Creato da michelaxxy il 01/08/2008 |
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Il luogo dove sarebbe ubicata l’installazione aliena si estende per oltre centomila chilometri quadrati, all’interno di una piatta regione di acquitrini, alternati da una taiga impenetrabile. Nella zona esisterebbero residui di oggetti metallici di origine ignota, realizzati con un metallo sconosciuto che assomiglia vagamente al rame, ma è ricoperto da una patina talmente dura che non è possibile scalfirla con nessun utensile umano conosciuto. Intorno a queste semisfere la vegetazione crescerebbe in maniera abnorme e all’interno la temperatura sarebbe mite anche durante gli inverni più rigidi. Alcuni nativi, cacciatori, che vi hanno trovato rifugio, pernottando, o sono morti o si sono ammalati gravemente, forse a causa di qualche forma di emanazione radioattiva. Il generale dell'aeronautica russa Vasily Alekseev, ex agente del Kgb, rivelò che nella zona più disabitata della Siberia esistevano costruzioni metalliche che non erano tdi origine terrestre. I militari russi sono da molti anni al corrente dell'esistenza in Siberia di strane costruzioni metalliche di origine “aliena”. La zona è interdetta sotto segreto militare e con divieto di sorvolo. La motivazione ufficiale è quella della scoperta di giacimenti di diamanti, oro, gas naturale e petrolio.
Si trattava forse delle sfere che si stavano dirigendo sul luogo dell’esplosione? Si noti l’ora dell’ avvistamento: le 7,00. L’esplosione di Tunguska avvenne subito dopo: alle 7,14.
Secondo le testimonianze raccolte, la mattina dell’evento la popolazione locale vide scaturire improvvisamente dal cielo sereno moltissime scariche elettriche simili a fulmini che colpivano ripetutamente e violentemente il terreno. Quanto accaduto fu provato con il ritrovamento di una specie di folgorite anomala per il terreno delle zone colpite. Prova ne è che i fulmini caduti nella taiga non avevano un’origine terrestre. Successivamente biologi e botanici russi notarono una crescita abnorme e anomala delle piante nella zona. Il professor Soboljov ritiene che un cambiamento genetico sia la causa di queste anomalie che hanno causato una velocità d’accrescimento approssimativamente superiore cento volte a quello normale e che non è possibile attribuirne le cause alle radiazioni nucleari come noi le conosciamo, poichè tutta la vita in quella zona si è perpetuata ed accresciuta, con un aumento abnorme del ritmo riproduttivo cellulare. Nel 1927 fu riscontrata dai biologi russi, al seguito della spedizione organizzata dal professor Kulik, una strana malattia che aveva colpito soprattutto le renne che presentavano strane cicatrici sulla pelle. Un ricercatore che si addentrò nella zona degli alberi abbattuti, morì successivamente tra dolori lancinanti come se qualcosa lo stesse bruciando internamente. Gli sviluppi della vicenda furono in seguito coperti dal segreto militare da parte delle autorità sovietiche e passarono di competenza al KGB. Tutta la zona fu interdetta e circondata da installazioni militari e a tutt’oggi non è possibile accedervi. E così anche in Russia esiste un’”Area 51”.
Materiale di origine aliena(da"Tunguska il Macchinario Alieno")
fonti bibliografiche Andrei Yu. Ol'khovatov- The tectonic interpretation of the 1908 Tunguska event- Russia, Moscow 1991. Antonio de Blasi, Angelo Piemontese, Fabio Stefanelli - Dal caso Tunguska a 99942 Aphohis -Clueb Bologna 2008. Costantino Paglialunga – Il mistero della Tunguska 2° Edizione - 2008. Furneaux Rupert - Spaziali in Siberia - Sugarco Edizioni 1979. Giorgio Pattera – Dopo 100 anni il mistero di Tunguska continua – Notiziario Ufo N°74 2008. J.Baxter/T.Atkins – Il fuoco venuto dal cielo - Sperling & Kupfer/Milano 1978. Jack Stoneley - Tunguska: la Cosa dallo spazio - Longanesi & C. Milano 1978. Jonn Gribbin – Enciclopedia di Astronomia e Cosmologia – Garzanti 1998. Luca Gasparini, Enrico Bonatti e Giuseppe Longo- Il mistero di Tunguska- Le scienze N°479 2008. Massimo Teodorani – Sfere di luce – Macro Edizioni 2008. Mircea Eliade – Lo Sciamanesimo- Edizioni Mediterranee 2005. N.V. Vasilyev – Il problema del meteorite di Tunguska oggi (tradotto in italiano dalla D.ssa Ilaria Alfieri) 1998. Nanni Riccobono - Tunguska - Rizzoli 2000. Valery Uvarov - La misteriosa valle della morte siberiana - Nexus n° 51-57-58-59 2003-2004. |
Post n°113 pubblicato il 01 Agosto 2011 da michelaxxy
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L’ ascendente che Rasputin godeva ogni giorno di più sulla zarina, creò una vastissima rete di personaggi e politici influenti , che in cambio di intercessioni rispetto alla sovrana, erano disposti a soddisfare le richieste individuali di contadini e artigiani di cui Rasputin si faceva portavoce. L’ influenza sulla mistica zarina, si manifestò con sempre più frequenti e perentori consigli a carattere morale, religioso e politico tanto che nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, Rasputin si oppose fermamente all'entrata in guerra della Russia, vaticinando una terribile catastrofe addirittura per il mondo intero i cui tratti distintivi erano inesplicabilmente simili a quanto si sta verificando attualmente sulla Terra. Questa volta però, egli non riuscì ad esercitare la sua influenza sul sovrano, perché venne fatto segno ad un attentato nel suo villaggio siberiano il 28 giugno, lo stesso giorno dell'omicidio di Sarajevo. Il 19 luglio 1914 egli riuscì comunque ad inviare un accorato telegramma ai sovrani:
Lo Zar non tenne conto delle ammonizioni di Rasputin e dietro pressione del Capo di Stato Maggiore dell’ Armata Imperiale, spalleggiato dal Granduca Dimitri, stracciò il messaggio. In quegli stessi giorni i tentativi di accordo personale fra lui e il cugino Kaiser di Germania fallirono perché il ministro della Guerra russo riuscì ad ottenere dallo Zar la mobilitazione totale dell ‘esercito su tutta la frontiera europea della Russia, costringendo così la Germania ad un comportamento identico e in agosto scoppiò la guerra. Con l’intensificarsi della guerra aumentarono le denuncie di Rasputin presso la Zarina circa arricchimenti illeciti di ministri e alti funzionari nel traffico illegale d'armi e nella gestione dei rifornimenti nonché sulle speculazioni sui latifondi ai danni dei contadini. La Zarina, che deteneva il potere a Pietrogrado, mentre lo zar era al fronte effettuò su consiglio di Rasputin continui e repentini cambi al vertice di governo, proprio quando, in assenza del sovrano dalla politica interna, la situazione richiedeva un governo forte. Le gerarchie militari sospettarono che Rasputin influenzasse la Zarina verso una politica pacifista e di resa con la Germania, già paese di provenienza della Zarina e con il quale la Russia era in guerra. Le ostilità dell’apparato governativo zarista verso Rasputin crebbero a tal punto che nel 1916, in piena crisi di governo - che Rasputin stesso con la sua rete clientelare aveva contribuito a creare - e con i rovesci subiti dall’esercito russo al fronte, venne organizzato un complotto ordito dal granduca Dmitrij Pavlovič, dal principe Feliks Feliksovič Jusupov e dal deputato conservatore Vladimir Mitrofanovič Puriškevič, che decisero di eliminarlo. Venne invitato a cena a casa di Jusupov, che cercò di avvelenarlo mischiando cianuro ai cibi che gli vennero serviti. Ma Rasputin era refrattario al potentissimo veleno, per cui i congiurati decisero di finirlo a colpi di pistola. Ma, nonostante fosse stato avvelenato e colpito da un colpo di pistola in una parte vitale, Rasputin si riebbe; venne così colpito da un nuovo colpo alla schiena e, mentre veniva trascinato verso il cancello del cortile, fu finito con un colpo in fronte, sparato probabilmente da un membro dei servizi segreti inglesi affiancato all’ Okhrana e amico di Jussupov. Il suo cadavere fu gettato nel fiume Neva, da cui riemerse stranamente il giorno dopo. Secondo l'esito dell'autopsia (eseguita la notte del 20 dicembre dal professor Kosorotov), ancora più incredibile è il fatto che il corpo non presentava tracce del veleno, dando luogo a dispute tra gli storici circa l'effettiva modalità di eliminazione. Fu riscontrata acqua nei polmoni, quindi nonostante il veleno e i colpi di pistola Rasputin era ancora vivo quando venne gettato nell'acqua ghiacciata della Neva , dimostrando di essere ancora vivo. Rasputin fu quindi sepolto, ma il suo corpo venne esumato all’indomani della Rivoluzione comunista dell’ ottobre 1917 e bruciato ai bordi di una strada dai miliziani Bolscevichi. Le ire residue della Zarina Alessandra non tardarono a manifestarsi. Jusupov fu allontanato da Pietrogrado. Dmitrij Pavlovič fu inviato in Persia a combattere in prima linea contro i turchi . Per un bizzarro gioco del destino, però, mentre la maggior parte dei membri della monarchia incorsero nelle inchieste avviate dopo la rivoluzione del Febbraio 1917, questa destinazione punitiva fece sì che il granduca Dmitrij fosse uno dei pochi Romanov che ebbe ancora il tempo di pianificare e completare una sua fuga all'estero. Per il resto della famiglia imperiale invece non ci fu più niente da fare. Nicola, Alessandra, i figli e i membri più stretti della Corte che erano rimasti con loro, una volta messi sotto custodia dal Governo Provvisorio del rivoluzionario moderato Kerenskij , furono in seguito imprigionati dai Bolscevichi, i quali, per mano di alcuni agenti della CeKa, la polizia politica comunista, li sterminarono a Ekaterinburg città posta ai piedi degli Urali. Ironia tragica della sorte, le Guardie Bianche antibolsceviche avevano appena riconquistato i dintorni della città.
Credo che il monaco russo Rasputin sia legato in qualche modo agli eventi della Tunguska. Rasputin è stato un taumaturgo ma anche un testimone di verità, confuso e perseguitato come violentatore di donne. L’unico suo "peccato" è stato, in realtà, quello d’amare l’umanità cercando, in particolar modo, di evitare una guerra mondiale che i ricchi e i potenti della Russia auspicavano. Difendeva i diritti dei poveri della terra di Russia, affinchè la Russia si unisse e divenisse una guida per tutti gli stati, uniti in un unico blocco comunitario, in pace e fratellanza. Purtroppo anche questo tentativo non è riuscito. Ancora oggi si discute se la catastrofe della Tunguska sia stata originata da un meteorite o da una Cometa o addirittura da un’UFO. Resta il fatto che il popolo tunguso intuì subito l’origine non terrestre del fenomeno e ne comprese i segni premonitori, cosa che non fece il potere russo imperiale il quale, volutamente, ignorò la portata cosmica dell’evento. Non è un caso che la Madonna dovette apparire ai tre pastorelli a Fatima (Portogallo) nel 1917, proprio per dare forse un ultimo avvertimento all’umanità. Ritengo che Rasputin sia stato a conoscenza degli eventi di quell’anno in Siberia, anzi li abbia vissuti in prima persona. E forse, qualora si fosse trattato proprio di un’astronave aliena esplosa in volo o precipitata nella taiga, in qualche maniera sia entrato in contatto con i superstiti dell’equipaggio, che di fatto o telepaticamente, gli abbiano affidato un messaggio da fare all’ umanità. Ma, la storia della Russia e del mondo intero seguì, purtroppo, un altro corso.
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GRAFFITI DI MICHELAXXY
In questo archetipo domina la pesantezza dell’elemento terra, grazie anche ad un intelletto fine e cinico, è capace di “rimettere alla massa” - incessantemente - tutti gli elementi che arrivano a lei dall’esterno.
Caratteristiche: radicamento, concretizzazione
Aspetti negativi: tristezza, solitudine, distruzione, pessimismo, inflessibilità, ostinazione, intellettualismo
Storiella per pensarci un pò su e ricordare tante vittime innocenti della stupidità umana...
IL PRETE, IL MINISTRO, LA TRANS A COSPETTO DI S. PIETRO Un prete, un ministro ed una donna transessuale aspettavano ai cancelli di fronte a S.Pietro per poter entrare in paradiso. Per primo parla il ministro: "Io ho sfamato gli affamati, vestito i poveri, ho sparso il Verbo per il paese." Poi parlò il prete: "Io ho fatto quel che ha fatto mio fratello il ministro ed ho anche vissuto una vita di sacrificio, umiltà e castità. Ho servito solo Dio, rispettato le sue leggi ed ora mi offro incondizionatamente a Lui." Quindi San Pietro si volse alla trans e disse: "Va pure cara, ti stanno aspettando." Il prete e il ministro protestarono animatamente con S.Pietro: "Ma come? Noi con la nostra vita pia siamo condannati al purgatorio e quella lì, contro la quale ci siamo battuti e che abbiamo castigato per difendere ciò per cui abbiamo vissuto se ne va dritta dritta in paradiso?!" E S.Pietro si gira verso i due e dice: "Si, lei è già passata all'inferno." Amen Riflettiamoci un pò sopra(considerati gli ultimi noti eventi)
E S.Pietro gli disse:"Hai fatto bene in terra ma hai peccato contro tuo fratello. Dovrai passare sette anni in purgatorio per riparare ai peccati commessi. Poi potrai entrare in paradiso."
S.Pietro guardò i propri appunti e disse: "In effetti hai vissuto una vita pia e tuttavia persino tu hai peccato. Dovrai passare un anno in purgatorio ed espiare."