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Post n°1 pubblicato il 26 Gennaio 2011 da dibi_chiocciola.it
Illustrissimo Presidente della Repubblica,
sono un ragazzo trentenne che risiede nella provincia di Massa e Carrara, nella cittadina di Aulla. La situazione economica della mia famiglia non è delle più felici, sono nel settore commerciale della telefonia e studente di ingegneria civile.
Arrivare alla fine del mese è sempre più difficile, la crisi economica attanaglia i giovani che, come noi, hanno voglia di crearsi una propria famiglia, ed avere dei figli diventa sempre più un obbiettivo irraggiungibile. Non siamo dei casi umani e non voglio assolutamente chiederLe favoritismi di nessun genere, voglio solo raccontarLe della mia vita, di quello che la politica sta trasmettendo e della vergogna che provo leggendo le notizie dal mondo sulla politica italiana.
La mia esperienza politica ha avuto inizio nel 2004 quando sono stato eletto all’età di 23 anni, all’interno del Consiglio Comunale del Comune di Aulla. Ci credevo nella politica, credevo che le nuove generazioni avessero il diritto ed il dovere di mettersi in prima linea per combattere per un futuro migliore. Credevo che l’entusiasmo della gioventù avrebbe portato cambiamenti positivi nel modo di fare politica e di vivere. Credevo che la politica fosse al servizio del cittadino. Credevo che questa Nostra Italia avesse bisogno di me. Credevo in tante cose. Credevo... Ora non credo più.
<span> </span>Non credo che l’Italia abbia voglia di cambiare; non credo che la politica sia al servizio del cittadino; non credo che l’italiano abbia voglia di un futuro migliore per le nuove generazioni e per se stesso; non credo che, se un personaggio si espone in prima persona e ci mette la propria faccia, lo stia facendo senza secondi fini; non credo che sia possibile stravolgere le leggi sulle quali migliaia di nostri compatrioti hanno versato sangue e vite; non credo che si possa fare il bello ed il cattivo tempo pagandone le conseguenze; non credo più in niente… non credo più nemmeno in Lei.
Carissimo Presidente della Repubblica Italiana, esprimere tanti e tali concetti digitandoli su una tastiera non è semplice ma è l’unica cosa che mi riesce bene nelle mie notti insonni. I sogni di un ragazzo si sono infranti contro un muro di lerciume, di prostituzione, di corruzione, di collusione, di concussione,di compravendita di ideali, di leggi ad personam e di falsità. Presidente, non esiste più morale in Italia, spero che almeno Lei se ne sia reso conto.
Non solo la politica ma anche il mondo del lavoro sta andando a rotoli. Siamo diventati schiavi di contratti a termine, viviamo di 3 mesi in 3 mesi, avendo la certezza che il contratto a tempo indeterminato è solo un utopico traguardo, una chimera irraggiungibile che scivola tra le mani di un bimbo come la più fine sabbia. Ma forse è questo che la nostra Italia vuole. Ci vuole schiavi pronti alla corruzione per emergere e respirare, ci vuole veline e calciatori, ci vuole politici capaci solo di spillare soldi ai cittadini senza creare beneficio. Il mondo gira velocemente e noi, ragazzi e ragazze normali, non riusciamo più a starci dietro.
Presidente il mio cuore piange mentre scrivo questo mio sfogo. Quanto ancora dobbiamo soffrire? Quanto ancora dobbiamo farci umiliare? Quanto ancora dobbiamo prostituirci?
Io sognavo Presidente. Ora non sogno più…
Avevo la politica nel cuore ma tutto questo me l’ha tolta. Le idee nuove vengono considerate pericolose e sovversive, il rinnovamento viene considerato eresia. Non esiste più un ideale. Ora esiste solo il potere ed il denaro, il ricco è sempre più ricco ed il povero è sempre più povero.
Presidente, non crede che sia giunta l’ora di staccare la spina? Come possiamo andare avanti con un Presidente del Consiglio che crede di essere superiore a Dio e che non vuol pagare per i reati che ha commesso? Da quando è stato eletto, Berlusconi si è creato 17 leggi ad personam. Se non le ricorda Presidente, gliele allego qui di seguito:
Ora leggevo anche l’intenzione di abbassare la maggior età a 16 anni, in modo tale da salvare per l’ennesima volta il premier dalle accuse di prostituzione minorile.
Presidente stiamo raschiando il fondo del barile.
C’è chi, anziché pensare a come risolvere i problemi degli Italiani, pensa a come salvare il fondoschiena di Berlusconi. Se ne rende conto?
Si rende conto che gli italiani non credono più nemmeno in Lei?
Io la paragonavo a Pertini, il Presidente degli Italiani, ma forse mi sbagliavo.
Presidente, riprenda la fiducia del popolo, faccia un atto di coraggio e salvi l’Italia, la nostra casa, dal macellaio Berlusconi. Firmi il decreto di scioglimento anticipato delle due camere rinviando il paese ad elezioni, per costituire un nuovo governo. In questo modo, l’imputato Berlusconi non potrà godere di nessuna immunità e sarà giustamente processato da un tribunale.
Presidente, salvi l’Italia. Ci faccia tornare a sognare.
Cristian Pucci |
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