Che dire?Da Gennaio ho cambiato lavoro, ora tengo tutto il tempo il sedere su una sedia e ogni tanto mi scappa pure qualche minuto per studiare. Fortunatamente ho smesso di servire pizze ai tavoli. Ho capito che era ora di cambiare lavoro quando ho cominciato ad accusare qualche sintomo di stanchezza: desideravo usare la mozzarella filante per soffocare la clientela.
Procedo inaspettatamente con gli esami e chissà che prima o poi non riesca addirittura a laurearmi.
Da quando il mio uomo è tornato dall'Argentina con un paio di favolose scarpette da ballo ho deciso di imparare il tango.
Risultato: sono elegante e flessuosa come una colonna dorica travestita da Rosy Bindi.
I miei giorni sembrano costruiti coi Lego:sono approssimativi, incerti e popolati da omini con la faccia poco intelligente.
Non sono più consapevolmente informata sull’andamento del mondo.
Vanity Fair sta diventando il mio unico contatto con la realtà. E se consideriamo che si tratta di un giornale che pubblica le poesie di Bondi c'è di che preoccuparsi.
L'ultima volta che mi sono sintonizzata per sbaglio su un telegiornale ho appreso che entro 44 anni verrò annientata dall'effetto serra, sempre che tra 36 anni sopravviva allo schianto di un meteorite, sempre che tra 30 secondi non decida di autoimplodere per la caduta del governo Prodi.
L'autodistruzione, si sa, è un'attività prettamente di sinistra.
Meglio spegnere il televisore.