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Un blog creato da avamposticulturali il 13/12/2006

Contro la Chiesa

Chi spara sulla Chiesa?

 
 

COSA VOGLIO FARE

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Questo blog nasce da una considerazione: è giusto attaccare la Chiesa come si sta facendo nell’ultimo periodo? Perchè per gli italiani è così importante il giudizio della Chiesa quando poi le Chiese (scusate la cacofonia) la domenica sono deserte? Perchè si considera quello che è un indirizzo morale come un'ingerenza iniqua su sfere del tutto "laiche"?

Post: http://blog.libero.it/controchiesa/2026595.html

 

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« Radicali e Chiesa. Dison...A Sua Santità Benedetto XVI »

Le cose che pochi sanno

immagineGli argomenti che tratterò, forse non si adeguano molto ad un blog, il cui stile comunicativo si basa su articoli molto brevi e sintetici. Certe questioni comunque non possono essere liquidate in poche righe. Quindi mi scuso per essere poco sintetico e a volte poco chiaro (non sono un giornalista e so scrivere in un appena sufficiente italiano). Considero, in ogni caso, il blog (a prescindere dalla visibilità) uno dei pochi baluardi di quella libertà di informazione così limitata in Italia.

 

Vorrei chiarire alcuni temi già trattati, rispondendo indirettamente agli amici che hanno speso del tempo a leggere i mie post (a proposito ringrazio) precisamente:

 

1.      La posizione della Chiesa a proposito delle responsabilità dei credenti nella vita politica non è un “provvedimento” recentee ma risale al periodo preunitario 1850 circa.  Cito due articoli del Catechismo il 2246 e il 2442; precisamente in quest’ultimo si legge: “….L'azione sociale può implicare una pluralità di vie concrete; comunque, avrà sempre come fine il bene comune e sarà conforme al messaggio evangelico e all'insegnamento della Chiesa.”.  Il catechismo è stato pubblicato nel 1997 e sintetizza tutto il magistero della Chiesa. Le posizioni della Chiesa non sono una novità e il politico cattolico praticante e formato lo sa, anche prima di candidarsi.  Quindi nessuna novità né per i politici né per nessuno. Un politico che si dice cattolico sa di dover rispettare  il magistero, lo sa lui e i suoi elettori. Poi se non lo fa, o meno sono fatti suoi, della sua coscienza  e del suo confessore. 

2.      Il concetto conformità all’insegnamento della Chiesa è difficile da capire per chi non è un credente praticante. La Chiesa non propone nulla di diverso da quello che Cristo ha insegnato, a destra, del blog (all’inizio), ho inserito alcune parole tratte dal vangelo di Matteo Il problema è tutto lì, ognuno di noi è chiamato alla santità e deve abbracciare e condividere tutto l’insegnamento. Questo vale per i politici, per i netturbini, per i DICO, per la messa la domenica e per quant’altro. La Chiesa non obbliga nessuno, dice invece, se sei un buon cattolico devi fare così. Se la maggioranza dei parlamentari, sono dei buoni cattolici passerà la posizione della Chiesa altrimenti nulla.

3.      La CEI anche nel passato recente ha espresso opinioni su alcune tematiche di rilievo e precisamente a proposito del referendum sui licenziamenti (art. 18), del referendum costituzionale sul federalismo (devolution), del referendum sulla procreazione assistita e sui diritti degli embrioni, sulla legge a proposito dei migranti. Il Papa (sia Giovanni Paolo che Benedetto) ha spesso parlato delle radici cristiane dell’Europa, delle guerre dimenticate in Africa, e ricorderete gli appelli di Giovanni Paolo, con il poco fiato in gola, contro le azioni militari in medio oriente. Gli argomenti quali DICO e i diritti dell’embrione sono di per se eticamente fondamentali e non negoziabili e quindi lo schierarsi assume toni più forti. La Chiesa, comunque ha sempre parlato dei poveri e degli indigenti, ai quali nessuno presta attenzione.

4.      Considero strumentale da parte dei nostri politici la difesa o l’offesa della Chiesa. Nel passato recente, le  forze politiche che oggi difendono la Chiesa hanno ritenuto l’ingerenza della Chiesa illegittima (lega a proposito della devolution e dei migranti, Fini e parecchi altri di destra, contro le posizioni a proposito dei diritti dell’embrione); le altre, che oggi offendono, hanno plaudito (le sinistre in occasione delle posizioni su devolution e art. 18). I credenti praticanti e formati (e chi sveltola le bandiere dovrebbero esserlo) conoscono, oggi quanto ieri, il fatto che la Chiesa invita a fidarsi del proprio magistero (compreso anche le  posizioni recenti). Chi difende o offende la Chiesa oggi, perché lo fa? Per un reale convincimento di coscienza delle posizioni assunte o perché è utile alla esasperata contesa politica? Credo che la Chiesa, come vallettopoli siano gli strumenti di una politica vecchia e rissosa dove tutto è legittimo pur di sconfiggere l’avversario. E’ giusto strumentalizzare così Cristo nostro Signore? Non sarebbe il caso che andassero tutti a casa e lasciare il campo a chi in maniera legittima e sincera, in coscienza, e ognuno nelle proprie posizioni, rappresenti meglio l’Italia? La differenza tra la politica e la Chiesa è che la prima usa ed abusa di tutto, la seconda cerca di portare anime a Dio affinché in parecchi possiamo ottenere il premio finale, ossia il Paradiso e quindi l’unitarietà con Cristo. La politica oggi cerca di ottenere e detenere potere non per servire il nostro popolo ma solo per partecipare a “Porta a Porta”Lo schierasi della Chiesa è legittimo perché adempie ad un dovere morale e deve farlo. La difesa o l’offesa da parte della politica è strumentale.

5.      I giornali e i Media mondiali ma in particolare in Italia, collusi e connessi alla politica e ai potentati economici, tacciono su altre posizioni della Chiesa, ma si occupano dei documenti della CEI, solo quando vengono strumentalizzati per dividere gli italiani (a proposito leggete alcuni mie post). Nessun giornale o televisione ha mai parlato della dottrina sociale della Chiesa che, se studiata e applicata, potrebbe sconvolgere tutto un sistema basato su un’economia malata e aberrata. Cito solo alcuni concetti che ho esposto già in un precedente post:

a.     La proprietà privata e quindi anche il capitale è un dono da parte della provvidenza e non un privilegio.

b.     Il capiate deve essere messo a disposizione del lavoro e mai usato per fini speculativi e in nessun modo per sopraffare l’altro.

c.     Se la provvidenza ti ha donato qualcosa, un bene intellettuale, un capitale, l’uomo deve condividerlo con gli altri, altrimenti non entrerà nel regno di Dio. Il lavoro ha maggiore importanza del capitale.

d.     Ogni individuo deve avere le stesse possibilità di accesso ai mezzi di produzione, alle risorse del nostro pianeta, ogni barriera o mezzo di esclusione è illegittimo.

e.    Il riposo domenicale deve essere rispettato, sia per dare all’uomo la possibilità di riposarsi, sia per dedicare a Dio parte di quella giornata (quindi la chiusura dei centri commerciali).

 

Cosa si dovrebbe dire delle speculazioni di borsa? Delle scalate aziendali a danno dei risparmiatori? Della banche che di fatto decidono chi sia più adatto per il mercato? Della fine di chi, avendo sbagliato, incappa in un fallimento o che non paga alcune rate di un mutuo? Dei paperoni della medicina che guadagnano in media 15 centesimi al secondo? Questo ed altro nella microscopica vita di ognuno di noi. Ma cosa dire di quelle multinazionali che affamano i paesi del terzo mondo per i propri interessi. Mi riferisco alle aziende petrolifere anche italiane; a Macdonalds alla Union fruit (Ciquita) che costringono i contadini a coltivare la maggior parte del suolo utile, per fornirci le cose che noi consumiamo, e lasciano poco o nulla a consumi locali. Alle aziende calzaturiere e tessili, anche italiane, che non si pongono molti scrupoli sfruttando la manodopera infantile del terzo mondo. Alla problematica dell’acqua, che in Italia non è gratuita (soprattutto quella destinata all’alimentazione – acque in bottiglia), e che prossimamente sarà un nuovo business. All’ambiente maltrattato, anche in Italia, con aziende che sono in regola solo sulla carta e che in effetti sanno di inquinare. Ai diritti dei migranti, spesso offesi e maltrattati da falsi filantropi, che li sfruttano in lavori usuranti, pericolosi e pagati due lire.  

Non confondiamo però la dottrina sociale con la cosiddetta teologia della liberazione che è un’altra cosa.

 

Di tutte queste cose nessuno se ne occupa, anche se la Chiesa ha scritto chilometri quadrati di documenti, anche se la Chiesa i vescovi il Papa sbraitano sui pulpiti nessuno né parla. Nessun partito, anche quelli cattolici, si schiera per difendere questi principi. I giornali e i media parlano solo dei DICO, perché così si disegna una Chiesa, che odia i poveri omosessuali e li detesta; così da tacere sui poveri e i diseredati. Spesso travisando e precostituendo le opinioni, che chi ascolta dovrebbe farsi da solo. Sul problema omosessualità e DICO ho scritto un post su cosa la Chiesa pensa realmente. Leggetelo, capirete che, non è così come vorrebbero farlo vedere i media.

In conclusione, siamo vittime di un sistema di disinformazione volto a strumentalizzare tutto, a negare la verità e a mettere tutto in funzione di una cosa che io chiamo “Teoria di Berlino” oggi imperante (due blocchi che si contrappongono con tutti i mezzi anche illegittimi). Non si pensa che chi ha contribuito a fare cadere quel muro è stata proprio la Chiesa con Giovanni Paolo II un papa. Quello stesso papa, però che quando parlava dei mali della nostra economia, nessuno lo considerava. Per la stampa mondiale e italiana, faceva bene, quando pontificava contro i comunisti, ma veniva ignorato, quando parlava a favore dei poveri. Benedetto XVI non dice cose diverse da Giovanni Paolo in primo luogo perché difende lo stesso magistero che ha 2.000 anni, e poi perché era il prefetto della dottrina, ossia il braccio destro del precedente papa. L’unica differenza sta nel metodo comunicativo e nel carisma (di un santo), ma anche su questo i media ci hanno speculato.

Posso quindi dire che i potenti, oggi dominanti, hanno l’interesse affinché la Chiesa sia delegittimata a puro beneficio di loro stessi.

 

Saluti. 

 
 
 
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NOTE VARIE

immagine“Verrà un tempo in cui dovremo fare delle scelte tra quello  che è giusto e quello che è facile”, così (o quasi) in Harry Potter nell’ultimo film.

La nostra società sta cambiando e probabilmente non in maniera giusta, forse in maniera facile. L’interesse collettivo si sta spostando dal bene comune e naturale (termine giurisprudenziale)  all’interesse unico dell’individuo.

 Leggi il post: http://blog.libero.it/controchiesa/2191139.html

Cosa è giusto e cosa è facile? Chi spara sulla Chiesa e perchè?

 

CHIARIAMO I TERMINI

             I dibattiti televisivi non hanno la capacità di chiarire i termini delle discussioni, noi telespettatori rimaniamo lì costretti a vedere individui che litigano con il pretesto di parlare di argomenti alti e sacri.

 I saccenti “telemediatici” e i politici “saltafosse” che, non capendo nulla o meglio non parlando in maniera chiara e semplice,  fanno solo chiasso e confusione.

C'è un divario grande come un oceano tra chi, crede di parlare (o blaterare), e chi li ascolta davanti la scatola magica.

            In questo blog intendo chiarire i termini del dibattito e, in maniera pacata, confrontarmi con chi la pensa in maniera totalmente diversa dalla mia.

 
 
 
 

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