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Post n°125 pubblicato il 09 Giugno 2008 da cittadellainforma
Foto di cittadellainforma

Cremona
NOSTRO INVIATO
La ...
Cremona

NOSTRO INVIATO

La sala stampa dello Zini racchiude una situazione irreale: le gentilissime ragazze che prima della gara ci hanno portato la formazione, piangono tutte. E che pianto. Lacrimoni grigiorossi a go-go. Qualche addetto ai lavori più anziano cerca di consolarle, ma siamo al border line della disperazione.

Arriva la famiglia Gabrielli, il padre Angelo e i figli Piergiorgio e Andrea. In silenzio, il presidentissimo abbraccia uno per uno tutti i giornalisti padovani: un gesto spontaneo, al quale non siamo abituati (anzi...) e che crea unanime commozione. Angelo Gabrielli, che ha seguito l'incontro in panchina, si siede: «Ho perso il fiato e anche la voce. È una emozione grandissima per un Cittadella impostato per arrivare a disputare una prova del genere nella finale. Non ho parole per esprimere il mio plauso per una squadra infinitamente grande in questo campionato. Arrivare al primo posto direttamente sarebbe stato un bel traguardo, ma la soddisfazione è ancora maggiore per l'escalation dimostrata nei play off. Abbiamo superato una Cremonese completa in tutti i suoi carismi. Il Cittadella arriva da una serie di anni programmati, è stato superlativo. Però... non sono ancora convinto di avere vinto la finale».

Scherziamo con il presidente, "confermandogli" il 3-1, e a sua volta Gabrielli scherza: «Beh, adesso che me lo dite voi... La società da oggi sarà all'opera per costruire squadra e collaboratori. Questo successo è strameritato». Quindi, Foscarini sarà l'allenatore del Cittadella anche per il campionato 2008-2009. «Sì, si va avanti tutti. E così vengono smentite certe voci giornalistiche apparse nei giorni scorsi (il tecnico al Pergocrema o all'Albinoleffe, ndr). Sarà un campionato duro, che onoreremo con correttezza e impegno, come sempre abbiamo fatto. È importante dare il buon esempio, soprattutto in tempi come questi».

È l'emozione più intensa? «In settimana ho anche avuto qualche momento di pessimismo per questo partita, che non rientra nel mio carattere: il pubblico della Cremonese, la loro voglia di vincere...». Un collega di Cremona cita a Gabrielli il presidente Giovanni Arvedi. «Certo, lo conosco per motivi di lavoro, e gli auguro di guadagnare la promozione l'anno prossimo». I due primi dirigenti granata e grigiorosso lavorano infatti nello stesso settore siderurgico. «Il momento peggiore della gara - continua il presidente - è stato tra il rigore mancato e la nostra terza rete. I gol - sottolinea - portano la firma di Meggiorini, Coralli e De Gasperi, a dimostrazione che l'attacco sa segnare».

Più bella la serie B conquistata a Cremona o quella di otto anni fa al Bentegodi con il Brescello?. «Non c'è paragone: questa». E con spirito di umorismo mostra il suo abito firmato Lebole: «È la quarta volta che lo indosso apposta per questi incontri di play off, e mi ha sempre portato fortuna. La Lebole credo che non ci sia neppure più». Arriva al cellulare la telefonata di congratulazioni del sindaco di Cittadella, Massimo Bitonci, ad Angelo Gabrielli. Il presidente gli dice: «Questa promozione è un omaggio a tutta la comunità di Cittadella. Grazie, è una immensa felicità».

Felicità strameritata, per un presidente da 42 anni alla guida della società granata. Gli facciamo notare che il progetto triennale con Ezio Glerean ha portato il Cittadella in serie B, e ieri il progetto sposato tre anni fa con Foscarini ha prodotto lo stesso risultato. «È vero, e ora faremo un altro programma».

Per la seconda volta (la prima appunto nel 2000), dal prossimo campionato si presenterà l'anomala situazione di Cittadella (18.000 abitanti, poco più di 20.000 con l'hinterland) in una categoria superiore rispetto al capoluogo Padova, 210.000 la città e 898.000 la provincia. Morale della favola: i progetti non dipendono dal numero degli abitanti. E ci fermiamo qui, perchè è la festa del Cittadella.

Paolo Donà

 
 
 
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