Creato da coluci il 05/09/2010

L'onda è il mare

Viaggio del cuore e della mente

 

 

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Pagine di diario

Post n°147 pubblicato il 28 Settembre 2014 da coluci
 

IL CUORE DI UN BAMBINO

Ho sognato. Quadri, scene, colori che si sovrappongono, emozioni nascoste che fuoriescono dalle profondità del cuore e della mente. Nel sogno l'impossibile, il non reale si sfoga. Il desiderio quando si esplicita ci scuote, solo il sonno lo acquieta. La libido si scatena prendendosi gioco dell'Io che censura. Eccitazione e passione, erotismo e piacere, carnalità e spirito. Poi... Delusione. Stordimento. Amarezza. Un romanzo d'amore della durata di un sogno.

E venne anche quel giorno. CORREVO, correvo a perdifiato... il cielo terso, specchio di una felicità incommensurabile. Nulla poteva il tempo, lo spazio, l'eternità era lì. CANTAVO, cantavo, regalando all'aria le vibrazioni gioiose, levigate e sincopate, che si sprigionavano dal cuore.
Il cuore di un bambino?

Sì, il delirio amoroso del bambino nascosto che finalmente si affrancava coraggiosamente dai vincoli dello scontato e AMAVA.
Rischiava e amava, come rischia l'amore spontaneo del bambino.
E correvo calcando quel viottolo disegnato in quella distesa verde che sembrava non finire, punteggiata da fiori variopinti, inebriato dalla fragranza della primavera. Un SENTIERO tra ALTRI sentieri, un sentiero, stretto sì, come tutti i sentieri, ma pur sempre un cammino fluido di libertà.
E correvo, correvo, ebbro di quel "ti amo", di quel "mi manchi" che prorompeva dolce, delicato, ansioso, appassionato dalla sua voce flebile ma decisa.
ERO CON LEI. stringeva la mia mano, ci rubavamo il respiro, il ritmo dei sentimenti si equalizzava su toni soffusi e magici. Il suo bacio era il mio bacio, le sue carezze le mie carezze, la sua voce la mia voce, la sua anima la mia anima, il suo corpo il mio corpo... mio e tuo sublimati in un "nostro", un volo insieme in cieli tersi.

Ma... poi... venne l'ora del tramonto e inaspettatamente, improvvisamente non più colori, non più profumi, non più baci, non più carezze e la sua anima svaniva nel nulla. Il suo cuore ormai arido. Il sentiero oramai tortuoso, impraticabile, sconnesso, in salita. La distesa pianeggiante sfumava poco a poco in crosta impermeabile, i fiori in pietre marmoree, il profumo in acre e sgradevole sensazione. LEI NON C'ERA PIÙ. Non il suo cuore, non le sue parole, non le sue carezze, i suoi irruenti e focosi baci. Non più l'inebriante "ti amo", l'agognato e rassicurante "mi manchi", ma il perentorio e inatteso "non sento più nulla per te"... e il distacco, il rifiuto, l'assenza.

Mi sono svegliato. Sconforto. Il sogno è ingannevole.
La giocosa imprevedibilità dei sentimenti?
La paura dell'uscire dalle righe?
L'epidermico gioco dell'innamoramento?
La fuga dalle emozioni?
Una sfida disattesa?
LA REALTÀ RARAMENTE È AMICA DEL SOGNO.

 
 
 
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