Creato da mcalise il 13/05/2013

Civis

Discussione sulla democrazia, cittadinanza e partecipazione

 

 

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Perché parlare di democrazia?

Post n°34 pubblicato il 29 Settembre 2014 da mcalise
 

La mia generazione ha vissuto un’epoca in cui era normale, per molti, partecipare alla vita politica del Paese. Spesso essa si manifestava iscrivendosi ad un partito, frequentandone le sezioni.

Da molto tempo non è più così. Il distacco dalla politica è andato crescendo e la diminuzione totale dei votanti ne è solo una delle manifestazioni. Tale disaffezione ha più cause, alcune specifiche dell’Italia altre di portata mondiale. È difficile, e non è questa la sede, discuterle tutte.

Il nostro impegno politico, fino alla fine degli anni ottanta, si poneva l’obiettivo di promuovere una “società giusta” che, le varie correnti di pensiero, evidentemente, prospettavano in modo diverso.

Oggi, nella migliore delle ipotesi, ci si impegna per i “diritti”; ossia per la tutela e, possibilmente, per l’ampliamento dei diritti facenti capo al singolo individuo.

Sembra che l’odierna società, consumista ed individualista, non abbia alternative. Si è creata l’illusione che ciascuno sia artefice del proprio destino a prescindere da quello degli altri. Mi sembra che ciò sia un illusione per tutti e tanto più  grande quanto più sono svantaggiate le condizioni di partenza.

Ormai gli Stati nazionali perdono, sempre più, potere. Al netto di tutti i limiti della nostra classe politica bisogna dire che il potere è altrove; in organismi sovranazionali che non hanno un’investitura democratica. Tali organizzazioni sono necessarie per affrontare problemi internazionali o, addirittura, globali; è auspicabile una loro democratizzazione.

Poi ci sono le comunità locali che, depotenziandosi lo Stato nazionale, assumono una importanza crescente.

I Comuni, le istituzioni a noi più vicine, saranno, sempre più, gli interlocutori  privilegiati  dei cittadini. Presupposto per una loro azione efficace è una ampia partecipazione civica.

Con quali modalità, con quale metodo la partecipazione si deve estrinsecare? Attraverso il metodo democratico che deve guidare le iniziative concrete: la definizione dell’agenda (priorità), le modalità di decisione, la selezione dei propri rappresentanti.

Il metodo democratico è, a mio parere, una competenza di base ossia una “attrezzatura” che ciascuno, libero di usarla o meno, deve tuttavia possedere.

Per questo, anche per questo, è importante parlare di democrazia.

Occorre la consapevolezza che i beni comuni devono essere gestiti insieme padroneggiando, tutti, il metodo democratico.

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