Un blog creato da alex_cinema il 30/03/2006

Il Cinema e il resto

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Messaggi di Settembre 2008

 

Diario di Scuola

Post n°423 pubblicato il 26 Settembre 2008 da alex_cinema
 

In questi giorni mi sono messo a leggere Diario di Scuola di Daniel Pennac. Per chi non lo sapesse lo scrittore é stato per anni un professore di medie e liceo ma nessuno potrebbe immaginare quanto é stata disastrosa la sua carriera scolastica. In questo libro racconta proprio di questo, di come da brutto anatroccolo, da somaro, sia riuscito a trasformarsi in professore e scrittore di successo.
Sto amando molto questo libro per un motivo molto semplice. Perchè anche la mia carriera scolastica è stata a dir poco disastrosa. Sono quasi sempre stato l'ultimo della classe, fino alle elementari tutto bene, alle medie i primi problemi, al liceo un disastro. Tre anni in una scuola privata e altri TRE in una pubblica, dove mi sono trovato bene e dove ho trovato un professore che, forse, mi ha salvato. Rimandato in tutte le materie possibili ed immaginabili, tranne in Ginnastica (!!!) ed in Italiano. Mi sono rovinato tutte le estati del Liceo, tutte indistintamente per studiare le due o tre materie in cui ero rimandato.
Pennac dice di aver avuto tre o quattro insegnanti che lo hanno salvato. Io credo di averne avuti due. Uno è stato un professore di Italiano negli ultimi mesi della Terza Media. Aveva sostituito l'insegnante di ruolo che io avevo sempre disprezzato, una donna incapace di relazionarsi, una donna che ho maledetto con tutte le mie forze e che, quando si è ammalata, me ne vergogno un pò a confessarlo, ci ero rimasto male fino ad un certo punto...
Questo professore delle medie era un personaggio originale, probabilmente un ex sesantottino, che ci mandava, appena iniziata la lezione, a comprare L'Unità in edicola. Ci aveva fatto fare un lavoro molto approfondito su Rosa Luxemburg, ricordo ancora l'applicazione con la quale avevo affrontato quel lavoro. Probabilmente era riuscito a farmi capire che mi accettava per come ero e che voleva tirarmi fuori dalla situazione in cui mi ero ingarbugliato. Devo a lui il fatto di essere uscito con Buono (un voto non eccezionale ma certamente migliore del Discreto a cui ero destinato).
Poi sono iniziati i tre anni più terribili della mia vita, quelli del Liceo privato, Vittoria Colonna, Via Conservatorio, a Milano, scuola gestita da Comunione e Liberazione. Anni di umiliazioni e incapacità di relazionarmi normalmente con gli altri. Nell'Aprile del terzo anno mi sono arreso. La pagella parlava chiaro ed il fatto di non avere energie sufficienti per cambiare le cose hanno consigliato, a me e ai miei, di interrompere l'anno, di rassegnarsi all'inevitabile e di cambiare scuola. E' stata la mia più grande fortuna.
L'anno dopo sono stato iscritto al Vittorio Veneto e lì ho incontrato l'altro professore che mi ha cambiato la vita, quello di Storia e Filosofia. Anche lui, incidentalmente, ex sesantottino e guarda caso amante del Cinema. Nel pomeriggio organizzava un corso di Cinema e Filosofia in cui proiettava un film e quindi lo inquadrava dal punto di vistra filosofico, ci traeva degli spunti per concretizzare la teoria da lui insegnata.
Diciamocelo, anche questi tre anni non sono stati brillanti, avevo da scalare la fossa in cui ero caduto, una fossa molto profonda. Dopo un anno e mezzo che ero lì ho cominciato ad aprirmi, ho cominciato ad uscire il Sabato con quelli che sono tuttora i miei più cari amici. Anche loro mi hanno salvato, accettandomi per quello che ero, certo, mandandomi a fanculo quando serviva, ma facendomi sentire quello che ero, uno di loro.
Così se adesso sono quello che sono, certamente meno di quello che é diventato Pennac, lo devo a due professori comunisti, di cui uno amante del Cinema. E' così, forse, che si spiega la mia fede politica, anche se la mia appartenenza ad una famiglia cattolica ha mitigato di molto quelle posizioni. E si spiega, sicuramente, il mio amore per il Cinema.
Tante altre cose non si spiegano in nessun modo, e probabilmente va bene così...

 
 
 

Un pò di casini...

Post n°422 pubblicato il 25 Settembre 2008 da alex_cinema
 

Ammetto che é da un pò di tempo che faccio fatica a scrivere con la frequenza che mi era usuale. In questi giorni ho avuto qualche problemino, diciamo dei turbamenti dal punto di vista emozionale. Sono cose che appartengono alla mia vita privata e che tengo per me, ma giustificano una certa mancanza di argomenti. Credo, tuttavia, che questo week end, grazie ai Mondiali di Ciclismo, avrò molto materiale fresco, molte emozioni da condividere... vedremo...

 
 
 

Mondiali di Ciclismo a Varese

Post n°421 pubblicato il 23 Settembre 2008 da alex_cinema
 
Foto di alex_cinema

Questo week end sono stato dai miei, vicino a Varese, come faccio praticamente tutti i week end. E' il luogo dove recupero energie, dove respiro aria buona, o perlomeno migliore, dove dormo meglio e dove tre gatti e un cane mi lasciano poco tempo libero...

E' anche il luogo dove ieri sera é stata inaugurata l'edizione 2008 dei Mondiali di Ciclismo. Varese ha una lunga tradizione in questo sport ed io, che sono un amatore (di categoria assolutamente insignificante), mi sono trovato in una situazione frizzante che mi é molto piaciuta. Sono mesi che a Varese e provincia si lavorava per questo. Si continuavano a vedere cantieri aperti, strade chiuse, riasfaltate, nuovi hotel, nuovi cartelli. Questo week end, poi, si vedevano le transenne sistemate lungo i percorsi delle gare, si vedevano già da venerdi camper parcheggiati in punti strategici (all'inizio della salita dei Ronchi), per la cronaca camper di turisti olandesi. Si vedevano gruppi di turisti, famiglie con bambini, in giro in bicicletta, su e giù per i colli che caratterizzano questi luoghi. Ieri sera, come ho già detto, c'é stata l'inagurazione. Mio fratello era lì, io ero al lavoro, ma ho visto la differita su RaiSportPiù. Differita che é finita all'1 di notte e che mi ha tenuto fermo sulla poltrona; una inagurazione dove ho imparato cose che non sapevo della cultura varesina e delle sue tradizioni. E' stato uno spettacolo davvero bello, per lo meno per me, mezzo varesino (o forse sarebbe meglio dire varesotto) e mezzo milanese.
Da oggi iniziano le gare. Sabato e Domenica sarò lì. Con la telecamera. Naturalmente gli eventi si tendono sempre a concentrare, quindi sabato sera dovrò essere a Milano per andare a teatro, enorme sbattimento, ma entrambe le cose sono interessanti, per motivi diversi. Sabato prova in linea femminile, forse riuscirò a vedere qualcosa, perchè non ci sarà troppa gente. Domenica prova in linea maschile, lì ci sarà da sgomitare. Nel 1951, quando i mondiali si svolsero anche allora a Varese, ci furono tra le 500 mila e il milione di persone lungo le strade... chissà se domenica mattina riuscirò a salire sul treno per tornare a Varese... io non dico quale prendo, non vorrei fare pubblicità... :-)

 
 
 

PREMIO ARTE PONTO VIDA

Post n°420 pubblicato il 19 Settembre 2008 da alex_cinema
 

E' stato con sorpresa e grande piacere che ho ricevuto da parte di Cinemagora questo premio.

Che cosa è Arte Ponto Vida. E' un premio di qualità creato tempo addietro per onorare e riconoscere il lavoro svolto dai blogger, i loro blog motivano la terapia d’arte. Le regole fondamentali per ritirare questo premio sono:
1. citare da chi si è ricevuto il premio;
2. dire perchè si è deciso di creare il blog;
3. dire qual’è la propria arte preferita;
4. onorare altri blog amici.

Punto 2 - Io ho creato il blog per raccontare la mia più grande passione, il Cinema, ma non solo. Per raccontare anche la mia vita, i miei viaggi, le mie emozioni e il mio impegno.
Punto 3  -  Come é "abbastanza" chiaro la mia passione é il Cinema, ma anche il Viaggio...
Punto 4 - I premi di qualità lì assegno a tre blog. Ad uno di questi, tuttavia, lo comunicherò soltanto incidentalmente. Si tratta del Blog di Greta. A parte la vicenda tanto umana che racconta, é proprio grazie a quel blog che ho trovato l'ispirazione per il mio.
Gli altri due blog sono quelli di DolceAO e di Poison.dee.
Grazie per le frequenti visite e per quello che leggendo i loro post imparo della vita.

 
 
 

PER ABDUL! PERCHE' NON SUCCEDA PIU'!

Post n°419 pubblicato il 18 Settembre 2008 da alex_cinema

Manifestazione sabato 20 settembre PER ABDUL! PERCHE' NON SUCCEDA PIU'!
ore 14.30  Bastioni di Porta Venezia

Abdul è stato ucciso per niente o per futili motivi ... come dice l'arido linguaggio della magistratura. 
Chi ha preso la spranga non l'ha fatto per paura o per legittima difesa ha commesso un delitto a sfondo razzista, mosso da odio e rancore, considerandosi legittimato dal sentire intollerante, sciaguratamente diffuso.

Questa Milano non ci appartiene. Non ci appartengono la violenza e il razzismo che si manifestano sempre più apertamente , in un stillicidio di episodi quotidiani di intolleranza di cui sono vittime donne e uomini, quasi sempre inermi. La dilagante campagna razzista e la costruzione del nemico "altro" diventano funzionali a nascondere la questione politica della sicurezza sociale, della coesione e della giustizia sociale per tutti . L'altro e il diverso vengono additati quali cause del malessere sociale ed esistenziale. Il potere e lo sfruttamento si alimentano anche in questo modo.

Per questo, per ragioni etiche, culturali e politiche, gridiamo con forza che non ci appartiene l'ideologia sicuritaria, incentrata sulla repressione e sulla costruzione di alibi culturali che autorizzano le ronde e la violenza privata.

L'omicidio di Abdul è l'ultimo segnale di un'escalation xenofoba, che va arrestata:

La Milano democratica e antirazzista deve reagire. Milano deve reagire.

INVITIAMO TUTTI I CITTADINI sabato, 20 settembre 2008 alle ore 14.30, alla manifestazione che partirà dai Bastioni di Porta Venezia e si concluderà in Piazza Duomo.

Per chi vuole si prosegue la mobilitazione in via Traversi (quartoggiaro) Free Event "CRONACHE DI RESISTENZA no al fascismo -- partigiani in ogni quartiere -- no al razzismo"

DON GINO RIGOLDI, NICO COLONNA, RENATO SARTI, MONI OVADIA

www.todocambia.org

 
 
 

Ombrelli e spranghe...

Post n°418 pubblicato il 16 Settembre 2008 da alex_cinema
 

Domenica aspettavo di entrare all'ultimo film della rassegna; appoggiato al muro mi si é accostata una ragazza dal vestito un pò "alternativo", anche lei impegnata nella maratona cinematografica. Parlava al cellulare e poco dopo ho capito che parlava con la madre. Il discorso era dai toni decisamente preoccupati, il tono di voce era quasi sconvolto, polemico. Diceva che era uno scandalo, che proprio nel salotto dei fighetti (il cinema Anteo) una cosa così non se l'aspettava. La madre, evidentemente, rincarava la dose e lei cercava di tranquillizzarla. Ma poi cadeva di nuovo in considerazioni da fine del mondo. Insomma, non ci si può fidare di nessuno! Ah! L'oggetto del contendere era il furto di un OMBRELLO! Si, questa povera ragazza aveva subito il furto dell'ombrello al cinema Anteo, un ombrello che non poteva essere confuso con altri, perché era l'unico nel porta-ombrelli. Il problema "grave" é stato, per lei, che il giorno dopo pioveva a dirotto e lei, poverina, non aveva più il suo bell'ombrello... la commedia é durata tantissimo... madre e figlia che per un quarto d'ora hanno parlato di quanto é brutto il mondo, perchè ti rubano un ombrello anche al cinema Anteo... e intanto la Vodafone godeva...
Ora saprei cosa dire a quella sfigata... pensa che se sei nero e rubi 2 biscotti ti ammazzano...

 
 
 

Panoramica: 7 e ultimo giorno...

Post n°417 pubblicato il 15 Settembre 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

La crisi é continuata anche oggi... la mattina ho dormito, nel pomeriggio ho visto il GP di Monza, quindi solo 2 film, tutti e due italiani, uno carino, l'altro da condannare...

UN ALTRO PIANETA
Film di ambientazione gay (lo si capiva anche dal tipo di pubblico presente in sala) molto ironico e nello stesso tempo originale. Un uomo arriva alla spiaggia di Ostia, quella frequentata da omosessuali e, dopo uno scambio di sesso orale freddo e breve, incontra tre ragazze che si fermano anche loro in quel tratto di spiaggia, anziché proseguire fino a quella naturista. Una di queste ragazze, Stella, ha un seno prorompente, una voce stridula e un cervello piuttosto piccolino... ma fa troppo ridere...
Un altra delle ragazze ha un carattere più complesso e subito rimane colpita dall'uomo, sapendo bene della sua omosessualità. Intanto lui vede un altro che gli ricorda il suo ex, morto l'anno prima. L'intesa tra lui e lei li porta ad uno scambio di affetto tenero e quanto mai imprevisto...
VOTO: 6,5

THYSSENKRUPP BLUES
Davvero un brutto film. Non per il contenuto o per la storia, ma per come, probabilmente, é nato. Una via di mezzo tra documentario e film, ma una via di mezzo che non lo fa essere niente, né l'uno né l'altro. Uno degli operai della Thyssen stava probabilmente facendo delle riprese insieme ad un amico, prima dell'incidente, all'epoca della messa in mobilità di 100 operai. Poi é dovuto tornare in Calabria e ha lasciato lì tutto il materiale. Quindi é stato richiamato al lavoro, ed é tornato a Torino, poi l'incidente, e allora ha avuto l'idea. Ha preso il materiale precedente, ne ha girato altro, praticamente tutto ambientato dopo il suo ritorno in Calabria, per far vedere a che tipo di vita aveva cercato di fuggire, e ha tirato fuori questo filmetto, senza capo ne coda.
Riporto qui il commento di uno spettatore al termine della proiezione che ho trovato molto appropriato: sciacallaggio.
VOTO: 3

 
 
 

Panoramica: 6 Giorno, quello della crisi...

Post n°416 pubblicato il 14 Settembre 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

Devo ammetterlo, non ce la faccio proprio più... sono in overdose da film... oggi, domenica, mi sa che vedrò soltanto due film, tra cui l'altro film italiano sulla Thyssenkrupp. Ieri mi sono tenuto serata libera e, oltre ad essermi coccolato a casa facendomi un bel risotto con lo zafferano, sono anche uscito con gli amici, per una birra e quattro sane chiacchiere; nonostante questo mi sono visto, anche ieri, 4 film...

NOWHERE MAN
L'idea che sta alla base di questo bel film dei Paesi Bassi é il desiderio di fuga che ciascuno di noi, almeno una volta nella vita, ha provato. Fuga dalla banalità, dalla routine, fuga da quella vita che non si é scelta. In questo caso un uomo si fa credere morto e si trasferisce in una splendida isoletta spersa nel mondo per ricominciare una nuova vita. Ci mette 5 anni a capire che ha commesso un errore e realizza che l'unica cosa che desidera é sua moglie. Ma le conseguenze delle proprie scelte non sono cancellabili.
VOTO: 7+

THE WRESTLER
Film vincitore del Festival di Venezia, film tutto sommato deludente. La storia é quella di un wrestler a fine carriera che per problemi di salute non può più combattere. Cerca l'affetto delle uniche persone che gli restano, della figlia dimenticata e di una donna che ama, ma per vari problemi lo trova soltanto parzialmente. Non dico altro della trama, ma il film non ha nulla di originale; é tutto assolutamente già visto. Inoltre non ha particolarità tecniche, é un classico bel film americano, con un'ottima, stupenda, interpretazione di MicKey Rourke; é un film che racconta di perdenti americani, di uomini al margine, ma il Cinema é altra cosa.
VOTO: 5/6

UNA SEMANA SOLOS
Un gruppo di ragazzini dell'Argentina "bene" abbandonati a se stessi dai genitori in vacanza, all'interno della prigione dorata fatta di ville e piscine; la loro vita nel corso di quella settimana, fatta di giochi più o meno infantili, Playstation, qualche turbamento adolescenziale e tantissima noia. Questa la trama di questo film che, nonostante tutto, non mi é dispiaciuto. Non é certamente un capolavoro ma credo descriva molto bene l'atmosfera annoiata degli adolescenti di alcune famiglie ricche, culturalmente poverissime, abituati a tutto, abituati a fare quello che gli pare e a rimanere impuniti.
VOTO: 6/7

PUCCINI E LA FANCIULLA
Particolarissimo film di un regista originale, Paolo Benvenuti. Vengono qui ricostruite le vicende che portarono la domestica di Puccini, il noto compositore, al suicidio, vicende che riguardano il pettegolezzo, il fraintendimento e il ricatto.
Il film é quasi completamente senza dialogo, commento sempre presente é quello musicale, tratto dalle opere di Puccini. Le vicende si svolgono, nonostante la mancanza di parole, in modo chiaro, gli attori sono spesso chiamati ad una recitazione più simile a quella degli attori del cinema muto, fatto di movimenti più larghi e espressioni del volto più cariche, ma senza esagerazione. Il film é in tutto e per tutto misurato, equilibrato e, nonosatante qualche lentezza che lo rende un pò difficoltoso, molto molto interessante.
VOTO: 7,5

 
 
 

Panoramica: 5 Giorno, gli altri 3...

Post n°415 pubblicato il 13 Settembre 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

Eccoci agli altri tre film che ho visto ieri, in netto calo di qualità, tranne l'ultimo...

ENCARNACAO DO DEMONIO
Prometteva di essere un film horror-fantastico che mi avrebbe divertito. In parte ha mantenuto ciò che prometteva, ma non fino in fondo.
Un serial killer dalle sembianze a metà tra Dracula e Frankenstein, dalle lunghissime unghie, cerca la donna perfetta da ingravidare e dare alla luce un suo degno erede. Rapisce a questo scopo belle donne che, una volta spogliate, tortura con crudeltà e uccide. Alla sua ricerca scendono in campo, in particolare, un militare a cui il pazzo ha cavato un occhio, e che gira con una benda da pirata, e un monaco vendicatore, a cui é stato ucciso il padre. Intorno a loro ruotano personaggi ancora più surreali, tra i quali spicca il servitore del Cattivo, preso pari pari da quello di "Frankenstin" di Frankenstein Junior.
Il film é decisamente splatter, sexy e trash alla maniera dei film della gloriosa casa cinematografica Troma. In più é anche molto barocco ed eccessivo, soprattutto, ed é la cosa che convince meno, nei dialoghi che sono pressoché tutti urlati ed altisonanti.
E' sicuramente una scopiazzatura di altri film dello stesso genere, certo ci si domanda, mi si perdonerà l'espressione, cosa ha fumato il regista per concepire questa storia... e da questo punto di vista l'affermazione non é necessariamente negativa...
Insomma, un film che non uscirà MAI ma che sono stato contento di aver visto.
VOTO: 5,5

IL PRIMO GIORNO D'INVERNO
Non ci siamo proprio. Questo film italiano, praticamente autoprodotto da un giovane regista e sua moglie, che vuole parlare di disagio giovanile non mi é proprio piaciuto.
Il disagio é quello di quei ragazzi che non riescono a socializzare con i propri coetanei, una condizione che ho parzialmente vissuto anche io, chi nell'adolescenza non si é fatto delle paranoie?, e proprio perché le ho vissute posso dire che non c'è manco l'ombra di approfondimento psicologico del ragazzo. Ci si perde nella descrizione di comportamenti stereotipati e resi eccessivi per "rendere l'idea", senza analizzare la situazione famigliare se non in modo superficiale. Si intuisce l'assenza di un padre, ma non basta... si intuisce una madre con poco nerbo, ma anche qui non basta. Si vede il ragazzo sempre contro tutto e tutti, che da una parte subisce le prese in giro e dall'altra anela all'attenzione positiva dei compagni. Ma di fondo é un personaggio cattivo e lo rivelerà alla prima occasione che gli si presenterà.
Il film é involuto e spesso noioso, proprio non ci siamo.
VOTO: 4

CIMAP! CENTO ITALIANI MATTI A PECHINO
Questo bel documentario racconta il viaggio dall'Italia alla capitale cinese di un gruppo di malati psichiatrici, un viaggio in treno durante il quale ognuno di loro, o per lo meno alcuni di loro, quelli che sono in grado di farlo, raccontano un pò se stessi e la loro storia. Spicca tra tutti Marco, un uomo con una malattia piuttosto grave che i medicinali e le cure sono riuscite a mettere sotto controllo; un uomo serafico che con noncuranza butta lì delle battute che fanno veramente ridere, un personaggio divertente ed originale. E poi ce ne sono altri, più o meno segnati dalla loro malattia, tutti accomunati da questa esperienza. Al termine del documentario si hanno più strumenti per capire queste persone, così complesse ed allo stesso tempo così umane.
VOTO: 6,5

 
 
 

Panoramica: 5 Giorno, i primi tre...

Post n°414 pubblicato il 13 Settembre 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

Anche oggi sei film... comincio a non farcela più.... e poi comincia pure a piovere... comunque ecco le critiche...

L'AUTRE
Interessante film francese che analizza le conseguenze della fine di un amore; non quelle previste, razionali ma quelle che sorgono dal profondo, dal lato irrazionale della mente. Qui queste conseguenze si evidenziano nel momento in cui lui comunica a lei, una bella donna 47enne, che ha conosciuto un'altra donna con la quale ha intenzione di andare a convivere. La ricerca dell'identità di questa "altra" scatena la gelosia più irrazionale e porta la donna a perdere completamente il controllo di se stessa. Il film é interessante per alcune scelte estetiche, per alcuni dialoghi che danno spessore al racconto e per l'interpretazione di lei "Dominique Blanc", che le é valso il premio come migliore attrice a Venezia.
VOTO: 7,5

L'APPRENDI'
L'apprendista é un ragazzo che sta studiando da perito agrario e viene assegnato ad una fattoria dove imparare il mestiere. Figlio di genitori separati, non ha mai trovato nel padre una presenza forte e questo lo ha sempre fatto soffrire. Trova nel contadino della fattoria, anche lui a sua volta marito e padre di una famiglia serena ma dalle passate tragedie, trova una figura sostitutiva del padre, col quale divertirsi, piangere, pensare.
Un film semplice semplice sull'importanza dei rapporti umani sinceri e sulla ricchezza delle emozioni.
VOTO: 6/7

LA FORTERESSE
Documentario interessantissimo e molto umano sulle procedure per la richiesta di asilo in Svizzera. Il racconto segue le vicende di uomini e donne provenienti da ogni parte del mondo e che, per ottenere il diritto di essere ospitati in Svizzera, devono saper spiegare in modo credibile i motivi che gli impediscono di tornare in patria. Come da tutte le parti ci sono quelli che seguono le regole, peraltro molto chiare e precise, e quelli che le violano, quelli onesti e quelli che fanno i furbi. Dall'altra parte c'é il personale della "Fortezza", della struttura ospitante, che li tratta con umanità e comprensione. Una bella lezione su come si dovrebbero fare le cose.
VOTO: 8

 
 
 

Panoramica: 4 Giorno, 4 film...

Post n°413 pubblicato il 12 Settembre 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

Ieri mi sono tenuto la sera libera e ho cenato da cristiano... non mi sembrava vero... e così, disgraziatamente, ho visto soltanto 4 film... :-)

MACHAN
La vera storia della prima, unica e ultima squadra di pallamano dello Sri Lanka. Siamo nel 2004, nello Sri Lanka la gente fa fatica a vivere, imprigionata da lavoro minorile, stozzini e truffatori. L'unica possibilità é emigrare, ma per questo occorre il visto. Ottenerlo non é facile, finchè un gruppo di uomini, ed uno di loro in particolare, hanno un'idea.
La Germania organizza un torneo di pallamano il cui scopo é quello di rappresentare la fratellanza tra i popoli. Questi uomini si inventano squadra e si fanno invitare in Germania, ottenendo l'agoniato visto. Una volta giunti in terra tedesca saranno liberi di scappare dalla loro camera d'albergo, ma prima di farlo giocheranno tre partire, finché riusciranno a fare almeno un goal. Per loro quella rete equivale ad una vittoria; quella della dignità e della liberta conquistata.
VOTO: 7,5

BURN AFTER READING
Cosa dire dei Fratelli Cohen di originale? Dopo un film così altamente drammatico come é
Non E' Un Paese Per Vecchi, ecco che ci si trova di fronte al registro diametralmente opposto, quello della commedia quasi demenziale. In realtà demenziale non é il film ma il mondo che rappresenta. Non voglio e non posso raccontare la trama. Questo é un film in cui si ride tantissimo, leggero ma soltanto in apparenza.
E' la società e i meccanismi che la regolano che sono saltati, sono i valori che non esistono più, sostituiti da una montante ed irrefrenabile idiozia collettiva.
VOTO: 8,5

NUIT DE CHAIN
Va bene il cinema dell'assurdo, io stesso avevo apprezzato un film come Beket, ma qui si esagera davvero. Non solo la trama é poco chiara ma non c'é neppure l'ombra di ironia... beh... il tema certamente non ne permetteva tanta ma allora perché mostrare in modo così poco sensato e gratuito delle nudità, anche se poche? L'insensatezza di ogni scena é praticamente il marchio di fabbrica di questo film troppo surreale che ai miei occhi si é salvato soltanto perché é girato a Porto, in Portogallo. Una scena, in particolare, é girata all'ingresso della Pensao Franca, dove io ho dormito nelle due volte che sono stato lì.
Detto questo il film é da dimenticare.
VOTO: 3,5

LA FABBRICA DEI TEDESCHI
Rabbia cieca, rabbia d'acciaio, violenta rabbia e dolore nel cuore. Queste sono le sensazioni che ho provato uscendo dalla visione di questo magnifico documentario di Calopresti. Il racconto é quello della strage alla Thyssenkrupp in cui 7 persone sono morte arse vive in un incidente sul lavoro che poteva essere evitato. Dopo una parte introduttiva recitata iniziano le interviste ai parenti delle vittime e ai loro colleghi. Vengono ricostruiti i momenti della tragedia e viene fatto sentire il sonoro della telefonata al 118 con la richiesta di aiuto. Un documento agghiacciante che mi ha scosso in profondità. Un documento da vedere e da ricordare. Povera patria...
VOTO: 8/9

 
 
 

Panoramica: 3 Giorno, gli altri 2...

Post n°412 pubblicato il 11 Settembre 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

Eccomi qua per scrivere le critiche degli altri due film che ho visto ieri. Adesso posso dire di aver fatto bene ad aspettare perché questa mattina, al supermercato, ho assistito ad una scena che regala ancora maggior valore al primo dei due film.

PRANZO DI FERRAGOSTO
E' stato uno degli eventi del Festival di Venezia. 15 minuti di applausi ininterrotti al termine della proiezione. Protagoniste quattro anziane donne, attrici non professioniste, che insieme fanno più di 350 anni. La storia é riassunta nel titolo, un uomo con una madre quasi centenaria si trova per varie vicende altre tre donne anziane per il pranzo di Ferragosto in una Roma spopolata a calda. Il film é ironico, é uno sguardo caldo e affettuoso al mondo degli anziani, a quel mondo dimenticato che se riuscissimo a capire meglio guadagneremmo in buon umore. Perché dietro ad una facciata un pò pesante, si nascondono ironia e voglia di vivere come manco a certi 30enni...
E' un omaggio alla terza e quarta età come nessuno era mai riuscito a fare, in cui dietro all'ironia si invitano le persone ad osservare gli anziani, a rispettarli per quello che sono, a capire le loro ansie, spesso futili dal nostro punto di vista.
Oggi al supermercato c'era una donna anziana che si é rivolta ad una delle cassiere chiedendole se c'era l'uva che aveva comprato il giorno prima; poi ha chiesto se per domani, per favore, non potevano far arrivare le cipolle di tropea. Una scena tenera che ha strappato un sorriso ed uno sguardo d'intesa tra me e la cassiera. Non so lei, ma io sorridevo perché stavo cogliendo il significato profondo di un film...
VOTO: 8/9

STORY OF JEN
Cioè la storia di Jen, una ragazzina 14enne, figlia di una donna che di anni ne ha 31 e che soffre di incontinenza sessuale, che anche lei cede alla tentazione del sesso. Certo, non volontariamente, ma fino ad un certo punto... la storia fila ma non so proprio quale insegnamento vuole dare questo film. Sembra che il messaggio sia più o meno questo: ragazzine, fate le brave e ubbidite alla mamma (anche se la mamma non è di buon esempio), altrimenti vi stuprano. Per dire tutto questo ci sono volute quasi 2 ore... mah...
VOTO: 5

 
 
 

Panoramica: 3 Giorno, quattro di sei...

Post n°411 pubblicato il 11 Settembre 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

Sottrendo preziosi minuti di potenziale sonno alla mia notte comincio col riportare qui le critiche che oggi sono riuscito a scrivere tra un film e l'altro. Per le altre due direi che ci dormo su...

BELOW SEA LEVEL
Un documentario profondo ed appassionato sugli ultimi. Anzi, su coloro che, per mille motivi diversi, si sono chiamati fuori dalla cosiddetta società civile, dalla "normalità", per vivere in un accampamento ricavato da una ex base militare americana, a pochi chilometri dal confine californiano con il Messico.
Uomini e donne alla deriva, abbandonati a se stessi, ciascuno con il proprio fantasma, le proprie catastrofi personali, sociali e di vita.
Uomini e donne che il dolore ha piegato ma non spezzato, uomini e donne che nonostante tutto vanno avanti perché la resa non fa parte del loro vocabolario.
Uomini e donne ai margini e profondamente ed intimamente umani.
VOTO: 8,5

IL PAPA' DI GIOVANNA
Una figlia difficile ed insicura cresciuta da un padre premuroso, che le ha sempre tentato di dare fiducia in se stessa. Questa la trama, in breve, del nuovo film di Pupi Avati, dove il papà del titolo é interpretato da un fenomenale Silvio Orlando, per una volta lontano dai suoi personaggi classici, nevrotici e un pò perdenti. Qui acquista tutt'altro spessoree, senza essere un eroe, diffonde ottimismo a piene mani, contro tutto e tutti.
Il film ripercorre gli anni che vanno dalla metà dei '30 alla fine dei '40, poco più di una decina di anni in cui le cose cambiano, soprattutto a causa della guerra.
Il film é attento ai personaggi, li pennella molto bene, e la storia scorre morbida, senza impuntamenti. Pupi Avati non si smentisce neanche questa volta.
VOTO: 8

FEAST OF VILLAINS
Un film denuncia sul degrado civile e morale della nuova Cina, dove i soldi sono l'unica cosa importante e dove la Cina tradizionale é morta e sepolta, soppiantata dal cemento dei grttaceli e dalle luci colorate che li illuminano.
Un uomo, per aiutare il padre malato, decide di vendere un rene ma le cose non andranno come previsto. Vince la burocrazia, la spersonalizzazione di ogni rapporto, la corruzione...
Un film molto importante in questo anno di Olimpiche emozioni...
VOTO: 7

AUTUMN
Un uomo esce dal carcere e torna al suo paese natale, sulle montagne della Turchia, ormai popolato di vecchi, perché gli altri sono andati a cercare un futuro migliore altrove. L'uomo tenta di ricostruirsi una vita lì ma presto capisce che il tempo gli sta sfuggendo di mano, che in quel luogo dimenticato non ha futuro. Ma non riesce a reagire, anche quando si innamora di una prostituta russa lascia che lei se ne vada, non trova dentro di se le energie per cominciare a vivere. Ed allora si lascia vivere, abbandonata ogni pretesa non solo di cambiare il mondo (motivo per il quale era finito in carcere), ma anche il suo destino.
VOTO: 6,5

 
 
 

Panoramica: 2 giorno, gli altri tre...

Post n°410 pubblicato il 10 Settembre 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

ELLE VEUT LE CHAOS
Mah, questo film non l'ho capito. Lo sceneggiatore non é stato in grado di rendere chiara la storia da raccontare. E così si assiste ad una serie di scene che lentamente portano avanti una storia ma che risultano slegate una all'altra. La storia? niente di interessante. Il film? tanto non uscirà mai. Ma per dovere di cronaca dico che protagonista é una donna che sogna di fuggire dalle terre desolate del Quebek ma non trova il modo, perché non ha abbastanza denaro. Bella l'idea, brutta la realizzazione.
VOTO: 4

BRIDESHEAD REVISITED
Un classico, classicissimo, meravigliosamente ed esteticamente perfetto film in costume. Siamo negli anni 30, nell'Inghilterra più ricca e conservatrice. Una storia d'amore viene raccontata parallelamente alle vicende di una famiglia facoltosissima (scusate il superlativo un pò insensato ma concorderete con me, quando vedrete il film...). Al di là del giudizio sulla storia in sé, ciò che fa godere l'occhio è la cura estetica di ogni inquadratura e di ogni particolare del film. Ciò che fa godere l'orecchio é la recitazione in inglese perfetto, un inglese da teatro che é musica armoniosa. Quando lo vedrete i vostri occhi godranno, le vostre orecchie, a causa della traduzione, no. Un film da vedere rigorosamente in lingua originale.
VOTO: 7/8

THE BURNING PLAIN
Guillelmo Arriaga é lo sceneggiatore di 21 Grammi, tanto per essere chiari. Ora si è messo alla Regia e lo stile é lo stesso. La storia non posso neppure accennarla, il film uscirà sicuramente al cinema. Godetevi il modo magistrale in cui la storia si intreccia, in cui situazioni apparentemente slegate si legano, lentamente, in modo indissolubile. Lo stile é sempre lo stesso, ma é uno stile raro e prezioso. Davvero una goduria per gli occhi.
VOTO: 8

 
 
 

Panoramica: 2 Giorno, i primi tre...

Post n°409 pubblicato il 10 Settembre 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

Con la scusa che questa settimana sono in ferie mi sto veramente dedicando anima e corpo al Cinema. Ed ecco che ieri ho visto 6 film ed oggi replico...

PA-RA-DA
Non aspettatevi da me un giudizio sereno ed oggettivo per questo film. Conosco personalmente alcuni componenti dell'Associazione Parada Italia che si occupa di sostenere i progetti della sede centrale a Bucarest. Progetti legati al recupero dei ragazzi di strada attraverso la pratica del gioco, in particolare della clownoleria e della giocoleria. Il film racconta la nascita del progetto ad opera di Miloud, un ragazzo francese che, trasferitosi in Romania, cerca di salvare i bambini dal degrado, dalla prostituzione, dalla colla (quella che si respira per stordirsi), dalla violenza, dalla morte.
Proprio per il mio coinvolgimento personale, ammetto di essermi emozionato ed ho infinitamente amato questo film. Il voto risente di tutto questo.
VOTO: 9

BACK SOON
Sorprendente film islandese, Back Soon é il racconto delle 24 ore più strampalate di un gruppo di persone, sperse negli spazi stupendi e freddi allo stesso tempo di quella terra così isolata e lontana da tutto. E' la storia, innanzitutto, di Anna, una poetessa ammirata anche all'estero, molto amante della marijuana e punto di riferimento per tutti coloro che insieme a lei lo sono.
Il "torno subito" del titolo é la storia del fil. E' un torno subito contorto ed esilerante che é capace di descrivere come meglio non si poteva il disagio di chi vive in una terra che non offre tante possibilità
VOTO: 7,5

UN GIORNO PERFETTO
Ozpetek é arrivato al suo settimo film e fa qualche cosa di nuovo. Non più storie corali di famiglie allargate, simili a quelle che lui stesso, con ogni probabilità, frequenta abitualmente. Qui c'è una famiglia, un uomo alla deriva perché la moglie lo ha lasciato; una donna ancora bella ma che non si vuole arrendere all'età che comincia a lasciare piccoli segni e che consiglierebbe di vestirsi in modo più sobrio. Una figlia meravigliosa e un figlio minore indifeso, un pò sfigatino, timido ma dotato una delicata simpatia che non può non penetrare nel cuore. La storia centrale è quella del tormento di Lui (Valerio Mastrandrea) che non riesce ad accettare l'idea di essere stato lasciato dalla moglia (Isabella Ferrari). Lui é un uomo dall'indole violenta, sconvolto e debole. Lei è una donna altrattanto debole, sia personalmente che socialmente, vittima del precariato sentimentale e lavorativo. Intorno a loro ruotano altre figure che rendono più ricco ed intenso il quadro complessivo e per causa loro, ma più che altro per causa di lui, di Antonio (Mastrandrea) la storia giungerà alla sua conclusione. Ovviamente non dico altro sulla trama. Il film l'ho dovuto digerire, ho dovuto pensarci un pò. La mano di Ozpetek si vede fin dalla prima inquadratura, quando il respiro di un ragazzino che dorme ci introduce ad un lungo piano seguenza e dove i colori sono accesi e tranquillizzanti. Guarda caso il protagonista di questa inquadratura è proprio il piccolo, innocente figlio della coppia. Il fatto che il regista si sia cimentato in qualche cosa di diverso dal solito va sicuramente a suo favore, anche perché dimostra di essersela cavata egregiamente. Ognitanto il film è un pò troppo sentimentale, questo é l'unico punto debole che ho notato. Ma forse da Oxpetek ce lo si poteva immaginare...
VOTO: 7,5

 
 
 

Panoramica: 1 Giorno

Post n°408 pubblicato il 09 Settembre 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

Eccoci alle critiche dei 4 film che ho visto ieri, primo giorno di rassegna. Il programma dei giorni successivi é allucinante... non so se riuscirò a sostenerlo... comunque cominciamo...

LA TERRA DEGLI UOMINI ROSSI - BIRDWATCHERS
Di questo film italiano di Marco Bechis si è parlato molto durante la mostra di Venezia. E' un film che racconta la vita segregata nelle riserve degli ultimi Indios del Mato Grosso, in Brasile, dove i Facenderos hanno ormai occupato tutte le terre per metterle a coltivo. Gli Indios si sono visti portare via le terre dove hanno sempre vissuto in libertà; i potenti hanno usato tutti i metodi più legali del mondo per acquistare quelle terre, deforestarle e renderle campi coltivabili, ma hanno violato la proprietà morale di coloro che ci vivevano. Il Facendero reclama sua la terra e la stringe nel suo pugno. L'Indio la mangia. E' talmente sua che da lei dipende la sua stessa sopravvivenza. Il film racconta della protesta di un gruppo di Indios contro un proprietario terriero e dei meccanismi che da una parte addolciscono alcune posizioni dei "padroni" e dall'altra vedono il tradimento dei valori tradizionali da parte di alcuni Indios...
Il film non è altro che un grido di dolore per la sparizione di un cultura, e non pensiate che questa frase sia retorica... non lo è e ve ne accorgerete...
VOTO: 8

PARQUE VIA
Il film vincitore del Pardo d'Oro a Locarno, questa volta, non mi ha deluso, come era successo l'anno scorso. Certo, siamo ancora nel territorio del film difficile, lento e un pochino faticoso, ma questa volta tutto ha un senso, non ci sono inutili divagazioni ma tutto vuole raccontare una storia di solitudine. Quest'ultima è quella di un domestico di Città del Messico, assunto da una famiglia facoltosa ormai trent'anni prima e che ha ormai impresso un ritmo fisso alla sua vita, scandito da tutti quei lavoretti di pulizia che definiscono la sua giornata. La casa é vuota e lui é il padrone assoluto di essa. Cammina da solo lungo i suoi corridoi e le sue stanze e con essa orami ha instaurato un rapporto di dipendenza assoluta. Viene il momento in cui la casa viene messa in vendita. Il film racconta in modo misurato e semplice la crisi di quest'uomo che, senza quella sua compagna di vita, non trova più alcun senso nella vita.
E' la storia di mille altre solitudini, di tutte quelle persone che si attaccano alla routine quotidiana per trovare quelle certezze che nella vita sono venute meno. E' la storia di tanti anziani che, abbandonati a se stessi, trovano nell'abitudine una compagnia astratta ma che concretamente li aiuta. Rompere quella monotonia significa condannare quelle persone all'infelicità.
VOTO: 8+

THE MARKET - A TALE OF TRADE
Questo film turco é stato una sorpresa. Un film divertente e leggero che in realtà ha un contenuto implicito quanto mai dirompente e drammatico. Tutto è mercato, tutto ha un prezzo, non esiste più il rapporto umano sincero, tutto si basa sui soldi.
La storia é quella di un uomo, un commerciante, con delle brutte abitudini, quali il gioco d'azzardo e la contrattazione selvaggia. Questo lo porta a non avere i soldi per sostenere la sua famiglia, ma intravede la possibilità di riscattare la sua vita. Lo fa, ma violando la fiducia che gli é stata data, e facendolo commette altre piccole scorrettezze. Non racconto altro, il film é da gustare, così com'è, un film semplice, con il protagonista che assomiglia un pò a Valerio Mastrandea, un pò a Nanni Moretti...
VOTO: 7

CUVARI NOCI (GUARDIANI DI NOTTE)
Che dire di questo film. Un idea buona sviluppata troppo lentamente. Un film che poteva essere un cortometraggio e che invece dura 85 minuti, con tante belle idee di inquadratura, tanta arte sottotraccia, ma tutto questo va sprecato nella mancanza di ritmo.
Mi verrebbe da dire al regista: "Provaci ancora, Sam". E' bravo, si vede il talento, ma deve ancora trovare il ritmo...
VOTO: 5/6

 
 
 

Tornato e pronto a partire

Post n°407 pubblicato il 07 Settembre 2008 da alex_cinema
 

Eccomi tornato in questa Milano di Settembre, con le scuole che riaprono e la consueta, caotica città. Me ne sono andato a Sharm che ancora si respirava aria di città chiusa per ferie, anche se sempre meno chiusa ma comunque vivibile e bella. Me ne sono stato per una settimana in un resort a Sharm, all'Hilton Waterfalls, 7 piscine e letti larghi una piazza e mezza, esattamente l'opposto della mia vacanza ideale ma, per assurdo, esattamente ciò di cui avevo bisogno adesso. Erano anni che non dormivo 10 ore di seguito, a Sharm è successo per ben due volte. Ed il fatto di essere in acqua per almeno 5 o 6 ore al giorno mi ha ricaricato le pile come non mai. Sono stato bene e sono felice di essere tornato a casa perchè ho voglia di fare.
Questa settimana che domani inizia é ancora di ferie; la partenza di cui parlo nel titolo del post é quella della rassegna dei film di Locarno e di Venezia, per la quale sono tornato dalle vacanze giusto in tempo. Domani si comincia a ritmo tranquillo... "solo" 4 film, a partire dalle 10.30 di mattina, ma con pausa pranzo e pausa cena, praticamente una passeggiata.
Poi si comincerà a fare sul serio. E come al solito questo blog diventerà uno dei più noiosi della rete, pieno di critiche di film. Ma se con una recensione potrò stimolare la curiosità di qualcuno avrò ottenuto ciò che desidero...

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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