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In moltissime zone della Sardegna, sopratutto nel campidano, la cultura contadina era quella prevalente e ciò caratterizzava fortemente anche la vena ironica della gente. Per cui il nome di qualche paese veniva spesso associato alla specialità agrogastronomica del luogo.
Naturalmente veniva scelto un prodotto di scarso valore, altrimenti non avrebbe avuto lo stesso effetto canzonatorio.
Ecco allora che Zerfaliu diventava
Tzrofalìu arraiga (Zerfaliu ravanello),
Tramatza e Bonarcado diventavano
Tramatzesu chibudda (tramatzese cipolla) oppure
Broàncadu chibudda, bessit a foras e no fait nudda
(Bonàrcado cipolla, fuori dal suo paese non combina nulla).
Qualche bonarcadese si ricorda di un periodo relativamente recente in cui ci si vestiva con indumenti di un colore giallo chiaro intenso, un colore molto brutto (a detta di chi l’ha visto) tanto da definirlo grogu broancadesu (giallo bonarcadese)