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Una cura per il curandero Caro dottore, ti ho appena inviato una mail con la richiesta di tre ricette e due impegnative. E’ un privilegio che mi hai concesso, questo – intendo – della comunicazione per via elettronica. D’altronde è una delle uniche due possibilità che ho, di contattarti. La seconda è quella per via telefonica, che di solito uso per descriverti i sintomi di qualche malanno cardiocircolatorio, respiratorio o motorio o altro. Naturalmente li descrivo come posso, usando io il senso della vista e tu solo quello dell’udito. Per via telefonica mi fai la diagnosi veloce e mi prescrivi le medicine non mutuabili. Per quelle mutuabili, invece, lasci le ricette nell’anticamera : sta a me, poi, trovare qualcuno che le venga a ritirare…. Adesso, come vedi, sto sperimentando una terza modalità, che non abbiamo mai usato, io e te. Ti sto scrivendo una lettera, col computer s’intende, perche la mia mano si stanca facilmente. Ma poi questo foglio te lo spedirò per la posta normale, come si usava un tempo.Per il gusto di immaginare tra te e me un rapporto più umano, di confidenza. E come nelle modalità tipiche del linguaggio epistolare, mi permetterò un parlare più disteso di quello delle sintetiche mail dettate dalla necessità. Quanto tempo che non ci vediamo! Sarà un anno? Nell’arco di due anni, comunque, sarai venuto a casa mia due o tre volte. Eppure, eppure quando ero più sana, secoli fa, ci si vedeva forse di più… E adesso, adesso che il mio corpo è aggredito da tutte le parti, da nemici esterni ed anche da se stesso,adesso non vieni mai a trovarmi,a custodirmi per aver cura di me… Lo so, c’è tanta gente con l’influenza, sei stanco e demotivato, non hai un ruolo sociale di tutto rispetto ( come sarebbe giusto che fosse),non sei equamente ricompensato dal trattamento economico,… Ed è tutto questo insieme di cose che ti porta al disinteresse, allo spleen, alla distrazione….Sì, alla distrazione: quante volte sbagli nel compilare le ricette? Quante volte dimentichi degli esami nelle richieste per l’ambulatorio prelievi? E quella volta che mi hai prescritto una pomata confondendo estrogeni, progesterone e testosterone? E quella volta che, compilando un modulo, mi hai appioppato una malattia grave che non ho mai avuto? La distrazione è un brutto segno. E il rimedio non è , come fai tu, quello di distrarsi dalla distrazione stessa facendo viaggi e vacanze e che altro ne so… Affronta il tuo disagio nascosto, prendilo per le corna! E soprattutto, ti prego, non dimenticarmi: dimenticandomi non guarirai dai tuoi problemi . (…..E nemmeno io dai miei…).
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