Creato da cinciarella10 il 13/10/2014

L'ODORE DELLA NOTTE

… la notte, secondo l’ora, cambia odore …

 

 

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Quando vien la Candelora …

Post n°295 pubblicato il 02 Febbraio 2015 da cinciarella10
 

 

 


Il giorno della Candelora

Febbraio, il mese più corto dell'anno, ci riporta alla festa della candelora. 
Febrarius, in latino significa purificare. Numa aveva dedicato questa porzione di anno al dio Februus ed aveva anche stabilito che durante questo mese si celebrassero riti funebri agli dèi Mani. Nelle feste, che cadevano nella seconda quindicina di gennaio, era ricordata anche Dea Februa ovvero Iunio Februata, Giunone Purificata, ed anche, nelle Calende di febbraio, come Iuno Sospita, Giunone Salvatrice. Per la purificazione della città le donne giravano per le strade portando fiaccole accese.
La Chiesa occidentale, nel VII secolo, adattò al 2 febbraio una festa che già era celebrata in oriente fin dal IV secolo, ovvero la presentazione al tempio del Signore. La presentazione del neonato al tempio, e la conseguente purificazione della madre, dovevano avvenire quaranta giorni dopo il parto e, poiché il giorno della nascita era stato fissato, per convenzione, al 25 dicembre, ecco coincidere perfettamente la purificazione della Vergine con la festa pagana di Giunone Purificata.
Successivamente, la Purificazione della Vergine aveva preso il sopravvento sulla presentazione al tempio di Gesù. Questo giorno venne e viene tutt'ora chiamato "Giorno della Candelora", perché vi si benedicono le candele che saranno distribuite ai fedeli. E' un rinnovare l'antica usanza dei romani che durante i festeggiamenti a Giunone Purificata e Giunone Salvatrice correvano per la città portando fiaccole accese. 
Nel VII secolo, in occasione della festa cristiana, si svolgeva già a Roma una processione notturna con ceri accesi. I fedeli si riunivano a Sant'Adriano da ogni parrocchia della città e confluivano tutti verso Santa Maria Maggiore. Successivamente si instaurò l'usanza della benedizione delle candele a fine processione. Secondo la tradizione, i ceri benedetti erano conservati in casa dai fedeli ed erano accesi anche per placare i violenti temporali, nell'attesa di una persona che non tornava, o che si pensava fosse in grave pericolo, assistendo un moribondo, durante le epidemie o i parti difficili. In quest'ultimo caso abbiamo ancora un retaggio degli usi dell'antica Roma che ci fa ricordare che Giunone era detta anche Lucina, dea della luce, protettrice tra l'altro delle partorienti. 
Infine dobbiamo ricordare che a Febbraio ricorre la festa celtica per la purificazione e la rinascita, la festa di IMBOLC (Il termine "Imbolc" in irlandese significa "in grembo", in riferimento alla gravidanza delle pecore, ed è anche il termine celtico per "Primavera".)

"Quando vien la Candelora, dell'inverno semo fora, ma se piove e tira vento, dell'inverno semo dentro"


Chiesa di Santa Maria della Candelora a Reggio Calabria
(vecchia chiesa-baracca in una cartolina)

E' un' usanza stregonesca festeggiare la Candelora accendendo dei piccoli lumini galleggianti in uno specchio d'acqua o addirittura una bacinella, dando a questo gesto l'accezione della luce novella che emerge dalle acque del grembo di Gea, la Madre Terra.
Candelora è la celebrazione della femminilità naturale ed è anche vista come la festa dell'infanzia della vita, periodo in cui ogni strega guarda con positività e speranza al proprio futuro, lasciandosi alle spalle gli aspetti negativi e le situazioni infauste del passato. Sebbene l'inverno stia continuando il proprio corso, possiamo già da ora notare intorno a noi il timido affacciarsi della primavera con l'apparire dei primi bucaneve, fiori sacri e simbolici della Candelora. 
Tradizionalmente sono noti alcuni piccoli rituali che fanno della Candelora la festa della purificazione mediante la luce, come l'accensione di candele bianche e la conseguente meditazione personale sulle cose e sugli aspetti negativi che vogliamo bandire dalla nostra vita terrena. 
In questa ricorrenza è uso comune tra le streghe benedire di nuova luce la propria abitazione, girando per le stanze di casa in senso orario (senso magico apportatore di energia) con in mano la candela bianca accesa, visualizzando la potenza della luce permeare nei muri, nelle suppellettili ed in tutti gli oggetti che "vivono" della nostra esistenza. Le streghe maschio possono recarsi in un bosco o in un prato e raccogliere un dono per la propria casa come una penna d'uccello, una pietra, un sacchetto d'erbe, mentre le streghe femmine hanno il compito di spazzare fuori dall'uscio le energie morte dell'anno trascorso con la propria scopa celebrativa.


da tanogabo.it

 
 
 
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CINCIARELLE



 

I POETI LAVORANO DI NOTTE



I poeti lavorano di notte
quando il tempo
non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.

Alda Merini, da "Destinati a morire"

 

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DANZA DELLE STREGHE


Le streghe non si vedono,
ma le streghe ci sono
Nel buio si radunano,
in riva a fiumi e laghi
Corrono senza un frullo,
volano senza un suono
Non le sentono gli uomini,
non le vedono i maghi.

Le streghe sono magiche,
le streghe sono donne
Incendiano le tenebre
con le risa e la danza
Fanno ruotar mantelli,
le favolose gonne
Finché dura la notte,
finché ne hanno abbastanza.

E gli umani le cercano,
le vogliono vedere
Curiosi delle favole,
stupiti delle grida.
E furtivi si accostano,
chini nelle ombre nere
Tremanti di paura,
ubriachi di sfida.

Ma le streghe li sentono,
corrono sulle sponde
Sopra le acque fuggono,
gioiose equilibriste
E per gli umani restano
i cerchi delle onde
Come gonne che ridono:
"Le hai viste? Non le hai viste?"

Bruno Tognolini
da Melevisione
Il libro nero di Strega Salamandra
Giunti Junior Editore

 

BIANCA TRA LE FOGLIE

 

RIMA DELLA RABBIA GIUSTA



Tu dici che la rabbia
che ha ragione
È rabbia giusta
e si chiama indignazione
Guardi il telegiornale
Ti arrabbi contro
tutta quella gente
Ma poi cambi canale
e non fai niente
Io la mia rabbia giusta
Voglio tenerla in cuore
Io voglio coltivarla
come un fiore
Vedere come cresce
Cosa ne esce
Cosa fiorisce
quando arriva la stagione
Vedere se diventa
indignazione
E se diventa,
voglio tenerla tesa
Come un'offesa
Come una brace
che resta accesa in fondo
E non cambia canale
Cambia il mondo

Bruno Tognolini
da "Rime di Rabbia", Salani Editore

 

FILASTROCCA LIBERA




Libero, libera, liberi tutti
Libero l'albero e libero il seme
Liberi i belli di essere brutti
Le volpi furbe di essere sceme
Il fiume libero d'essere mare
Il mare libero dall'orizzonte
Libero il vento se vuole soffiare
Liberi noi di sentircelo in fronte
Libero tu di essere te
Libero io di essere me
Liberi i piccoli di essere grandi
Liberi i fiori di essere frutti
Libero, libera, liberi tutti

Bruno Tognolini,
da Rima rimani, Salani 2002

 

SCONGIURO CONTRO IL NAZISMO FUTURO




Gli abbiamo detto
che la rabbia non è bene
Bisogna vincerla,
bisogna fare pace
Ma che essere cattivi
poi conviene
Più si grida, più si offende
e più si piace
Gli abbiamo detto
che bisogna andare a scuola
E che la scuola com'è
non serve a niente
Gli abbiamo detto
che la legge è una sola
Ma che le scappatoie sono tante
Gli abbiamo detto
che tutto è intorno a loro
La vita è adesso,
basta allungar la mano
Gli abbiamo detto
che non c'è più lavoro
E quella mano
la allungheranno invano
Gli abbiamo detto
che se hai un capo griffato
Puoi baciare 
maschi e femmine a piacere
Gli abbiamo detto
che se non sei sposato
Ci son diritti
di cui non puoi godere
Gli abbiamo detto
che l'aria è avvelenata
Perché tutti
vanno in macchina al lavoro
Ma che la società sarà salvata
Se compreranno
macchine anche loro
Gli abbiamo detto tutto,
hanno capito tutto
Che il nostro mondo è splendido
Che il loro mondo è brutto
Bene: non c'è bisogno di indovini
Per sapere che arriverà il futuro
Speriamo 
che la rabbia dei bambini
Non ci presenti
un conto troppo duro

Bruno Tognolini
da "Rime di Rabbia", Salani Editore
 

I PIEDI
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Salgono i piedi per la salita, 
passo per passo finché è finita.
Scendono i piedi per la discesa,
giù verso il basso
che il passo non pesa. 
Piedi leggeri, passi pesanti, 
lungo i sentieri
che portano avanti. 
Passi di marcia rivoluzionaria: 
testa per terra, piedi per aria. 

Bruno Tognolini
da "Rimelandia" 
Il giardino delle filastrocche
Mondadori Newmedia

 

DANZA ARABA

 

JAZZ

 

TEATRO



"Il mio scopo non è insegnarvi a recitare, il mio scopo è aiutarvi a creare un uomo vivo da voi stessi. Il materiale per crearlo dovete prenderlo da voi stessi, dalle vostre memorie emotive, dalle esperienze da voi vissute nella realtà, dai vostri desideri e impulsi, da elementi interni analoghi alle emozioni, ai desideri e ai vari elementi del personaggio che impersonate ... Imparate ad amare l'arte in voi stessi e non voi stesse nell'arte."

Konstantin Sergeyevich
Stanislavskij

 

CINEMA

"Il cinema è composto da due cose: uno schermo e delle sedie. Il segreto sta nel riempirle entrambe." Roberto Benigni

 

GENERALE



Generale,
il tuo carro armato
è una macchina potente.
Spiana un bosco
e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
Ha bisogno di un carrista.

Generale,
il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d'una tempesta
e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
Ha bisogno di un meccanico.

Generale,
l'uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.

Bertolt Brecht

 

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