti animarsi…

Niente avrebbe distolto da lei gli occhi di lui

I momenti, le ore che seguirono tutto ciò
Non conobbero né lo spazio, né il tempo
Ogni parola, ogni sorriso, ogni gesto
Subì la dolce distrazione di uno sguardo…

…su quelle dita sottili come petali
…su quelle labbra succose come fragole
…su quel profilo spagnolo come il suo sangue
…su quelle forme disegnate da una mano ispirata

La mente, da par suo, cercò di mettere ordine
Si impegnò a dare coerenza ai pensieri
Cercò di rallentare la corsa del cuore
Provò a dare compostezza alla voce

Chissà quale sia stato l’esito della lotta
L’eterna sfida tra cuore e razionalità
Ma forse non importa nemmeno saperlo
Perché l’abbraccio che suggellò il loro addio

Diede un senso ad ogni attimo della sua vita

Come se fosse trascorsa nell’attesa infinita

Che quella delicata magia si compisse.

On Air : Neffa - Passione


 
 
 

V-DAY

Post n°11 pubblicato il 09 Settembre 2007 da pacchiello
 
Tag: Sociale

Alla fine c'è riuscito!
Alla fine il virtuale è diventato realtà...il blog, piazza...gli internauti, persone in carne e ossa.
E non importa se il promotore di tutto questo sia un COMICO, non importa che quasi tutte le televisioni e i mezzi di stampa abbiano snobbato, se non addirittura ignorato l'evento.
L'Evento, sì con la E maiuscola, c'è stato. Più di 200 mila persone, in 5 continenti, hanno aderito al Vaffanculo Day.
Io ho il piacere e l'onore di unirmi a questo immenso e meraviglioso coro, per urlare la mia volontà a vivere in un mondo più giusto, senza la retorica della demagogia né l'ingenuità dello sprovveduto, ma con la determinazione di chi è stanco di chiudere gli occhi di fronte all'imbarazzante patologia della nostra democrazia.

E finiamola di parlar male dei politici, mandandoli poi regolarmente in Parlamento a rappresentarci.
Mandiamoli a casa e basta!
A cominciare da questi 25 PREGIUDICATI !

http://www.beppegrillo.it/condannati_parlamento.php

Grazie Beppe.

On Air : Tinturia, Stunz

 
 
 

E Dante si diede al rock

Post n°10 pubblicato il 22 Maggio 2007 da pacchiello
 

"Quando tu sarai tornato al mondo
e riposato de la lunga via,
ricorditi di me, che son la Pia;
Siena mi fe', disfecemi Maremma:
salsi colui che 'nnanellata pria
disposando m'avea con la sua gemma.
Siena mi fe', disfecemi Maremma".

I versi regalati dal sommo poeta all'intera umanità.
Il rock puro delle chitarre elettriche.
La graffiante sensualità nella voce della Gianna nazionale.
La dolce melodia degli archi.
La potenza sprigionata dalle casse toraciche dei soprani.

Dentro questo meraviglioso mare, scorrono leggere le parole della scrittrice Pia Pera, trascinando lentamente i sensi e l'anima dentro questa storia. Questa leggenda.

L'incredibile vicenda, citata nei versi del quinto canto del purgatorio della Divina Commedia, di tale Pia de' Tolomei, nota famiglia senese, che rimasta sola a Siena dopo la dipartita in guerra del marito, vienne affidata dallo stesso marito alla custodia del suo miglior amico.
Ma la passione, si sa, non guarda in faccia nemmeno un valore profondo come l'amicizia. E così, perso nella bellezza della giovane Pia, l'amico accompagna la custodia della donna ad un insistente corteggiamento, respinto però con sdegno dalla giovane sposa.
L'amico, frustrato e umiliato nella sua virilità, si vendica meschinamente della donna.
Al ritorno del marito, gli mostra la moglie, da lontano e nella penombra, avvolta nell'abbraccio di un altro uomo, in realtà il fratello della donna, tornato anch'egli dalla guerra.
L'uomo, accecato dalla gelosia, senza nemmeno chiedere spiegazioni alla moglie, reagisce violentemente costringendo la moglie ad un esilio forzato in un suo castello nella Maremma.

Da allora non vedrà più quella donna.

Pia trascorrerà la sua prigionia in compagnia di una zingara, alla ricerca di erbe medicinali in quella zona, unica anima compagna di quei terribili giorni. Gli ultimi della sua vita. Prima che la malaria se la porti via. Per sempre.
Colpevole di un crimine mai commesso.
Vittima della stupidità della persona amata.

Il viaggio si chiude con un'ultima perla, fatta di musica e parole.
La musica magica che accarezza l'animo già commosso di chi l'ascolta.
Le parole meravigliose di Pia Pera, che ascolti con la sensazione che il genio stesso del sommo poeta le abbia sussurrate all'orecchio della scrittrice.

On air: Gianna Nannini - Pia come la canto io

 
 
 

Mio fratello è figlio unico

Post n°9 pubblicato il 10 Maggio 2007 da pacchiello
 

Credo che la cosa più bella che possa regalarti un film sia l'emozione.

Uscire dal cinema con quella strana sensazione di aver compiuto un viaggio.
Una passeggiata dentro i vicoli del proprio animo, alla scoperta della nostra sensibilità.
Ieri è successo a me.
E probabilmente è stato ancora più bello in virtù di quello che mi aspettavo (o che non mi aspettavo) da questo film.
La scelta di raccontare due culture ideologiche così opposte dentro le storie di questi fratelli ha trasformato quello che poteva essere l'ennesimo film della serie "fascisti contro comunisti" in una storia che mi ha toccato il cuore.
Dopo "Romanzo criminale" sapevo che Scamarcio non è solo un sex symbol per le ragazzine, ma il vero protagonista della storia è Elio Germano.
Un rivoluzionario.
Il suo personaggio, con le sue lotte interiori, i suoi "veri" ideali, il carattere ribelle e indomito, riesce ad abbattere ogni muro, rende insignificante ogni schieramento.
E' la rappresentazione vivente, pulsante e passionale di un messaggio quanto mai attuale.
Vivere non è schierarsi, ma credere.
Non è appartenere a qualcosa, ma esserlo. Dentro.

E quando uscendo dal cinema mi sono imbattuto nelle facce che tempestano le nostre strade in questi giorni, mi sono chiesto quanti di loro siano d'accordo con me.

On air : Nada - Amore disperato


 
 
 

Le api galleggianti

Post n°8 pubblicato il 18 Aprile 2007 da pacchiello
 

Ci sono giornate che sembrano durare 30 ore.

Quando il sole ti batte forte addosso i suoi raggi infuocati, ma invece di un costume indossi una tuta da lavoro e il mare che hai davanti ha l'odore delle lamiere e il suono delle onde è soffocato dal rumore delle gru, che avvolgono in un abbraccio enorme le fiancate di una nave, che come una donna ormai matura ma esigente, si rifà l'aspetto per mantenersi attraente.

Col passo pesante imposto dalle scarpe protettive, percorro i corridoi che il nylon protegge dai segni della nostra presenza e, pur preso dalle attività affidatemi, non posso restare indifferente al lusso sfrenato che quell'oggetto galleggiante porta con se nelle sue traversate transoceaniche.

Piscine decorate da statue di marmo, un teatro accogliente ed elegante, sale adibite alla cura del corpo, librerie, casinò, gallerie d'arte, discoteche, ristoranti con vista sul mare...sorrido quando passo accanto ad una parete tempestata da ritratti della mitica Marylin che si illuminano in sequenza al mio passaggio...'sti americani' penso.

Ma come tutte le cose della vita, anche questa immensa creatura ha due facce e mi basta scendere solo qualche ponte più giù per scoprirla.
In pochi minuti passo dallo sfarzo all'essenzialità, dalla morbidezza della moquette alla durezza dei pagliolati, dalle luci del teatro allo sfarfallìo dei neon, dalle rifiniture delle suites agli spartani alloggi dell'equipaggio asiatico.

E' in quei posti, respirando sudore e fatica, che trovo un mondo fantastico.

Piccoli uomini e piccole donne, con i loro piccoli costumi di scena, animano la loro rappresentazione quotidiana della vita.
Quasi si appiccicano alle pareti se li incontri lungo gli stretti corridoi, con quei volti che sembrano quasi chiederti scusa per qualcosa che non hanno commesso, alcuni ti sorridono timidamente, altri azzardano un saluto.

Mi ritrovo in un ascensore circondato dalle loro facce tutte uguali ai miei occhi e uno di loro mi chiede "Dove trovare grande palermo stadio futbol ?" e non posso fare a meno di sorridere mentre mi esibisco nel mio inglese 'faidate' per dare una risposta soddisfacente, che spero non li conduca in qualche pizzo di montagna!

Mentre mi muovo in mezzo a loro, come un ospite quasi a disagio in una casa mai frequentata prima, sono affascinato dalla laboriosità, dall'umiltà, dall'allegria, dall'impegno, dalla disponibilità di queste api operaie e penso che forse sono inconsapevoli del loro valore.
Inconsapevoli del fatto che senza il lavoro quotidiano di quelle api nessuna statua, decorazione, piscina, o altra diavoleria che giace sulle loro teste avrebbe senso di trovarsi lì.

Non passeggeranno mai su quella moquette.
Nessun attore reciterà per loro in quel teatro.
Nessun sole tramonterà per loro seduti su quelle poltrone.
Nessuna luna accompagnerà i loro baci in quelle terrazze sul mare.

A loro, api del terzo millennio, va il mio pensiero.

On air : Sunrise Avenue - Fairy tale gone bad

 
 
 

Primavera

Post n°7 pubblicato il 23 Marzo 2007 da pacchiello
 
Tag: Poesie

Profumo di te si libera nella stanza
e invade lento il mio corpo nudo
come il ricordo che nella sua danza
oltrepassa sinuoso il mio timido scudo

Spengo gli occhi avvolto da questa ebbrezza
schiudo le labbra preso dall'emozione
e mentre il vento i miei capelli accarezza
sogno di sfiorarti con la stessa passione

E come un sole che cancella la notte
albeggia nella mente il ricordo di te

i baci bagnati e le rose di villa borghese
la tua mano nella mia sotto un cielo turchese

la poesia della tua voce che saluta il nuovo giorno
sentire che mi manchi mentre da casa tua faccio ritorno

le parole di un film musicate dal tuo respiro lento
i fiori che mi regalasti creature del tuo talento

il rosso sulle guance nell'espressione meravigliata
illuminato dalle candele su quella torta inaspettata

il tuo viso acceso da un tramonto sul mare
i miei occhi innamorati che ti stanno a guardare

il tuo canto delicato sulle note della mia chitarra
il tuo sorriso tenero mentre vado giù per terra

il suono discreto delle tue chiavi alla porta
l'incanto delle tue forme mentre giaci assorta

la tua mano che si poggia dolce sul mio petto
l'universo che si ferma perchè tutto è perfetto

Sento che mi manchi mentre fuori si fa sera
come il sole caldo in questa fredda primavera.

On air : Norah Jones - Thinking about you

 
 
 

Giuseppe

Post n°6 pubblicato il 20 Marzo 2007 da pacchiello
 
Tag: Poesie

Ti guardo mentre ti avvicini per salutarmi
hai negli occhi il segno marcato dei tuoi anni
che hai trascorso con l'ansia di lasciare
qualcosa di buono a questo mondo da buttare

Ancora oggi quando il tuo sguardo trova il mio
mi accorgo dell'esistenza del disegno di Dio
e i miei occhi si bagnano al pensiero che in me 
qualcuno un giorno trovi ciò che io ho trovato in te

Non so se la vita mi regalerà questa occasione
ma se così fosse porterei con me quest'emozione
nel donare ogni giorno al mio seme germogliato
lo stesso amore che nel mio cuore hai coltivato.



 
 
 

Giu

Post n°5 pubblicato il 10 Marzo 2007 da pacchiello
 
Tag: Poesie

Lascia pure i tuoi sogni appesi sul cuscino
il calore della tua stanza scalda il tuo corpo supino
e negli occhi che si schiudono piano
c'è la luce di un amore lontano

Le lenzuola scivolano via di te profumate
regalando al mondo intero le tue forme delicate
e quella stessa natura che ha donato loro la grazia
attenua la luce del sole intimidito di fronte a tanta bellezza

Ti alzi distratta sui piedi nudi danzando
inconsapevole dell'incanto che si sta compiendo
in quel rito quotidiano che saluta il nuovo giorno
con la magia di fermare tutto quanto ti ruoti intorno

E mentre la mente si riempie dei tuoi pensieri
        regali alle tue mani il privilegio di accarezzarti
nello specchio come dipinti appaiono i tuoi seni
        e ti accorgi che vorresti ci fosse lui ad amarti

E il tempo intanto scorre
con la leggerezza del vento che sfiora le tue tende
con la lentezza di un sentimento che nel tuo cuore si accende
come il ritmo della musica che infiamma i tuoi sensi
come la lacrima che scivola dai tuoi occhi immensi.

 
 
 

Maria

Post n°4 pubblicato il 09 Marzo 2007 da pacchiello
 
Tag: Poesie

Maria è già sveglia, mentre il sole ancora riposa
e come ogni giorno l'aspettano i doveri di sposa

e quelli di madre, di nonna, di figlia
sa bene nel suo cuore che la sua vita è la famiglia

e poco importa se non c'è posto per le sue passioni
coltiva la felicità degli altri come frutto delle sue emozioni

altre donne preferiscono la libertà, la carriera, la bella vita
lei sente suo figlio al telefono e la pervade una gioia infinita

osserva distratta dalla tv un mondo con le sue paure e i suoi orrori
accarezza dolce i suoi nipoti augurandosi per loro vite migliori

e mentre una luna leggera illumina timida la sera che arriva
nasce piano dentro di lei una sensazione strana, istintiva

per un attimo la sua mente si ferma, da quel pensiero presa
poi allontana quelle follie, come se qualcuno l'avesse sorpresa

e quasi imbarazzata torna veloce alle sue cose quotidiane
che sono troppe per concedere il lusso di una distrazione

il tempo scorre veloce, ripete tra se, finalmente stesa sul letto
guarda l'uomo della sua vita, che dorme e le appare perfetto

e mentre la stanchezza lenta si posa sui suoi occhi pesanti
lei sorride piano, ringrazia Dio e lascia volare i suoi sogni distanti.

 
 
 

Where the streets have no name

Post n°3 pubblicato il 27 Febbraio 2007 da pacchiello
 

Le luci si sprigionano su nel cielo
colorando di magia lo stellato manto
che protegge i nostri corpi come un velo
mentre ti guardo e sogno e canto.

I miei pensieri inseguono i tuoi
che fuggono come cavalli alati
mi accorgo che fermarli non puoi
mentre animano i tuoi occhi dorati

Guardiamo nella stessa direzione
stretti in un abbraccio dolce e sincero
e colgo nei tuoi fremiti di passione
il desiderio di un amore profondo, vero

La tua mano cerca la mia, incerta, lentamente
scivolando leggera sul tuo corpo che danza
la sento arrivare ed esisti tu sola tra la gente
mentre i miei sensi si perdono nel tuo profumo di organza

Le luci si spengono...assieme ai miei occhi
la musica sfuma...come il mio respiro
il tempo si ferma...o forse è il mio cuore

e mentre ti cerco
le tue labbra trovano le mie.

 
 
 

Vorrei

Post n°2 pubblicato il 21 Febbraio 2007 da pacchiello
 

E un'altra sera accoglie in grembo il giorno che volge alla fine
e dona la sua poesia a ciò che ne rimane
e una dolce sensazione di leggerezza all'anima mia.

Con gli occhi chiusi che guardano il cielo
al riparo da un mondo sempre più frenetico
dove le mode passano, i governi cadono, gli ideali crollano

Assorto nella musica che, piano, accarezza i miei sensi
chiedo a me stesso quando riuscirò a fare a meno di questo pensiero
di questa voglia
di te.

 
 
 

Giornata storica

Post n°1 pubblicato il 20 Febbraio 2007 da pacchiello

Certe vite passano leggere come le canzoni...
in questa citazione ritrovo il senso della mia vita, o di come vorrei che fosse...

leggera nei suoi passi
immortale nei ricordi delle persone che vi hanno fatto parte.

Questa giornata, che sto per consegnare alla storia, la ricorderò per avermi regalato la possibilità di vedere uno dei miti della mia vita, il Re del rock, che tanto sento dentro, in questi giorni che stanno segnando una nuova fase della mia vita...ma di questo ci sarà tempo per parlarne.

Lunga vita al Re...

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: pacchiello
Data di creazione: 20/02/2007
 

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