Creato da candidacreatura il 07/11/2008

Significar per verba

Rifletto dunque scrivo...

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laltrafacciadellalun
laltrafacciadellalun il 10/01/09 alle 08:28 via WEB
Non riesco ad essere d’accordo con te. Al contrario penso che il cielo sia parte integrante di ogni essere umano, della sua esistenza. Incombe su ciascuno di noi e, con la sua profondità ci impone di misurarci con i nostri limiti. Quello che forse intravedo, nel senso del tuo discorso, è che per molti di noi l’immensità del cielo può essere opprimente restituendo la reale misura dei nostri limiti. Mi ha colpito quel ricercare qualcosa che possa sollecitare interesse reale. Spesso, troppo spesso, a mio avviso, si pretende dai giovani che possano essere stimolati da ciò che noi abbiamo scoperto durante il nostro cammino, dimenticando che la strada può essere lunga e tutti hanno la necessità di percorrerla. Ti mando questa riflessione sul cielo visto in maniera originale da chi ha occhi diversi per guardare. Lo faccio con un certo timore perché è molto più importante il modo in cui tu saprai leggere che il modo come è scritto! «ALL'APPARENZA È LEI A PRENDER LA NAVE, LEI A MUOVERSI: MA È UN FALSO MOVIMENTO, IL SUO; È COME SE FOSSI IO A CAMMINARE ALL'INDIETRO, SENZA ACCORGERMENE. PER LEI NON C'È PARTENZA, È FERMA NEL SUO NUOVO AMORE NON CAMBIA STATO LA SUA ANIMA, QUIETO, ALLA FONDA, IL DESIDERIO. Questo, non altro pensiero, si muoveva a Saffo nel petto, la notte in cui salutò Anattoria, l'achea, la bella e le intrecciò l'ultima ghirlanda perché ricordasse, anche con quell'uomo. Un uomo gliela portava via: un uomo e una nave. Da li, da quella spiaggia di Mitilene, cento, mille ne aveva viste passare di navi, e tutte da guerra. «Gli uomini vanno per mare perché sono come il mare, tempesta e passione, onda incerta, dubbiosa: incerta pure la meta, e mai l'ultima. Gli uomini sono quella rabbia senza fine di coprire tutto, di insinuarsi ovunque, come il mare, al falso, dolce carezzar di spuma, quando il vento del cuore, a tratti, si placa; e del mare hanno l'inconsistenza, il lungo canto illusorio e la violenza di tamburo battuto, fino al sacrificio. «E non hanno colore, come il mare. Perché il mare altro non è che il riflesso del cielo, è un cielo capovolto: e in questo riflesso attraversano al contrario la verità e la vita. E meno bastano a se stessi, più devono avere cose: ricchezze, imperi, schiavi, potere. Di nessun altro deve essere tutto ciò che non è loro: rompono, distruggono, annientano quel che non possono avere. «E il cielo. Forse il cielo siamo noi. Noi non riflettiamo la luce, prendendo altrove colore, noi siamo colore. Non muoviamo burrasche livide e impercorribili: siamo brevi temporali o nere confessate agonie; ma di più, molto di più, tenero, sconfinato azzurro e canto di culla, di lavoro e poesia. «Ma forse sto pensando così solo perché tu te ne vai, penso così solo perché tu mi lasci». E l'uomo era giovane, l'uomo era bello e l'avrebbe portata lontano danzando la groppa di cavalli pezzati, ed era bella Anattoria, quella sera, alta nel lungo finissimo velo, e doppia la faccia che guarda ora il mare, ora i piedi di Saffo. - Ti amo, - disse all'improvviso Anattoria. «Questo non avrà mai il tuo sposo: questo sapere dell'amore. Mi sento morire all'idea delle sue carezze sulla tua pelle e ancor più dei sorrisi, i tuoi, ai suoi ritorni. Non c'è musica, non c'è rosso tramonto che mi possa quietare, non c'è un verso, uno solo, che io possa riascoltare nella bellezza che aveva prima, quando lo confusi all'incerto leggerlo dalla tua bocca sulle mie labbra. Non c'è un dio che possa saettarmi o lavarmi d'acqua, non c'è Afrodite che possa ridarmi, inimitabile, quel tuo fuoco: ma questo so, che per quanto lui ti abbia, per quanto ti desideri, ti copra e frema; per quanto tu possa aspettare, conosciuto al battito, il rumore dei suoi passi e respirare nell' aria 1'odore dell'assenza e dell'attesa, per quanto corra nelle vostre vene sangue veloce e si tramuti in grido nell' attimo più bello: tu non sei lui, e lui non è te. E invece io parlo ed è la tua voce, muovo le mani e sono le tue, tuo il mio sguardo, i tuoi pensieri crescono in me, e pure i sogni sono i sogni di Anattoria. E darei vita e morte perché non mi straziassi di questa presenza. Esserti e non averti: qui sta lo strazio, perché altro sarebbe averti, e mille volte solo averti. «Averti, stringerti fino a farti male, come farebbe un soldato ubriaco, sordo agli strilli, poderoso all'assalto e fiume in piena. «No, no, questo no. Era soffio tra noi e tenerezza. «Ma sovrumano e cosi piccolo insieme è questo distacco: cosi in fondo alla terra, cosi a tutti sconosciuto, un punto qualunque di dolore. «Quando un uomo perde un amore, perde solo qualcuno, qualcosa. A noi non è concesso: non te ne vai tu sola, ma il mondo che abitavamo insonni, come gli dèi. Non perdo Anattoria, perdo l'universo che eravamo. Staccatasi una parte, quel che resta dell'animo non sa vivere a sé: si sgretola, si disfa, è polvere». E già d'altri rumori, altri suoni, voci, passi a danza, e già d'altre risate era piena la spiaggia: giungevano di corsa le compagne a piedi nudi, d'importuna felicità chiassose e unite in coro a festeggiar la sposa. La luna ebbe un sussulto, spari d'un tratto e tutto parve oscuro sogno all'alba, quando hai ancor più paura. Ti amo, - sussurrò Saffo camminando all'indietro.
 
Notturna_Creatura
Notturna_Creatura il 08/01/09 alle 00:22 via WEB
e alla fine alias-candida-passaggero salvò la faccia nel modo più vile che esiste. Questo.
 
PasseggeroDelVento
PasseggeroDelVento il 08/01/09 alle 00:11 via WEB
Non so se la passione di una notte resista fino al sorgere del sole, ma credo sia qualcosa di diverso dalla felicità. la felicità è quasi un ideale a cui tendere come una sorta di Shangri la. La ricerca della felicità è un sentiero che si sceglie di percorrere, un modo di vivere da costruire giorno per giorno. ^__^Lo
 
Mi.Manchi.Da.Morire
Mi.Manchi.Da.Morire il 08/01/09 alle 00:04 via WEB
tesoro ma nn lo sai che quì x certa gente siamo tutti imbecilli che nn capiamo le cose come stanno oltre l'apparenza?
 
YourDamnedAngel
YourDamnedAngel il 08/01/09 alle 00:00 via WEB
Che bello questo spettacolino per promuovere se stessi, saluti
 
PasseggeroDelVento
PasseggeroDelVento il 07/01/09 alle 23:56 via WEB
meglio essere un pò incoerenti, no? Ad essere troppo coerenti si rischia di essere prevedibili ;-p e poi io vorrei festeggiare la Befana 365 volte all'anno (a proposito: è meglio essere Befane o Streghe?) ^__^Lo che tutto sto latinorum ci racapezza poco
 
Notturna_Creatura
Notturna_Creatura il 07/01/09 alle 11:12 via WEB
si però meglio chiarire a scanso equivoci, nn è simpatico essere presi x un'altro che è completamente diverso da noi, ognuno di noi è unico ed irripetibile, tranne gli ignoranti, quelli sono la falsacopia di noi, ciao
 
candidacreatura
candidacreatura il 07/01/09 alle 09:58 via WEB
La disposizione dei blog amici è assolutamente casuale.Io non ho fatto nulla perchè l'uno venisse prima o dopo dell'altro...Quindi... Buona giornata, creatura! Condividiamo la seconda parte del nick.Che coincidenza!
 
la.smetti.si.o.no
la.smetti.si.o.no il 07/01/09 alle 01:27 via WEB
Sicura? Eppure abita nel nord est e anche se il nome non è italiano non vuol dire che non vive quì, anzi lì dalle tue parti e per di più parla in perfetto italiano tanto da scrivre racconti ciao! ;-)
 
candidacreatura
candidacreatura il 07/01/09 alle 00:00 via WEB
Carissimo Passeggero, gli uomini non hanno di meglio da fare che importunare le donne il 6 gennaio...e poi proprio quelle donne per le quali sembrano morire..Il problema - se mi consenti - è vostro.Le chiamate Befane e poi ci state con loro. Che senso ha??? Me lo spieghi??? Siete dei modelli di perfetta incoerenza. Un simpatico saluto da una Befana poco Befana (beh, pensandoci bene, forse la mattina un pochino lo sono...);-)
 

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