Creato da: clodclod il 29/04/2006
Diari e racconti

Area personale

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 8
 

Ultime visite al Blog

IcarusTorinoliberantekatinkatfrancisbluFrPetruzzelliALJCfrancesca.ortueffeeeffelancillotta0seanquazzolbdreamTeo_LuciLontaneannaschettini2007adrioska
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« Detto tra Me e Me, Cose mie.Aderisco iniziativa Vinc... »

Gatti e Wisionedelmondo

Post n°209 pubblicato il 04 Ottobre 2007 da clodclod

.

Alla mia amica luisa che , in un pomeriggio caldoafoso, per di più  con tinte inquiete,ha cercato di insegnarmi un’utile filosofia.

 .

. 

 

Questo breve brevissimo saggetto minimalista – come lascia intendere il titolo - ha  a che fare con il mondo felino.

Ma non solo.

Da esso, cioè dall’osservazione dei comportamenti gatteschi, è possibile ricavare la visione del mondo micio,  e soprattutto utili insegnamenti o suggerimenti per il comportamento umano e per le scelte e i principi che lo ispirano, che lo determinano .

Sì, il gatto ha una sua  - sana – filosofia.

 

  • Il primum ontologico del gatto, da che mondo è mondo, è il gatto stesso. Nessuna concessione quindi al trascendente, al metafisico, all’invisibile e al non dimostrabile empiricamente.

 

Ne deriva che il gatto ha una visione del mondo immanente;  ed è in particolare  una visione  gattocentrica, dove egli non solo è il fulcro attorno a cui ruotano tutte le cose e i viventi, ma è anche un’entità uber alles, a cui tutto deve fare riferimento, soprattutto i pilastri di ogni fiosofia:  come il rapporto io-mondo, la conoscenza e i suoi principi, il senso del vivere.

Per il gatto, tutto ha inizio dal gatto ed è in funzione di esso. Non sto parlando di una divinità, ma del gatto nella sua concretezza, vibrisse comprese.

Questa affermazione può essere esemplificata con alcuni comportamenti e atteggiamenti gatteschi, per i quali esiste un corrispettivo in ambito umano, come a dire che possono assumere il ruolo di consigli per la ‘nostra’ weltanshauung e per migliorare la nostra vita.

Primo esempio: è risaputo che il gatto adora se stesso, nel momento in cui pensa principalmente a sé, e non al padrone, all’altro gatto di casa o a quello del vicino, e via dicendo. Esiste solo lui: vuole uscire, e allora lo si deve far uscire, ma se dopo soli cinque minuti vuole rientrare, bisogna farlo rientrare, magari con le orme della pioggia  fangherellosa. Gli scagliate due urla a mò di ciabatta? e che gli importa, al di là a volte di una preventiva piccola prudenza? …

Altro esempio: ha fame? ‘deve’ mangiare. Non esiste per lui il verbo aspettare – sempre che siate nei paraggi e che abbiate fatto rifornimento di scatolette…Finchè non lo si accontenta, non cede…Avete altro da fare in quel momento? Embè ?

Questi esempi, che supportano l’affermazione iniziale, ci portano a trarne i seguenti insegnamenti: dobbiamo,noi umani, avere una autostima notevolmente alta, che ci  induca a pensare a noi stessi  come protagonisti e a considerare – per noi stessi - il diritto a qualsiasi diritto ( o quasi…); in secondo luogo, ciò  determina il crollo implosivo di principi come il porgere l’altra guancia, la rinuncia , il sacrificio di sé,   il mettersi nei panni degli altri, in una parola l’altruismo. Non dico che il gatto sia egoista e che gli umani debbano esserlo anche loro:no. Al posto della parola ‘egoismo’ io userei la parola ‘indifferenza.’ La montaliana ‘divina indifferenza’… o il ‘noli me tangere’…

 

  • Dal gattocentrismo e dai suoi corollari,  è facile ricavare quale sia il Senso del vivere, il Significato dell’esistenza, il suo fine.

Il Senso della vita gattica è naturalmente la soddisfazione di qualsiasi Bisogno del corpo ( e volendo seguire questa esemplarità,noi umani aggiungeremo i bisogni dell’Io, della psiche ); ma il bisogno soddisfatto ..non soddisfa il gatto, se accanto alle necessità legate alla sopravvivenza non poniamo anche il Piacere. La visione gattocentrica e immanentistica  è dunque identificabile nella ricerca del piacere. Un padrone da sruffianare, una casa ‘autre’ dove trovare cibo extra in caso di necessità o di golosità, un posticino personale dove lasciar esplodere le proprie  voglie amorose.. : sono questi gli ingredienti principali della felicità micia. Il minimo sindacale.

Ed è fin troppo facile e per se stessa  evidente la corrispondenza biunivoca con il mondo umano, con le analoghe premesse della felicità ‘essenziale’ . Inutile citarle….

Ma c’è dell’altro. Il gatto ci insegna a cercare piaceri ‘secondari’, l’ “in più” che fa la differenza.

Anche in questo caso i parallelismi col mondo umano sono impliciti. Uno dei piaceri del gatto è dormire. Dormire e basta? No.  Dormire in qualsiasi momento, del giorno o della notte: il piacere infatti non rispetta orari prefissati, non timbra il cartellino, esige  libertà e ne produce gli enzimi benefici…. E poi, ancora: un altro “in più” che fa la differenza , sempre in questo ambito, è il sonnecchiare. Il piacere e il diritto di incontrare il sonno anche a scartamento ridotto: una ancor più  chiara sfida all’idea di sonno come ristoro o come semplice atto dovuto al corpo... Qui, infatti, è implicita la sensazione di gratuità e quasi inutilità. Di mezzosonno fine a se stesso. Come se io, non pensando minimamente alla cucina da lustrare o ai panni da stirare, scegliessi si sonnecchiare splendidamente sul divano… E come se, al primo eventuale riaffacciarsi dell’indesiderato principio di ‘dovere’, seguissi  il principio di ‘piacere’ girandomi altrettanto splendidamente sull’altro fianco. Anche se gli occhi sono un po’ aperti e un po’ no, e con qualche foschia obnubilante…

E che dire della fisicità? Il gatto , se ne ha voglia, se gli va in quel momento, si lascia carezzare , arruffare il pelo, tamburellare sulla testa, grattare sotto la gola o sulla pancia: punti chiave. Ma queste licenze gli danno piacere solo se profuse da un padrone che gli va a genio, o da altra persona comunque nelle sue grazie. Sceglie lui il contatto, e non viceversa, come potrebbe sembrare a prima vista. Il piacere è suo e se lo gestisce lui. Un po’ diverso è il piacere legato al sesso e a una gatta che magari non lo vuole, o ad altri pretendenti gattinamore…. Qui c’è poco da scegliere, qui si torna a darwin e alla selezione naturale….Ma il fine è sempre il piacere.

E forse su quest’argomento non abbiamo molto da imparare…

  • E che dire del rapporto ‘ gatto – spazio ’ ?

Diciamo che il gatto apprezza e cerca il piacere della casa, del tepore, del divano e del cibo e di tutto il resto….., ma non è perdutamente innamorato di questo spazio e dei suoi anfratti. Il consueto gli viene in uggia, i perimetri limitati sono l’esatto contrario della libertà… E se fuori  non ci fosse più quella micia che gli era simpatica, o se fosse una giornata fredda e  schifosamente nebbiosa o al contrario abbacinante di luce afosa…? ebbene il suo motto è questo: che vado a fare fuori? niente di diverso da qua dentro. Ma comunque è meglio il niente in un altrove, che il solito nulla nel solito posto… Il gatto in questo caso si mostra mollemente ma fermamente reattivo. Non se ne sta sul divano a guardarci languido in attesa supplice di spazi e cieli e strade diverse: è lui a prendere la direzione dell’altrove, a camminare da solo. Senza, ripeto, insoddisfatti sguardi di recherche o dipendenza dall’umano. Questo è anche un indizio del suo rapporto io-mondo: la presa di coscienza dello spazio e l’uso e l’esplorazione o percorribilità dello stesso sono in funzione dell’io gattico, della scelta di un altro ‘sfondo’ in cui muoversi, in base ad istinti e bisogni, e quindi scelte  hic et nunc.

  • Il qui e l’ora, l’adesso – passando dal gatto all’uomo -  dovrebbero indurci a ricordare che esiste  anche per noi un mondo fatto di istinti,che possono venire da lontano, e di bisogni e desideri  e propensioni generate dal contingente…

 L’improvvisa istantanea scelta di un altrove, ad esempio – per restare nell’immagine da cui eravamo partiti – sarebbe per noi il giusto contraltare a secoli di dominio della ragione,al suo lento ponderare, ai suoi meccanismi che possono spegnere l’istinto, la nostra parte più naturale..

E lui, saggio e filosofo,  sa che il piacere, per quanto lieve, è seguire l’impulso del momento, anche nel semplice cambiamento del complemento di luogo. O in quello che, a sorpresa,forse  possiamo in esso incontrare…

  • A proposito di sorpresa, la capacità appunto di sorprendersi nonché – aggiungo -  la curiosità, sono alla base dei processi cognitivi del gatto.

Con queste osservazioni: a differenza dell’uomo, il gatto possiede le sopra citate predisposizioni limitatamente a pochi ambiti, cioè ad esempio quelli dell’utile. Come un rumore strano, un odore nuovo, un’ombra fuggente ed altri segni che siano collegabili alla preda e al  cibo. Per l’umano, au contraire, gli ambiti di interesse, curiosità ed eventuale sorpresa sono in genere variegati se non numerosi… C’è comunque un’altra qualità, nel gatto, che si accompagna a stupore sorpresa e che anche noi dovremmo tenere in considerazione. Se nel gatto c’è di quando in quando  lo sguardo di meraviglia, è anche vero che tale sguardo – in qualità di imput – non dà necessariamente il via ad una     serie di azioni do conoscenza o di conquista , tenacemente ripetute e ossessivamente sottolineate…. No.  Allo sguardo di meraviglia il gatto sa far seguire anche e spesso un atteggiamento sornione e un’espressione disincantata.  Niente fanatismi, dunque, nel mondo micio ( salvo certe insistenti appostamenti a prede mangerecce o amorose per cui ne valga la pena, cioè….il piacere…). Quindi curiosità, sorpresa e sornionismo o disincanto, in equilibrio tra loro, danno  un’impronta al processo di conoscenza  (chiaramente empirico ) e , ancora una volta, al rapporto io-mondo.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963