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Ciao Enrico, mi sono soffermata a vedere i tuoi scatti di Vicenza, che sono bellissimi, come la città. Complimenti.
Sul valore e la percezione estetica dell'opera e sul rapporto biunivoco spettatore opera..già Boullè aveva concepito nella sua architettura parlante questa grande sinergia. Il richiamo alla parte sensibile del cervello del riguardante, e forse potremmo fare un parallelo con il collezionista, che dimostra il massimo interesse volendo possedere l'opera.
Viene poi Gombrich ad ampliare questa teoria, per cui l'uomo è naturalmente predisposto ad apprezzare il fattore estetico, la ricerca di simmetria, poichè il critico li considera chiavi di lettura visiva che ci sono proprie.
Mi trovo abbastanza d'accordo con tutta questa loro analisi.
Ma questo risponde a metà del tuo messaggio, o per lo meno vi dialoga.
Alla tua ultima domanda rispondo che posso attirare lo spettatore/acquirente sia l'idea di interpretare la ricerca dell'artista che la possibilità di vedere "libero" quello spazio creativo/ideativo che gli consente quasi di rivendicare autonomamente l'identità dell'opera e di stringerci un più personale legame.
Se poi la sintonia è anche con l'artista, l'appagamento è al massimo.
A presto.E.
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Inviato da: minarossi82
il 11/11/2016 alle 18:25
Inviato da: sexydamilleeunanotte
il 10/09/2016 alle 10:20
Inviato da: Egure
il 27/07/2013 alle 18:42
Inviato da: EnricoDC_gallery
il 13/07/2013 alle 18:44
Inviato da: living_art
il 28/06/2013 alle 15:06