critica distruttiva

VESPA (ex) RE DEL BAR. Ebbene si caro Vespa, forse vogliono toglierti il posto vicino al jukebox…vogliono offrire il tuo tavolo ad altri baldi giovani. Un restyling quasi forzato quello che la RAI vuole attuare, una ristrutturazione politica che vuole a poco a poco limitare i “danni” che ogni tanto il Vespone Nazionale crea facendo trasparire la sua totale “equità” (eh eh eh). Ironia a parte in televisione non vale più il motto “squadra che vince non si cambia”, a dir la verità non vale più neanche nel calcio ma comunque…è giunta l’ora di cambiare, di dare un volto nuovo alla televisione. E’ giusto che i molti senatori, presenti in larga parte nella tv (per così dire) pubblica, diano spazio a quei giovani conduttori che scalpitano e sono stufi di aspettare che le “scarpe dei capoccia si consumino” prima di passare in prima fila; ma questo desiderio decade già ancor prima che si crei nel mio“senno” perché poi a modi Battisti “mi torna in mente” Santoro, arrivato per direttissima dagli spalti del governo, con già la cartelletta in mano! In quello che sembra o meglio dovrebbe sembrare, un panorama di cambiamento, l’ultimo dei mohicani, il samurai della politica, che usa troppo spesso la sua “katana” verso destra, cerca di resistere, fa valere la sua fama pubblica e le 35 candeline d’esperienza. Il reality quotidiano delle poltrone televisive è arrivato fin da lui, estremo oppositore di questi nuovi format mediatici. Come diceva il buon Scalfaro, “lui non ci sta” a ridurre la sua notorietà (bisognerebbe ricordargli un certo Enzo Biagi). Se fossi l’angioletto sulla spalla sinistra del grande Bruno gli direi che un giorno in meno sullo schermo e in casa degli italiani non è poi così drammatica come soluzione, non intaccherà ne la sua reputazione ultra trentennale ne i suoi pochi nei rimasti, anzi forse gioverebbe al suo talk show ormai completamente assoggettato ad una “politica gossippiana”. Aspettiamo e cerchiamo di capire fino a dove punterà i piedi, fino a che punto rimarrà in bilico… Vespa occhio a non cadere! Le Primerene.