Creato da EnricoDC_gallery il 15/12/2006
ma porca miseria, è mai possibile che bisogna urlare in questa casa?!? appunti di un artista vicentino

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dianavera
dianavera il 09/04/09 alle 23:08 via WEB
É evidente che la convivenza fra gli individui richiede alcuni sbarramenti proprio negli individui stessi. Le carceri oscure della nostra anima in cui richiudiamo quel che minaccia la scorza sottile della nostra natura. Ogni giorno rimuovo un flusso di eventi e di sensazioni che mi avviliscono e mi feriscono. Senza queste rimozioni non sarei capace di alzarmi dal letto la mattina. Inferriate che ci separano dal caos. Un leggero strappo nella nostra pelle delicata fa sgorgare il sangue. Alla vista di un cuore messo a nudo, pulsante, la maggior parte delle persone si sente male. Un muscolo cavo, semplice, che lavora meccanicamente, provoca nell'osservatore affanno, sudorazioni, nausea, svenimenti. É quello stesso piccolo viluppo di carne e di sangue che prima - nascosto con discrezione dietro la superficie attiva dell'uomo, ricoperto dai lisci strati di grasso e da un'epidermide che attutisce ogni cosa - aveva assunto nella nostra coscienza un valore così alto ed era adatto a garantire il ventaglio di tutti i nostri sentimenti più belli. Come ci spaventerebbero le sedimentazioni alla base della nostra esistenza se fossero rese visibili. E a che scopo portare a galla quel che ci infastidisce, ci minaccia, ci rende impotenti. Scorie radioattive dell'individuo che rimarranno attive all'infinito, il cui fragore quasi impercettibile ci terrorizzerà e con le quali potremo vivere solo quando le caleremo, le serreremo e le affonderemo nei nostri recessi più profondi. Un tuffo nell'oblìo irrecuperabile." Christoph Hein, L'amico estraneo
 

 
dianavera
dianavera il 13/03/09 alle 13:36 via WEB
Nasce teneramente l'aurora e ogni cosa si svela. Ognuna dice il suo nome giacché a sua volta si è destata al fuoco del giorno nuovo. [...] Volevo dirti del senso che provo a volte, d'essere io stesso una pianta, una pianta che pensa ma non distingue le proprie diverse facoltà, la propria forma dalle proprie forze, il proprio aspetto dal proprio luogo. Paul Valéry, Tre dialoghi (Dialogo dell'albero)
 

 
EnricoDC_gallery
EnricoDC_gallery il 25/02/09 alle 18:10 via WEB
grazie, sei gentile. è un paradosso curioso: più uno rincorre il guadagno e più si allontana dall'arte. All'opposto più uno insegue l'arte e più si allontanerà dal guadagno! insomma, non c'è pace per i poveri artisti..
 

 
ciaobettina
ciaobettina il 25/02/09 alle 08:56 via WEB
Il bisogno di esprimere la propria creatività è insito nell'uomo, e l'aspirazione a circondarsi di cose belle è sempre esistita... ma il valore dell'opera d'arte non è quantificabile attraverso parametri razionali, non è misurabile utilizzando i nostri schemi logici. Forse l'arte è qualcosa di troppo grande per essere racchiusa nei nostri ristretti schemi mentali. Buon Compleanno!
 

 
ciaobettina
ciaobettina il 29/12/08 alle 13:57 via WEB
e' vero, non è cosa semplice...
 

 
EnricoDC_gallery
EnricoDC_gallery il 29/12/08 alle 08:52 via WEB
è più facile a dirsi che a farsi, no? servirebbe più concentrazione per questo aspetto che per altri...
 

 
EnricoDC_gallery
EnricoDC_gallery il 29/12/08 alle 08:51 via WEB
me lo diceva ache un amico. Forse l'unico scopo è solo in te stesso. Senza necessità di aspettare l'approvazione del tuo prossimo... che strano! a volte aspetti proprio il contrario!
 

 
ciaobettina
ciaobettina il 25/12/08 alle 22:20 via WEB
E aggiungo: che c'importa se l'arte non esiste? Se ci piace praticarla vuol dire che un'importantissima meta è già stata raggiunta!
 

 
ciaobettina
ciaobettina il 25/12/08 alle 22:19 via WEB
Meglio non pensare ad una ipotetica meta, ad un sogno di gloria da inseguire:è terribile pensare che a questo tipo di meta potremmo anche non arrivare mai! Ognuno ha sogni di gloria; è bello e giusto avere dei sogni, ma per sentirsi bene con se stessi e per fare cose "grandi" è bene innamorarsi di ciò che in ogni momento si realizza, indipendentemente dal punto di arrivo.
 

 
ciaobettina
ciaobettina il 25/12/08 alle 22:08 via WEB
Alcuni miei dipinti sono frutto di lunghi studi e di un'altrettanto lunga realizzazione; sono i miei trompe l'oeil, dove lo studio della prospettiva, delle ombre hanno una parte importante, e mi rendo conto che solo così riesco ad approdare a qualcosa che mi piace e mi appartiene veramente; in altri generi di lavori la rapidità, dovuta talvolta alla fretta, fa sì che il prodotto realizzato sia immediato, fresco e spontaneo. Ma anche nel primo caso, l'idea iniziale è sempre buttata giù in modo rapido ed istintivo, perchè l'arte è vedere con occhi puri,non appesantiti da ragionamenti e schemi mentali.
 
 
 
 

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