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L'ALTRO PAUL (font txt: wikipedia)

Post n°104 pubblicato il 17 Agosto 2010 da michelaxxy
 
Tag: X FILES
Foto di michelaxxy

La notte ( …o secondo alcuni la sera) tra il 9 e il 10 di novembre del 1966, Paul McCartney usciva dalla sala prove dopo un violento alterco con John Lennon e gli altri due componenti della già famosa band dei Fab Four, George Harrison e Ringo Starr (… altre dicerie affermano invece che Paul fosse uscito frastornato da una festa e per di più agli inizi del mese successivo, dicembre ).

Saliva quindi sulla sua auto, una Aston Martin, per far ritorno a casa. Strada facendo, Paul incontrava una ragazza che faceva l'autostop, prendendola a bordo. La ragazza disse di chiamarsi Rita e gli raccontò che stava fuggendo da casa perché era incinta e aveva deciso di abortire, nonostante il parere contrario del suo fidanzato. Qualche momento dopo Rita si accorse che la persona seduta al suo fianco al volante era nientemeno che il mitico Paul dei Beatles; non sappiamo se quest’ultimo avesse cercato di dissuaderla dal compiere il suo gesto estremo. Sta di fatto che la ragazza ebbe una reazione abnorme, smodata ed esagitata, che spaventò e distolse McCartney dalla guida, per cui quest’ultimo non si accorse che il semaforo dell’incrocio verso il quale si stava dirigendo a velocità elevata, era diventato rosso.

Pur riuscendo a evitare l'urto con un altro veicolo, un camion che stava sopraggiungendo, l'auto di Paul  uscì di strada schiantandosi contro un albero e incendiandosi. Paul fu sbalzato fuori dall'abitacolo, sbattendo la testa contro l'albero. Sia Paul che Rita rimasero uccisi sul colpo ( Secondo un’altra ipotesi sulla dinamica dell’incidente pare che Paul rimanesse decapitato dallo schianto contro il  camion).

Appresa la tragica notizia, i tre Beatles furono convocati immediatamente dall’allora manager Brian Epstein, il quale insistette sulla linea del silenzio: Paul venne seppellito di nascosto e con una cerimonia ristretta e privata,  proprio per non turbare il popolo dei fans e non compromettere magari il futuro della band che in quelli anni  era all'apice del successo. Lo staff dirigenziale del Gruppo si mise subito alla ricerca di un sosia. Dopo alcune settimane di ricerche, venne prescelto un certo  William Campbell, ex poliziotto canadese del Dipartimento di Ontario, il quale assomigliava in modo impressionante a Paul. William acconsentì subito a sottoporsi ad alcuni micro interventi di chirurgia plastica, allo scopo di migliorare la somiglianza.

E’ significativo che da quel momento i Beatles non si sarebbero più esibiti dal vivo, sia perché Campbell era più alto di Paul, sia perché gli occorreva del tempo per impadronirsi dei movimenti e della voce del Paul originale.

Così, secondo questa diceria, a suonare e cantare nelle varie composizioni e sugli album dei Beatles dopo il 1966, Back in the USSR, Hey Jude, Helter Skelter, Let It Be, The Long and Winding Road, Magical Mystery Tour e Let It Be, ecc. (compresa l’abbondante discografia solista di McCartney),  ci sarebbe un sosia scelto sulla base di una spiccata somiglianza fisica con l'originale Paul.

I sostenitori di questa vicenda si basano su numerosi indizi disseminati dai tre Beatles originali superstiti nelle loro opere successivi alla tragedia. Forse lo scopo sarebbe stato quello di far conoscere la verità indirettamente, un pò alla volta; forse si tratta di indizi involontari e subliminali…o forse di macabre, velenose allusioni e allegorie che tanto erano care al compagno di Paul, John Lennon.

Nell’opera dei Fab Four si ritrovano velate, diverse schegge di verità. Io ne considererò le tre che ritengo tra le più significative: 

- la copertina di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band ;

- la canzone “Hello Goodbay”;

- la cover di “Abbey Road”.

Sulla cover di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band compare una bambola che ha sul grembo un modellino d'auto marca Aston Martin di colore bianco con le fodere interne rosso sangue. Guarda caso: l'auto che Paul guidava la notte dell'incidente.  Inoltre la figura di vecchietta che tiene la bambola sulle ginocchia indossa un guanto da automobilista macchiato di sangue. La vecchietta non potrebbe essere un’allegoria della Morte? Una composizione floreale gialla in basso a destra ha la forma di un basso Hofner per suonatori mancini (lo strumento di Paul) con tre corde, perché la quarta corda (Paul, uno dei quattro) non c'è più. Alcuni fiori raffigurati , formerebbero la parola "Paul ? " con un punto interrogativo finale. Paul è anche l'unico a imbracciare uno strumento nero (un corno inglese), e si ritrova qui con una mano sulla sua testa. Al centro dell'immagine è collocata una statuetta di Śhiva il Dio Indù della morte e distruzione, che indica con due mani alzate il povero Paul. Ancora, John, George e Ringo sono ripresi lateralmente mentre Paul frontalmente, e la sua immagine pare una sorta di sagoma rispetto alle immagini più normali e tridimensionali dei suoi compagni. Paul sulla copertina si trova in piedi tra Ringo e George e pare venga sorretto da questi ultimi due, come a significare che lui, ormai, non è più in grado di stare in piedi.

Se guardiamo la cover in uno specchio  in modo tale che venga tagliata a metà l’immagine si nota come  orizzontalmente, le parole "LONELY HEARTS" formino le due frasi "1 One 1" e "He die" ("1 1 1" sarebbero i tre superstiti assieme a  "he die", che sebbene non proprio grammaticalmente corretto può significa qualcosa come "lui muore"). Un'altra interpretazione potrebbe essere "1 one ix he die", in cui "11 IX" starebbe per 9 novembre, data della presunta morte. La freccia, che compare fra "he" e "die", è rivolta verso Paul.

Nuovi presunti indizi vengono dal retro della  copertina, in cui Paul è l'unico ripreso di spalle e appare sproporzionato rispetto agli altri: qui compaiono i testi delle canzoni, ma sovrapposti alle immagini .

George punta il dito verso la frase At five o'clock ("alle cinque"della sera? ), che sarebbe l'ora dell'incidente. Ancora un altro indizio: esaminiamo anche la scritta "LOVE" che i quattro fanno con le mani. Anche qui Lennon, Harrison e Starr sono ripresi di fronte, e l'unico ad inquadrato di spalle è proprio Paul. Il primo (George) rappresenterebbe un L, Paul una O mancante, (perché Paul non mima nessuna lettera come se fosse stato cancellato), Lennon e Starr comporrebbero la Lettera V e la lettera E: cioè L,(O=mancante), V, E… Il vuoto lasciato dalla scomparsa di una persona cara. Nell'immagine interna, al braccio della divisa di Paul compare una stoffa nera con l’insegna O.P.D., "Officially Pronounced Dead" ("ufficialmente dichiarato morto") oppure "Ontario Police Department" (il dipartimento di polizia dove avrebbe servito il poliziotto Campbell, sosia di Paul). Detto per inciso, sempre John, da amante della trasgressione, avrebbe proposto anche una versione – ovviamente mai pubblicata - della stessa cover dove comparivano anche le immagini di Gesù Cristo e di Adolph Hitler.

Anche i testi delle canzoni dell’album rivelano indizi: con Sgt. Pepper  i  testi diventano sempre più allegorici, ricchi di allusioni e  immaginifici.  Lovely Rita  narra di automobili e di sguardi scambiato con “Rita”, la ragazza presa a bordo la sera dell’incidente. Il brano A Day in the Life, poi, di indizi ne conterrebbe parecchi, tra cui i versi: he didn't notice that the lights had changed ("non si rese conto che la luce del semaforo era cambiata"), he blew his mind out in a car ("si è fatto saltare le cervella in macchina"), they'd seen his face before ("avevano già visto il suo volto").

il brano però potrebbe riferirsi anche all'incidente automobilistico che nel 1966 costò la vita al giovane Tara Brown, discendente dei Guinness, famosa famiglia di birrai irlandesi The Inner Groove, traccia fantasma sul disco, scandisce questo ,messaggio: “Never Could Be Any Other Way” ("Non c'era altra soluzione"… forse riferendosi al non voler far conoscere al mondo quale fosse la verità dei fatti ), e se ascoltata  alla  rovescia sembrerebbe dire "Will Paul Be Back as Heaven?" ("Tornerà Paul in Paradiso?") Anche “Hello Goodbay” può essere inteso una sorta di macabra celia fatta da John Lennon sia a Campbell, l'ex poliziotto rassomigliante a McCartney, sia  al vero Paul,  quando canta  "you say goodbye, I say hello" ("tu mi dici addio, io ti dico ciao", come a dire: "mentre tu te vai, vengo io").

Un’ allegoria della morte la si può leggere anche in She said She said:

Lei disse
Io so com'è essere morti
Io so cos'è essere tristi
E lei mi fa sentire
Come se non fossi mai nato

Io dissi
Chi ti ha messo in testa tutte quelle cose
Cose che mi fanno sentire di essere pazzo
E tu mi fai sentire
Come se non fossi mai nato

Lei disse tu non capisci cosa ho detto
Io dissi no no no ti sbagli
Quando ero ragazzo
Tutto andava bene
Tutto andava bene

Io dissi
Anche se sai ciò che sai
Io so che sono pronto a partire
Perchè tu mi fai sentire
Come se non fossi mai nato

Lei disse tu non capisci cosa ho detto
Io dissi no no no ti sbagli
Quando ero ragazzo
Tutto andava bene
Tutto andava bene

Lei disse
Io so com'è essere morti
So cos'è essere tristi
Io so com'è essere morti

    Anche la copertina di Abbey Road reca gli indizi più marcati: la band attraversa la strada in fila, e l’abbigliamento rivela l’allegoria di  una processione funebre: John vestito di bianco (un angelo?), Ringo con un sobrio completo nero da onoranza funebre, Paul scalzo, con gli occhi chiusi, e, a chiudere la processione, George, che indossa un paio di jeans e scarpe clarks e che suggerisce l’immagine di un addetto cimiteriale in tenuta da lavoro. Paul, inoltre, appare asincrono al passo rispetto agli altri. Dall'altra parte della strada è in sosta un camioncino della polizia: l'automezzo speciale che a quei tempi accorreva in caso di incidenti stradali. Mossa sullo sfondo, si vede un'altra automobile che si allontana, allineata a Paul (la sua Aston Martin?) L'unico numero civico che appare, 3, corrisponde a quello dei Beatles superstiti; sul retro della cover la "S" di Beatles è spezzata e accanto compare un riflesso sul muro che sembra raffigurare un teschio.

A concludere questa inquietante lista di indizi, sotto la spinta emotiva del movimento di opinione, che nel frattempo si era formato tra il popolo dei fans dei Fab Four sotto l’acronimo P.I.D.  (“Paul Is Dead”, “Paul è Morto”), due periti italiani, il dr. Francesco Gavazzeni, per la parte ricostruttiva informatica e il medico legale dr.  Gabriella Carlesi, per la parte giuridico sanitaria, tramite recenti tecniche di indagine medico-legale, nel 2009 hanno svolto sulle immagini di Paul, riprese prima e dopo la data del presunto incidente, un approfondito studio antropometrico articolato anche su rilievi craniometrici, confrontando le caratteristiche antropometriche per acclarare se si trattasse o no della stessa persona. La relazione conclusiva dello studio ha lasciato aperta la possibilità che non si tratti della stessa persona, perché le analisi della forma del cranio e della mascella, della curva mandibolare, dei padiglioni auricolari, del palato e della dentatura dei due Paul, confrontate tra loro, rivelano la presenza di due differenti tipi umani, sia pur in apparenza molto simili.

Il dubbio ovvero la certezza per il movimento P.I.D. rimangono vivi, nonostante le ripetute smentite del “presunto e vivente” Paul Mc Cartney. 

La verità la sapevano solo John, George e adesso ne sanno qualcosa Ringo e lo stesso “Paul” o…forse…solo Dio.

Michela  

 

 
 
 
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In questo archetipo domina la pesantezza dell’elemento terra, grazie anche ad un intelletto fine e cinico, è capace di “rimettere alla massa” - incessantemente - tutti gli elementi che arrivano a lei dall’esterno.
Caratteristiche: radicamento, concretizzazione
Aspetti negativi: tristezza, solitudine, distruzione, pessimismo, inflessibilità, ostinazione, intellettualismo

 

 

Storiella per pensarci un pò su e ricordare tante vittime innocenti della stupidità umana...

IL PRETE, IL MINISTRO, LA TRANS A COSPETTO DI S. PIETRO

Un prete, un ministro ed una donna transessuale aspettavano ai cancelli di fronte a S.Pietro per poter entrare in paradiso.

Per primo parla il ministro: "Io ho sfamato gli affamati, vestito i poveri, ho sparso il Verbo per il paese."
E S.Pietro gli disse:"Hai fatto bene in terra ma hai peccato contro tuo fratello. Dovrai passare sette anni in purgatorio per riparare ai peccati commessi. Poi potrai entrare in paradiso."

Poi parlò il prete: "Io ho fatto quel che ha fatto mio fratello il ministro ed ho anche vissuto una vita di sacrificio, umiltà e castità. Ho servito solo Dio, rispettato le sue leggi ed ora mi offro incondizionatamente a Lui."
S.Pietro guardò i propri appunti e disse: "In effetti hai vissuto una vita pia e tuttavia persino tu hai peccato. Dovrai passare un anno in purgatorio ed espiare."

Quindi San Pietro si volse alla trans e disse: "Va pure cara, ti stanno aspettando."

Il prete e il ministro protestarono animatamente con S.Pietro: "Ma come? Noi con la nostra vita pia siamo condannati al purgatorio e quella lì, contro la quale ci siamo battuti e che abbiamo castigato per difendere ciò per cui abbiamo vissuto se ne va dritta dritta in paradiso?!"

E S.Pietro si gira verso i due e dice: "Si, lei è già passata all'inferno."

Amen

Riflettiamoci un pò sopra(considerati gli ultimi noti eventi)

 

 

 
 
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