critica distruttiva

Lui è fatto così, senza colpi di scena non si diverte...
Sto parlando di Carlo Taormina, difensore di Annamaria Franzoni nel celeberrimo processo di Cogne; visto che col passare degli anni, nemmeno l'accusa che l'aitante avvocato aveva rivolto contro un'ipotetica faina dotata di mega-artigli si è rivelata vincente...che poteva fare se non buttare il tutto in caciara mediatica?!
Così si è messo d'impegno ed ha scritto il copione che la Franzoni ha recitato prima di lasciare l'aula del processo d'Appello; ecco le sue parole:
«Per quanto mi riguarda è un processo a direzione unica e finisce qui. Avverto un ambiente intriso di prevenzione e condanna nei miei confronti. Senza alcuna retorica, augurandomi di non essere oggetto di speculazioni successive, ma proprio parlando con il cuore, invoco Dio affinchè illumini le vostre coscienze. voglio continuare a guardare in faccia i miei figli perché da soli colgano l'innocenza della loro mamma, anche se malauguratamente ciò dovesse accadere dalle grate di un carcere, dove preferisco trascorrere da innocente quanto mi resta da vivere piuttosto che accettare il compromesso di una vita libera ma ossessionata dall'idea che chiunque, soprattutto i miei figli, possano ritenermi autrice di un assassinio consumato da chi, attraverso un gioco perverso, continua ad essere libero in circolazione e non perseguito dalla giustizia. È con estremo dolore, sconforto e amarezza che affronto questo ulteriore passo della mia vita, non mi stancherò mai di chiedervi chi ha ucciso Samuele. Non è nella mia mente che troverete il colpevole. Non potrà mai confessare una cosa che non ho fatto».
Anche Taormina, che senza sensazionalismo non ce la fa proprio, mentre informava gli spettatori in merito alla sua volontà di rinunciare al mandato, ha proferito tali parole:
«una sommatoria di situazioni che hanno portato all'insoddisfazione della difesa. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato sentire che Annamaria Franzoni sarebbe stata assassina sonnambula. Abbiamo deciso che non intendiamo partecipare a questo rito brutale».

IO mi guardo bene dal pensare che questo escamotage sia stato elaborato ad arte per creare stupore nel momento in cui la difesa non aveva più nulla da dire, (ricordiamo che la signora ha già una bella caterva di anni da scontare (reclusa) sul groppone, questo grazie al primo processo svolto con rito abbreviato...), non lo penso proprio!!! Invece credo che dietro questa macchinazione ci sia Bruno Vespa.
Infatti nelle consuete puntate di Porta a Porta con oggetto il processo di Cogne i protagonisti cominciavano a stancare perchè sempre gli stessi... ancora per poco! A breve entrerà nel cast: l'avvocato Paola Savio del Foro di Torino.
Che lo show continui...