Seduto sulla poltrona, padrone del territorio, re del proprio impero acquistato con soldi che neanche t'appartengono. seduto, parli, esprimi, dici, pontifichi. t' ascolto, preparo la mia fottuta cena e penso che tutto sommato me la vorrei mangiare in pace. tu parli e vuoi sapere, di me, della mia vita, e di tutte quelle variabili che si inseriscono nelle mie decisioni. preparo la cena e ti odio, t'offro il mio cibo e il mio bere, con il sorriso stampato e gli occhi lieti...."devi essere più responsabile" meno male che me lo fai notare, sai la confusione degli eventi allontanano obiettivi precostruiti. rifiuti cortesemente e parli amabilmente mentre mi prendi a calci nelle palle. insisto perchè tu mangi, il mio cibo è anche il tuo, e il mio bere non differisce da quanto prima. io sono buono, buonissimo, ma ti odio, e la mia faccia una maschera di bontà serafica. proponi una passeggiata serale, rifiuto con estrema cortesia in quanto impegni inderogabili la negano. che sia pentito? non me ne frega niente, pentito o non pentito sempre bastardo resti. e la vendetta è l'unica risposta. ipocrita, stupido ipocrita vigliacco, dovrei sputarti addosso parole, veleno e fiele, dovrei farti sentire come all'inferno, farti scoppiare il fegato con la mia arroganza e la mia cattiveria. so che sei solo e dovrei compatirti, ma preparo la cena e non ce la faccio, i piatti costano e spaccartene uno sulla faccia non conviene, sia in termini di costo, sia in responsabilità. certe azioni sono punibili m'hanno detto. la pasta è pronta e l'insalata pure, lo stomaco è un pezzo di pietra, ma il vino apre al mondo del sorriso. tu continui a parlare, e mi meraviglio del fatto che il tuo concetto di solidarietà latiti come un brigante, io mangio e penso, alterno cenni, cibo, vino e odio, ipocrita che sono, buona scuola si vede. finisco la mia cena e ti vedo a disagio, probabilmente pensi, e continui a pensare mentre lavo compitamente i piatti e le stoviglie, i piatti restano integri, almeno per 'stasera, ti odio e ti sorrido, la voglia di vendetta, la follia che porta alla volontà di fare a pezzi il "nemico" incontenibile. ora non parli più, ti sventoli, ed hai caldo, la casa piena di fottutissime zanzare, non le sopporto e odio pure quelle, ma l'unica differenza è che loro posso ancora rispettarle, te, no, tempo al tempo. vado fuori da casa, è sera, una calda sera e incontro chi mi prende per il collo e mi dice sulla base della mia ira, che ad essere cattivi, non ci si guadagna nulla...la mia amica ha ragione, è saggia, io molto meno, sono stupido oltre che essere ipocrita, ho vissuto nel male, odiando troppo spesso, parlo di cambiamento, poi mantengo coerentemente, lo stesso atteggiamento, è vero, la mia amica è saggia e vede oltre il mio limitato orizzonte, ma non posso farne a meno, lo odio con estrema cortesia ed è pure fortunato perchè è pur sempre una forma di considerazione. ci siamo conosciuti fin da piccoli, proveniamo dallo stesso ventre, siamo fratelli, e che Dio mi perdoni, io odio mio fratello perchè mi fa del male.
Inviato da: cassetta2
il 28/11/2020 alle 19:08
Inviato da: REGINA.LEONESSA
il 14/02/2017 alle 13:33
Inviato da: channelfy
il 16/12/2015 alle 20:06
Inviato da: aldo.giornoa64
il 14/12/2015 alle 22:39
Inviato da: ciemmetre
il 09/12/2015 alle 21:12