Ciao. Grazie per aver risposto. Ho letto molti dei tuoi post con le relative risposte. io, purtroppo mi intendo molto poco di lingua sarda, ma...un piccolo regalo te lo porgo volentieri...A presto, Salvatore///////////////////////////////////
Cane senza collare///////
Ci deve essere un'altra felicità
nel gesto che accompagna
il poeta mentre tamburella sulla trave
della preghiera.
Deve esserci anche un'altra tristezza
per il taciturno che raccoglie
i piatti in una stanza vuota.
Una felicità come aghi di pioggia.
Una tristezza come stracci al sole.
C'è da rendere al tempo quello che è del tempo
alla mano quello che dà la mano
all'albero la foglia che lo serve.
C'è da tirar fuori l'aria dietro l'aria,
aprire la luce alle finestre,
prendere dal libro il buono e il cattivo,
dallo spazio l'abito che veste:
al di là è mare aperto,
al di qua è fuori mare.
Ciò che venni a togliere a Dio
che mi guarda da dietro l'altare
è quell'occhio come centro!
Non era nulla più che polvere della polvere,
erba secca dell'abisso,
colore del mare nella notte,
pietra tagliata dal crollo,
cielo coperto e scontroso,
fango in mattone convertito,
palo secco di sostegno dell'aria,
tetto di lastre rotte,
odore di vecchie case,
ruggine di croce in alto,
macerie di leggeri edifici.
Non era nulla più che polvere della polvere:
cane senza collare sul molo
che aspetta il suo tramonto!
Cammino del pomeriggio che scende al mare fra le pietre.
Rovi che ardono dove piccoli animali o insetti
fuggono per il rumore.
Quali altri passi se non il passo che va al passo della nostra ombra?
Cammino del pomeriggio che dice di cancellare tutto con le piante.
Soffermarsi sulla fonte che alleggerisce d'acqua le nostre labbra.
Alzare gli occhi e non vedere se non il cielo che è cielo per i cieli.
Gettare il corpo sui rami per farlo tornare a camminare.
Cammino del pomeriggio che per essere sacro va a ritroso del tempo:
Cane senza collare,
dove cerchi la pietra della verità?
Cane senza collare:
come trasformare in canto questo silenzio
del pomeriggio fuori dal giorno, di fronte al mare?
Sul porticciolo due pescatori,
rivolti l'uno verso l'altro, scrutano il lontano orizzonte:
pensano…
Trattenere con le mani le immagini mute
che sperano di contenere i nostri corpi?
Il vento picchia contro il portale immenso del cielo
ma anche di ciò è silenzio.
Vivere questo tempo all'altro lato del tempo?
Un vecchio passa e fra la barba sputa la sua
risata ai pescatori.
Stropicciare la memoria fin dove
il ricordo non volle?
Lo stesso vecchio osserva lo spazio
che abito e sorride cortesemente.
Dov'è la poesia, allora,
se lo sguardo sfugge l’anima?
Devo seminare parole come pietre
sul cammino di questo vecchio che un giorno si scoprì
fuori da tutto.
Se la tavola era imbandita mancava il suo posto,
se rifaceva il letto era per dormire sul pavimento,
se apriva la bocca gli usciva il silenzio.
Essere fuori da tutto come destino di ogni momento.
Deve esserci stato un giorno in cui al cadere in acqua
si scoprì assetato fra le rocce.
Devono esserci porte che si aprono verso dentro.
Essere fuori da tutto come modo di essere in qualcosa.
Nessuno crederà a questo racconto:
solo il cane senza collare consumerà il suo tempo,
cosí, talvolta, tra noi
scende questa mite apparenza,
che giace, e sembra che si annoi
nell'erba e nella pazienza!
By,Salvatore |